Ogni anno l’Oxford University Press, il più importante giornale universitario al mondo e il più antico dopo la Cambridge, pubblica il “Word of the Year“. L’obiettivo della pubblicazione è individuare le nuove parole ed espressioni che hanno suscitato maggior interesse negli ultimi 12 mesi. L’Oxford Languages discute le parole candidate dell’anno e sceglie quella vincitrice, ovvero quella parola che più delle altre riflette l’etica, l’umore o le preoccupazioni di quel particolare anno, e che ha un potenziale duraturo come termine culturale.

Una delle parole individuate dall’Oxford of the Year quest’anno è il termine Overtourism, di cui abbiamo parlato e discusso con Ecobnb in vari articoli. Per questo, il prestigioso Oxford University Press nella definizione di Overtourism cita un articolo di Ecobnb.

Word of the Year 2018 - shortlist Oxford Languages

Leggiamo insieme la definizione dalle pagine del dizionario (a questo link trovate la versione originale in inglese) :

Overtourism

Un numero eccessivo di visite turistiche verso una destinazione o attrazione popolare, con conseguenti danni all’ambiente locale e ai siti storici e una scarsa qualità della vita dei residenti.

Un’attività turistica in forte espansione è stata a lungo considerata una risorsa di grande valore, tuttavia, per molti, questa prospettiva ha raggiunto il suo limite nel 2018.

Negli ultimi anni l’eccesso di turismo è diventato un pesante fardello per numerose località da non perdere, con un forte aumento dei vacanzieri internazionali alimentato da compagnie aeree a basso costo e la diffusa popolarità delle piattaforme di noleggio, come AirBnB. Il conseguente sovraffollamento ha causato danni ambientali, infrastrutturali e culturali a una serie di destinazioni e ha avuto un impatto diretto sulla vita dei residenti locali a causa del fatto che i loro prezzi sono esclusi dalle loro case per soddisfare la domanda turistica.

Secondo i nostri dati, l’uso di overtourismo è aumentato nel corso del 2017, grazie in parte alle proteste di massa in tutta Europa che hanno richiesto un’azione contro la pandemia di overtourismo, ed è successivamente emerso nel 2018 come il punto di riferimento, superando sia l’ “anti-turismo” “turismo-fobia”, termini che sono stati usati per descrivere effetti simili.

Quest’anno, le autorità locali hanno messo in atto misure sempre più rigorose per regolamentare il turismo, tra cui le restrizioni agli affitti e locazioni turistiche a Madrid, le multe a Venezia e il limite al numero di navi da crociera a Dubrovnik.

Nel frattempo, a giugno, la Maya Bay della Thailandia è stata chiusa al pubblico 18 anni dopo che è stata resa famosa dal film The Beach del 2000 a causa dei danni che un numero eccessivo di turisti aveva inflitto all’ecosistema locale. Sebbene la chiusura fosse destinata a durare solo quattro mesi, Songtham Sukswang, direttore dell’Ufficio dei parchi nazionali della Thailandia, ha suggerito che la baia avrà bisogno di “almeno” un anno per riprendersi dagli effetti dell’eccesso di turismo.

Anche altre località alpine, come il Lago di Braies, hanno deciso di limitare l’accesso dei visitatori per trovare una soluzione sostenibile al problema dell’overtourism.

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Autore: Silvia Ombellini

Sono un architetto con la passione del viaggio. Penso che sia sempre più urgente riuscire a vivere in armonia con l’ecosistema del quale siamo parte. Dopo la nascita del mio secondo bimbo è nato anche Ecobnb, un'avventura intrapresa per cambiare il modo di viaggiare, per renderlo più sostenibile, giusto e buono con l'ambiente, i luoghi e le persone che li abitano.
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