Overtourism: una delle parole più usate negli ultimi anni. Sempre più spesso, infatti, le mete turistiche soffrono per l’overtourism, il sovraffollamento turistico. Luoghi che tutti vogliono vedere perché sono “famosi”, scene di film girate in località (come il Lago di Braies) che ora attirano orde di turisti “mordi e fuggi”: si fermano giusto il tempo per un selfie e poi ripartono per la prossima tappa famosa. Questo tipo di turismo di massa causa inquinamento, devastazione della natura e disagio delle popolazioni locali. Vediamo nel dettaglio che cos’è l’overtourism, quali sono le sue cause, quali le conseguenze, e cosa si può fare per evitarlo.

overtourism in spiaggia
Spiaggia sovraffollata, foto di Aldric RIVAT on Unsplash

Che cos’è l’overtourism?

Overtourism è un neologismo che indica il sovraffollamento di turisti in una meta vacanziera. Il termine è stato inserito per la prima volta nel dizionario Oxford nel 2018, e candidato come parola dell’anno. L’Overtourism, letteralmente “troppo turismo” un fenomeno complesso che va analizzato da vari punti di vista. In sostanza il concetto si riassume facilmente nella domanda: questo luogo risente della presenza di un numero di turisti superiore a quello che il luogo e gli abitanti possono sostenere?

Quando si parla di mete turistiche naturali, come riserve, oasi, spiagge, parchi e montagne, è fondamentale che il turismo rispetti l’ambiente naturale, inclusi flora, fauna e microclima. Quando la destinazione è una città, il turismo deve principalmente rispettare i residenti, così come la cultura locale e i siti archeologici, piccoli microcosmi bloccati nel tempo che vanno tutelati. Se tutto ciò non accade, si parla di overtourism, o di turismo insostenible per il luogo, per la natura, per le persone che vi abitano.

folla a time square
Folla a Time Square, foto di Jorge Fernández Salas on Unsplash

Le cause dell’overtourism

Le persone che si muovono nel mondo sono più di 1,4 miliardi ogni anno, e stanno crescendo ad un ritmo esponenziale. L’Organizzazione mondiale del turismo prevede che nel 2030 il flusso internazionale di turisti supererà i 2 miliardi. Questo numero altissimo di persone si concentra su poche destinazioni turistiche al mondo, che soffrondo di un’eccessiva presenza di turisti. Le cause del troppo turismo sono molteplici: dai film famosi che rendono celebri le mete turistiche, alla facilità con cui si può raggiungere qualunque angolo di mondo, alle crociere che con prezzi ridotti portano grandi quantità in giro per i mari. Abbiamo parlato delle crociere e del loro impatto ambientale in questo articolo.

crociera, una delle cause di overtourism
Autore: Leonardo Yip; Fonte: Unsplash

Una tendenza del momento è il turismo influenzato dalla cultura di massa, per il quale la meta turistica viene scelta in base ai social media, gli influencer, programmi televisivi e film. Il turismo influenzato dai prodotti cinematografici e serie tv, detto anche cineturismo, ha prodotto, in alcuni casi, vere catastrofi. Un caso esemplificativo è quanto è succede nelle isole del Pacifico: in Thailandia a Maya Bay, dove è stato girato il film “The beach” con Leonardo Di Caprio. Negli anni la piccola spiaggia è stata invasa dai turisti che volevano vedere il set cinematografico del film, costringendo il governo thailandese a vietare l’ingresso ai turisti per ristabilire il delicato equilibrio della bellissima baia.

maya bay thailandia, chiusa per overtourism
Photo by Humphrey Muleba on Unsplash

L’aumento dei voli aerei low coast e delle crociere sono certamente tra le cause dell’Overtourism.

I numeri pubblicati dall’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto) parlano chiaro: anche in Italia abbiamo esempi di come il turismo di massa danneggi la natura e i residenti delle città invase dai viaggiatori. Venezia, ad esempio, viene visitata da circa 20 milioni di persone l’anno. Un numero un po’ troppo alto per una città così delicata, devastata anche dall’inquinamento causato dalle navi da crociera.

nave da crociera a venezia, una delle cause di overtourism
Photo by Lucie Hošová on Unsplash

Anche Firenze, Capri e il Parco Nazionale delle Cinque Terre in Liguria soffrono per il numero troppo alto di turisti che arrivano ogni anno. Questo afflusso sta portando le amministrazioni dei vari comuni italiani a prendere provvedimenti per limitare il numero di entrate.

Le conseguenze dell’overtourism

1. Distruzione degli ecosistemi naturali

La flora e fauna sono usualmente le prime primi a risentire delle troppe persone presenti nelle mete turistiche naturali più gettonate. Deforestazione, sfruttamento incontrollato del suolo, inquinamento e nessuna politica di sensibilizzazione e salvaguardia degli ambienti naturali hanno portato in alcune destinazioni naturali alla distruzione di interi ecosistemi. In alcuni casi questa situazione non ha possibilità di riscatto, come, ad esempio, quello che succede alle barriere coralline in tutto il mondo. Rovinati in maniera irreparabile dal surriscaldamento globale e dai turisti, i coralli fanno parte di un sistema naturale che si sta estinguendo.

barriera corallina
Autore: Juanma Clemente-Alloza; Fonte: Unsplash

2. Aumento dei rifiuti

Un’altra conseguenza del turismo di massa è il grande accumulo di rifiuti che non viene differenziato e che crea un grande problema ambientale di smaltimento e inquinamento. L’isola di Boracay, nelle Filippine, è stata chiusa al turismo proprio per questo motivo: ristabilire l’ecosistema dopo anni di turismo incontrollato. Il problema dei rifiuti è molto rilevante anche sull’isola di Bali, che sta cercando di contrastarlo grazie al pensiero Zero Waste Bali.

Boracay, filippine chiusa per overtourism
Autore: Laurentiu Morariu; Fonte: Unsplash

3. Fuga e malessere dei residenti

I più colpiti dal troppo turismo sono gli abitanti del luogo. In tutta Europa, in città come Barcellona, Amster­dam e Venezia, il fenomeno dell’overtourism ha scatenato forti tensioni da parte degli abitanti. I residenti reclamano l’aumento dei prezzi delle case e gli affitti introvabili, gonfiati a causa della diffusione di piattaforme online come Airbnb, ma anche la scomparsa dei piccoli negozi e botteghe, sostituiti da shop turistici, e l’invivibilità delle loro città. Una coseguenza ultima del troppo turismo è la fuga dei residenti dalle loro città, che sono diventati teatrini turistici, perdendo così la loro autenticità e bellezza.

protesta contro il turismo di massa
Scritta contro il turismo di massa sui muri di Barcellona, foto di Mark de Jong on Unsplash

Soluzioni all’overtourism per le destinazioni

Alla luce dell’aumento dei flussi turistici in tutto il mondo, l’organizzazione mondiale del turismo (UNWTO) ha dedicato un intero Rapporto al fenomeno dell’overtourism. Certamente non c’è un’unica soluzione all’overtourism, ma tanti piccoli accorgimenti che possiamo avere durante le nostre vacanze.  Il Report “Overtourism’? Understanding and Managing Urban Tourism Growth beyond Perceptions” propone così 11 strategie e 68 misure per contrastare il troppo turismo.

Ecco gli 11 suggerimenti che possono essere seguiti dalle destinazioni turistiche per contrastare il fenomeno dell’overtourism:

  1. Incentivare la dispersione dei turisti all’interno della città, e anche oltre nel territorio, suggerendo la visita di mete meno note e di aree meno turistiche.
  2. Promuovere il turismo in periodi diversi (ad esempio fuori stagione) e in fasce orarie diverse dalle più gettonate.
  3. Creare nuovi itinerari e attrazioni turistiche diverse dalle più frequentate.
  4. Rivedere e migliorare i regolamenti, ad esempio chiudere al traffico alcune aree più fragili o troppo frequentate.
  5. Attrarre tipologie di viaggiatori più responsabili.
  6. Garantire i benefici del turismo alle comunità locali, ad esempio aumentando il numero di abitanti impiegati nel turismo, e coinvolgendo i residenti nella creazione di esperienze turistiche.
  7. Sviluppare e promuovere esperienze della città o del territorio che beneficino sia i turisti che i residenti.
  8. Aumentare le infrastrutture e i servizi della località.
  9. Coinvolgere la comunità locale nelle decisioni e scelte turistiche.
  10. Educare i viaggiatori e comunicare loro come essere più responsabili e rispettosi del luogo.
  11. Monitorare e misurare i cambiamenti.
Per contrastare il fenomeno dell'overtourism, il comune di Venezia ha introdotto queste regole per i turisti
Per contrastare il fenomeno dell’overtourism, il comune di Venezia ha introdotto queste regole per i turisti, immagine via ComuneVenezia.it

E noi cosa possiamo fare?

Con Ecobnb promuoviamo il turismo responsabile, evitando le mete famose sovraffollate e facendo conoscere le destinazioni vicino a casa. Molte volte non sappiamo cosa ci circonda e che perle naturali possiamo trovare proprio dietro l’angolo senza bisogno di andare in capo al mondo prendendo aerei che emettono quantità enormi di CO2 . Il turismo lento e sostenibile propone località autentiche, che arricchiscono le comunità locali e chi investe in attività eco-sostenibili. La vera vacanza potrebbe essere anche per te quella in cui ti rilassi e stacchi la spina, ricaricando le energie a contatto con la natura, diminuendo il più possibile il tuo impatto ambientale.

Autore: Arthur Poulin; Fonte: Unsplash

La buona notizia è che ciascuno di noi può fare la sua parte per contrastare l’overtourism e promuovere il turismo sostenibile.

Ecco 5 semplici idee, un vademecum, per promuovere il turismo di qualità, invece che quello di quantità, ogni volta che viaggiamo:

  1. Evita i voli aerei e le crociere, muoviti in treno e con i mezzi pubblici ogni volta che puoi.
  2. Non fare le tue scelte seguendo la massa: se tutti vanno in montagna il 15 di agosto, perché non scegliere una data diversa?
  3. Organizza le tue vacanze in modo alternativo, scegli destinazioni autentiche e meno turistiche.
  4. Viaggia fuori stagione: primavera e autunno sono stagioni bellissime e meno costose.
  5. Rispetta i luoghi che visiti (qui trovi 40 suggerimenti per viaggiare green), cerca di vivere come un “local”, immergerti nella cultura del posto e fare amicizie con gli abitanti.

Immagine di copertina: foto di Elizeu Dias, via Unsplash