Si può girare il mondo senza mai prendere un aeroplano? Certo che si può e al ritorno, dopo tre anni, la vita appare totalmente diversa ma in realtà sei solo tu che sei cambiato, un piccolo passo alla volta. Succede così a Claudio Pelizzeni, laurea all’Univeristà Bocconi di Milano, carriera bancaria avviata, appartamento, telefonino, tante sigarette e pause caffè per riuscire a fare lo slalom tra una vita che non gli appartiene più fino a che… fino a che succede qualcosa che rompe quel precario equilibrio, apre una crepa da cui, come dice Cohen in una sua canzone, la luce inizia a filtrare.

Claudio decide che vivere così, in un ritmo scandito da letto, treno, lavoro, treno, letto non gli basta più e che non è certo quello che vuole e inizia a introdurre nella routine qualcosa di diverso: pianifica passo a passo un viaggio attorno al mondo che lo porta a toccare tutti i continenti, a salire sul Machu Picchu e a fermarsi in un orfanotrofio in Nepal fino a lavorare in una fattoria in Tasmania in cambio di vitto e alloggio.

Claudio ci ha raccontato il suo viaggio un pomeriggio di settembre e noi di Ecobnb lo abbiamo seppellito di domande, perché girare il mondo senza mai prendere un aereo sembra davvero un sogno, ma lui è la dimostrazione che può diventare realtà.

Giro del mondo
L’itinerario del giro del mondo di Claudio Pelizzeni

Com’è stato decidere di lasciare tutto e di partire?

Quando ho deciso, quando mi sono messo nell’ottica che via, partivo, non è stato difficile poi farlo.
Certo, organizzarmi per fare un viaggio del genere ha richiesto del tempo, direi quasi un anno, ma è anche stato quello che mi ha dato la forza per andare avanti: adesso non era più routine infernale, ma era preparazione per un progetto.

Il momento più difficile del tuo viaggio alla scoperta del mondo?

Il primo passo: i due zaini in spalla, la chiave che gira nella toppa e l’idea che non si torna indietro e che c’è tutto davanti a me da affrontare. Ecco quello è stato il momento davvero difficile e decisivo.

Quanti Paesi hai attraversato?

Beh vediamo, direi 5 continenti e 44 Paesi in 1000 giorni.
Proprio un giro del mondo!

girare il mondo senza aereo
Claudio ha preso 3 cargo per attraversare gli oceani nel suo viaggio. Foto di chuttersnap via Unsplash

E tutto senza mai prendere un aereo?

Esatto. Ho camminato, fatto l’autostop (e nel libro si trovano anche delle note di buon comportamento su come fare l’autostop, n.d.r), preso barche e anche cargo che trasportavano merci da un paese all’altro, preso treni e corriere, ma non ho mai preso un aereo per il mio viaggio.

Momenti difficili di questo viaggio lungo tre anni?

Il momento più difficile è stata la morte di mio padre: tornare, affrontare il dolore della malattia, poi il lutto e ripartire. Ecco, è stato l’unico momento in cui mi ha attraversato il dubbio se dovevo tornare a fare il mio viaggio, ma mio padre mi aveva dato la sua “benedizione” quando gli avevo raccontato del mio progetto e sapevo e so che avrebbe voluto così.

Ogni distacco, comunque, è stato doloroso: quando ho lasciato i miei “ fratellini nepalesi”, quando ho lasciato mio fratello che mi aveva raggiunto in Tasmania perché il mio cargo da Melbourne (Australia) partiva in pochi giorni.

Ogni partenza racchiude in sé un senso di perdita e di nuova speranza per quello che incontrerai lungo il viaggio.

Zaini
Claudio ha scelto di girare il mondo zaino in spalla e evitando gli aerei: 5 continenti, 44 paesi visitati in 3 anni

Cosa ti porti dentro di questi tre anni?

Incontri, scontri, racconti… la consapevolezza che non esistono scelte giuste sbagliate, esistono solo quelle che mi hanno portato fino a qui.

E qui dov’è, oggi?

Qui è la strada verso casa, verso quella che è oggi la mia vita.

Viaggio senza aereo, a piedi lungo una strada
Foto di Tegan Mierle ia Unsplash

Claudio oggi continua a girare il mondo, questa volta anche con l’aereo, e porta viaggiatori a scoprire alcune delle destinazioni che ha conosciuto con la sua Backpackers Academy e il supporto tecnico di un operatore di viaggio.

Requisito richiesto: backpacker mood! Si viaggia con solo bagaglio a mano e si dorme in ostelli o piccoli hotel locali.

Siete pronti a seguire le avventure di Claudio e provare a viaggiare con lui? A noi di Ecobnb la sua modalità di viaggio ha convinto e ci stiamo facendo un pensierino; voi cosa ne dite?

Intanto ci studiamo il libro di Claudio “L’orizzonte ogni giorno un po’ più in là” edizione Sperling&Kupfer per essere pronti all’avventura e al suo spirito di viaggiatore.

Immagine di copertina: foto di Philipp Kämmerer via Unsplash


Autore: Cristiana Pedrali

"Amare il proprio lavoro è la cosa che si avvicina di più alla felicità sulla terra" (Rita Levi Montalcini) e ".. perchè quando le persone vere cadono nella vita reale si rimettono in piedi e riprendono a camminare" (Carrie Bradshaw "Sex and the city"): questi sono i miei due mantra. Io sono un pò così: mi muovo tra il serio ed il faceto per restare a galla tra mille interessi ed impegni e riuscire a sorridere. Ho lavorato e lavoro nel settore del turismo e del web ed ogni tanto cerco un pò di ossigeno nella scrittura e nei viaggi!
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