Gli alberi sono la chiave per rallentare il cambiamento climatico in atto e garantire la vita sul Pianeta Terra. Tree of Life, Albero della Vita è l’opera tributo dell’artista Flavio Kampah per Ecobnb.

TREE OF LIFE - ALBERO DELLA VITA

Siamo subito rimasti incantati da quest’opera fotografica di Kampah che sembra raccontare la forza della natura, la capacità delle piante di comunicare, farci stare meglio e renderci felici. E poi, lo sappiamo, gli alberi sono il principale strumento che abbiamo a disposizione per fermare il surriscaldamento globale.

Tree of Life ci ispira ad immaginare un futuro possibile dove uomini e natura riescono finalmente a vivere in armonia.

Abbiamo deciso di intervistare l’autore per scoprire come è nata quest’opera, quali idee e significati nasconde, ma anche per conoscere meglio la sua storia.

Flavio Kampah

Flavio Kampah
Flavio Kampah, foto via Kampah.com

Street artist, pittore, illustratore, fotografo, ma anche designer e regista, Flavio Kampah è uno degli artisti più cosmopoliti e interessanti del panorama italiano e internazionale.

Il viaggio è uno dei temi fondamentali della sua vita. Nato a Parma, ha infatti vissuto in tutto il mondo, da Londra a Los Angeles, da San Francisco a Sydney, da Nizza a Bali….

Attualmente si trova ad Ibiza, in Spagna, dove ha appena terminato il suo ultimo lavoro: il murales per il Ristorante “Marytierra” nel porto di Santa Eulalia che raffigura Frida Kahlo e “Samo” Basquiat entrambi simbolo di creatività e diversity.

flavio kampah
Kampah al ristorante “Marytierra” Ibiza

Da qui, Kampah risponde alla nostra intervista:

Dove e quando è stata scattata la foto che è alla base dell’opera?

Il lunedì di Pasqua di quest’anno, allo scoccare del primo mese dal mio arrivo sull’Isola di Ibiza, per la seconda volta nella mia vita, accompagnato da nuovi amici parmigiani che vivono qua da più anni, (Teo e Paola) e che volevano mostrarmi una delle loro spiaggie preferite, con orgoglio.

Si tratta di Cala Salada o meglio Cala Saladeta vista dall’alto. Una giornata bellissima e indimenticabile, in buona compagnia che mi ha accompagnato in diversi angoli dell’isola per aiutarmi a conoscerla. Durante questo terribile periodo di pandemia, un privilegio ancora più prezioso, siamo riusciti a fare anche un veloce bagno, l’acqua era ghiacciata, ma non potevamo non entrare, era tutto così bello e perfetto.

Ibiza, Spagna
Cala Saladeta, Ibiza, Spagna, foto di Flavio Kampah

Cosa ha ispirato l’opera “Tree of Life”?

La contrapposizione tra le forme delle foglie e quelle dei bagnanti / turisti, che l’hanno per me resa speciale e dato l’opportunità di accomunare i due mondi, quello della natura e quello degli umani, lo spunto principale per la mia opera. La loro convivenza e appartenenza allo stesso magico universo che ci circonda e in cui viviamo, e dove dovremmo farlo nella maggiore armonia possibile.

Ibiza
Ibiza, foto di Flavio Kampah

Cosa significa per te viaggiare?

Per me viaggiare come dico sempre, è la cosa più bella della vita, perchè la comprende tutta. Nel viaggio si fanno avventure e vivono esperienze che ci portano ad aprezzare appieno il miracolo della vita, e l’essere parte di questo mondo. Quando viaggi c’è tutto quello che fa parte della vita: la natura, gli incontri, le amicizie, gli scambi culturali, ecc.

viaggiare è la scuola migliore di tutte - citazione flavio kampah

È la scuola migliore di tutte, molto più di quella dove ci costringono a sedere nei banchi di un edificio all’interno di una classe ad imparare nozioni a memoria… Nel viaggio le cose si imparano con l’esperienza e toccandole con mano. Ci sono cose che sono impossibili da spiegare a voce o con dei concetti. La parola è un estensione dell’uomo ma anche un suo limite perchè prova a racchiudere concetti che sono infinitesimali in un numero alquanto limitato di parole. Nel viaggio si impara ad ascoltare i propri sensi e la propria esperienza e molti concetti non possono essere trasferiti attraverso il pensiero ma prendono corpo e si concretizzano nella nostra coscienza ancora di più che le parole scritte.

Venice Los Angeles Flavio Kampah
Stencil a Venice, Los Angeles, foto via Kampah.com

Queste esperienze sono uno stimolo a migliorare la propria vita e renderla ancora più speciale. Questo avviene soprattutto attraverso l’incontro con persone che vivono in culture diverse da quelle in cui siamo cresciuti e che quindi ci stimolano a vedere il mondo con un altro punto di vista e in un’altra prospettiva.

Tra i numerosi luoghi in cui hai vissuto quale ti è rimasto di più nel cuore? E perché?

Credo di poter dire senza sbagliare Cuba. E’ un luogo magico in cui il tempo sembra essersi fermato agli anni ’50 e dove sembra di percepire l’attimo in maniera differente e totale, ogni secondo che ho vissuto lì apparteneva a quel momento come mai niente prima, sentivo di vivere l’istante pienamente e meglio che in qualsiasi altra parte del mondo prima.

Flavio Kampah a Cuba
Cuba, opera stencil su vecchie porte di recupero dedicata al pescatore e Ernest Hemingway

Sono tornato 3 volte in un anno nel 2002 e di nuovo per 3 mesi nel 2017, sempre per lavoro e per eseprienze artistiche. Il calore delle persone è unico e ti aiuta molto a farti sentire benvenuto e partecipe della loro vita senza nessuno sforzo. Una sensazione unica e indimenticabile.

CHEnge, opera di F CK Flavio Campagna KAMPAH a l'Havana, Cuba
CHEnge, opera di F CK Flavio Campagna KAMPAH a l’Havana, Cuba

Quale sarà il tuo prossimo viaggio?

Non ne ho la più pallida idea e non voglio neanche saperlo, nè pianificarlo. Ormai sono tanti anni che seguo i flussi della mia vita dettati principalmente dal mio lavoro e da dove vengo richiesto per le mie prestazioni.

colorare le pareti del mondo un passo alla volta
foto via kampah.com

Faccio street art ormai da 10 anni a tempo pieno e con la mia tecnica stencil e le bombolette spray mi sono dato la missione di colorare le pareti del mondo… un muro alla volta!

IBIZA KAMPAH
Ibiza, foto di Flavio Kampah

Sono arrivato da poco in questa meravigliosa isola (Ibiza) e come sempre, non voglio visitarla come un turista ma viverla come uno che ci lavora, e quindi spero di restare ancora a lungo per avere l’opportunità di entrare nel suo DNA e fare esperienze e tesoro di tutto quello che imparerò restando qui più a lungo possibile, poi vedremo dove mi porterà il mio lavoro next, ma al momento non ho nessuna idea di dove sarà, e questo per me è ancora meglio.

Cosa rappresenta “Tree of Life – L’Albero della Vita”?

Rappresenta l’armonia tra gli esseri umani e la natura, o perlomeno l’eterna ricerca di questa. Rappresenta una simbiosi tra le piccole formichine umane, e il pianeta di cui sono ospiti e il tentativo di preservarlo e non di distruggerlo. Rappresenta un’utopia che spero si possa realizzare, una pacifica convivenza tra uomini e natura nel totale rispetto delle parti.

albero natura
foto di George Vidal, Getty Center, via Canva Pro

La natura ha ispirato altre tue opere? Se si, quali?

Tantissimo e innumerevoli volte. Una delle esperienze migliori di questo tipo della mia vita è stata quando nel 1999 stanco di dirigere campagne pubblicitarie televisive in America per brand importanti come Toyota ma che vendevano auto che contribuivano a distruggere l’ambiente, mi è capitato di essere a Bali ed essere invitato dalla famosa interior designer Linda Garland che aveva una meravigliosa resort nel centro dell’isola, a Ubud, nel retro della foresta delle scimmie, e che aveva creato l’EBF Environmental Bamboo Foundation e chiesto di ospitarmi come resident artist per aiutarla a promuovere il bambù come alternativa al legno e prevenire la distruzione della foresta amazzonica.

bambù
Immagine tratta da “The Pope of Venice Beach” Flavio Kampah a Bali con Linda Garland

E’ stata una grande esperienza che mi ha fatto imparare tanto su questa straordinaria pianta che cresce spontaneamente e tantissimo proprio nella fascia più calda ma anche più povera del pianeta e che potrebbe essere come oro per queste popolazioni povere se solo sapessero come sfruttarla al meglio.

Ho prodotto un video che è stato proiettato in loop su grandi schermi all‘Expo 2000 di Hannover nel padiglione dell’Indonesia e materiali stampati in serigrafia per promuovere le qualità di questa pianta miracolosa, il bambù. Ma ci sono anche innumerevoli altri casi in cui mi sono sentito ispirato dalla natura, ma questo mi sembra il più…completo.

Spiega la tua arte in una frase, o ancora meglio in una parola

INSPIRE

Vorrei che la mia arte e le mie opere fossero ispirazioni per il cambiamento, necessario e importante per la nostra pacifica evoluzione e crescita, ma anche per lo stile di vita e le energie positive che cerco di far confluire nelle mie opere e trasmettere agli altri, il più possibile.

A.I.P. ARREST IN PEACE DAVID BOWIE
A.I.P. ARREST IN PEACE DAVID BOWIE, foto via Kampah.com

Chi ti ha ispirato nella tua carriera?

Per primo principalmente mio padre, che era un umile imbianchino, ma con ambizioni artistiche abbandonate per lavorare e sopperire ai suoi figli e sua moglie, ma vederlo lavorare e dipingere anche le insegne dei negozi del vicinato, è stato per me una grande influenza artistica.

Ma poi anche il mio maestro della seconda elementare Andrea Nieddu, che mi ha insegnato a vedere il mondo con occhi diversi da quelli che erano comuni per tutti e lanciato con una missione nel mondo, quello di migliorarlo e renderlo più vivibile per tutti, e attraverso la mia arte è quello che cerco sempre di fare ancora oggi.

Poi ci sono i grandi del passato per me come Picasso, Moebius e Leonardo… per nominarne alcuni.

I maestri che ho trovato sulla mia strada crescendo come Augusto Vignali Art Director di Fiorucci con cui ho fatto i primi passi nel mondo della grafica a Parma a 18 anni.

Mario Convertino l’inventore del termine Video Grafica con cui ho lavorato a Roma negli anni ’80 facendo sigle per la televisione italiana.

Harry Marks a Los Angeles che mi ha introdotto al mondo del Mac e della Apple per cui ho prodotto alcuni dei miei lavori…

Pierluca De Carlo, sempre a Los Angeles, amico regista di pubblicita’ di Verona che lavorava per Herb Ritts, il più famoso fotografo di fine secolo e con cui ho fatto i miei lavori video migliori…

Kampah Mentors

Per ultimo, ma non ultimo, Ridley Scott, per cui ho lavorato 6 mesi sui titoli del suo film “Black Hawk Down“.

Da sinistra a destra Ridley Scott, Oscar Winner Editor Pietro Scalia, Executive Producer Branko Lustig e Kampah durante una riunione per i titoli del film Black Hawk Down negli uffici di Jerry Bruckheimer a Santa Monica, California, 2001
Da sinistra a destra: Ridley Scott, Oscar Winner Editor Pietro Scalia, Executive Producer Branko Lustig e Kampah durante una riunione per i titoli del film Black Hawk Down negli uffici di Jerry Bruckheimer a Santa Monica, California, 2001

Se potessi trascorrere un giorno con un artista vivo o morto chi sceglieresti?

Sicuramente Picasso, sono un suo grande fan non solo per la sua potente pittura, ma anche per il suo stile di vita, che è stata una mia grande fonte di ispirazione su come vivere la mia.

picasso & kampah

Ho letto tante delle sue biografie e mi piacerebbe passare una giornata con lui a Parigi o in una delle località della Costa Azzurra dove lui passava sempre le estati dipingendo, essere accanto a lui nel suo studio nel momento della creazione dei suoi quadri e poi a cena insieme in qualche locanda locale alla sera, brindando e cantando alla bellezza e alla gioia della vita.

Una frase o una citazione che non dimenticherai mai?

the journey is the destination

The Journey is the Destination. Il titolo del libro di Dan Eldon, giovane fotografo corrispondente di guerra, morto durante la sua prima missione in Somalia, che aveva pubblicato la madre Kathy Eldon dopo la sua morte e che ha ispirato tantissimi artisti.

The Journey is the Destination

Collage intensi che faceva sulle pagine dei suoi diari e che hanno portato la madre a chiamarmi per fare il pilot di una trasmissione televisiva per CNN perchè il mio stile di motiongraphic era così simile a quello dei suoi diari, e che mi ha portato a visitare il Libano in 3 settimane con sua sorella come presentatrice in un’altra magica esperienza di viaggio dove mi ha portato il mio lavoro.

Se non avessi fatto l’artista cosa pensi avresti fatto nella vita?

flavio kampah in venice stories
Flavio Kampah personaggio del fumetto “Venice Stories”

Tante cose, da piccolo forse avrei detto il maestro, perchè volevo essere come Andrea Nieddu e ispirare i miei scolari così come aveva fatto così bene lui con me…

Poi però anche il disegnatore di fumetti, la mia prima passione eventualmente dirottata sul graphic design, la regia e ora la street art…

Oppure l’attore, una disciplina che non mi dispiace e che ammiro molto e in cui mi sento a mio agio, in quei pochi brevi casi in cui l’ho praticato e che mi ha dato grandi soddisfazioni personali.

A cosa stai lavorando? Ci sveli qualcosa sui tuoi prossimi progetti?

Ho terminato da poco la stesura del mio libro biografia The Pope of Venice Beach scritto insieme all’amico Emiliano Aimi a Nizza. Dalla pubblicazione verrà tratto il materiale per un film docu-fiction con la voce narrante e le musiche di Marco Castoldi, in arte Morgan. Per questo progetto sono al lavoro nel trovare canali distributivi editoriali e televisivi.

the pope of venice beach

In attesa di leggere la biografia di Kampah, lo ringraziamo per averci ispirato e guidato in questo viaggio meraviglioso, dalla natura di Ibiza, alle foreste di bambù di Bali, fino alla California…

Anche voi siete rimasti incuriositi e affascinati? Seguite questo link per scoprire tutte le sue opere

Immagine di copertina: opera di Flavio Kampah


Autore: Silvia Ombellini

Sono un architetto con la passione del viaggio. Penso che sia sempre più urgente riuscire a vivere in armonia con l’ecosistema del quale siamo parte. Dopo la nascita del mio secondo bimbo è nato anche Ecobnb, un'avventura intrapresa per cambiare il modo di viaggiare, per renderlo più sostenibile, giusto e buono con l'ambiente, i luoghi e le persone che li abitano.
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