Non perdere la voglia di camminare: io, camminando ogni giorno, raggiungo uno stato di benessere e mi lascio alle spalle ogni malanno; i pensieri migliori li ho avuti mentre camminavo, e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato alle spalle con una camminata. (Søren Kierkegaard)

Questa citazione del noto filosofo Kierkegaard mette in risalto quanto camminare sia importante per noi, quanto possa rappresentare un modo per fuggire da tutti gli aspetti negativi della nostra quotidianità. Basta poco per ritrovare la pace interiore.

Segui il nostro meraviglioso racconto sull’Alta Via dei Parchi, il più alto e lungo tracciato dell’appenino Italiano. Questo percorso, infatti, corre lungo il crinale appenninico, attraversando ben 8 Parchi Naturali e Aree Protette.

Il percorso si snoda per oltre 500 chilometri tra paesaggi incredibili nelle province di Parma, Reggio Emillia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, fino a Carpegna, nelle Marche.

Mappa dell'itinerario dell'Alta Via dei Parchi da Berceto (Parma) a Carpegna (Marche)
Mappa dell’itinerario dell’Alta Via dei Parchi, foto via altaviadeiparchi.eu

Le Tappe dell’Alta Via Dei Parchi

Le tappe del percorso sono 27 in tutto:

  1. Da Berceto al Lago Santo Parmense: 22 km di itinerario che spazia dalle colline coltivate del primo appennino di Parma fino ai paesaggi mozzafiato d’alta quota. Le 9 ore di cammino verranno ricompensate dalla vista magnifica del Lago Santo – il più ampio lago naturale di tutto l’Appennino settentrionale – con le sue acque cristalline e i boschi di faggio che lo abbracciano.  

    Lago Santo Parmense
    Lago Santo Parmense, foto via wikimedia
  2. Dal Lago Santo Parmense a Pratospilla: un lungo cammino di circa 15 km percorre il “Crinale dei laghi”. In un suggestivo susseguirsi di conche glaciali, suggestive creste rocciose e praterie, il percorso attraversa il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e Parco regionale delle Valli del Cedra e del Parma, raggiunge il Monte Sillara fino ad arrivare a Pratospilla.
  3. Da Pratospilla a Passo del Cerreto: quasi 16 km di Itinerario attraverso il Parco dell’Appennino Tosco Emiliano, che si inerpica sull’Alpe di Succiso, fino ad arrivare a Passo del Cerreto, e nel suggestivo borgo di Cerreto Alpi. Qui potete soggiornare nell’antico mulino dei Briganti di Cereto e scoprire la storia di questo borgo rinato grazie alla forza di volontà dei suoi abitanti.
  4. Da Passo del Cerreto a Passo Pradarena: un itinerario più facile rispetto ai precedenti (circa 10 km di cammino, percorribile in 5 ore) che nella parte di crinale regala viste mozzafiato sulle Alpi Apuane, da un lato, e sul paesaggio Padano con la Pietra di Bismantova dall’altro.

    Alta Via dei Parchi sul Monte La Nuda
    Alta Via dei Parchi sul Monte La Nuda, foto via Wikimedia
  5. Passo Pradarena a Lama Lite: con i suoi 1600 metri di quota, che arrivano a giungere anche i 2000, questa tappa è la più alta dell’intero cammino.
  6. Lama Lite a San Pellegrino in Alpe: L’antico ospizio di San Pellegrino in Alpe, ospitale per viandanti e pellegrini, vi accoglierà in questa tappa.

    Santuario_di_San_Pellegrino_in_Alpe
    Santuario di San Pellegrino in Alpe, foto di Allie Caulfield, via Wikimedia
  7. San Pellegrino in Alpe a Lago Santo Modenese (Modena): tramite questa tappa si sale verso le più alte montagne modenesi per scoprire la famosa meta turistica del Lago Santo.
  8. Da Lago Santo Modenese a alll’Abetone (Firenze): tappa molto affascinante per i suoi paesaggi. Nella valle del Sestaione si può attraversare la foresta più incantevole incontrata fino ad ora sull’Alta Via.
  9. Dall’Abetone al Lago Saffaiolo: panoramica camminata che porta a congiungersi due delle più conosciute località dell’Appennino settentrionale.
  10. Dal Lago Scaffaiolo al Rifugio Monte Cavallo: Ultima tappa che offre una vista dell’alto crinale emiliano. Inoltre, qui comincia la discesa verso la valle del Reno e la montagna bolognese.

    Lago Scaffaiolo
    Lago Scaffaiolo – foto di Massimilianogalardi via Wikimedia
  11. Dal Rifugio Monte Cavallo a Poranceto: questa è la tappa più lunga dell’Alta Via; sarebbe conveniente per la notte fare una fermata sulle rive del lago di Suviana o a Badi.
  12. Poranceto a Boccadirio: Risalendo brevemente da Poranceto, dopo ci si mantiene sul bacino del Brasimone. Qui, ai margini dei prati troverete magnifiche viste sul lago.
  13. Da Boccadirio a Alpe di Monghidoro:  Si abbandona il fondovalle per risalire il versante destro, finchè non si arriverà agli edifici di Ca’ di Barba.
  14.  Alpe di Monghidoro a Le Selve: questa parte di percorso non presenta grandi difficoltà e inoltre, il tratto in cui passeggiare è molto panoramico.
  15. Da Le Selve a Tossignano: Vigne e frutteti vi accompagneranno lungo la discesa. Inoltre, vi sono fantastiche viste sul castagneto di Campiuno e sulle falesie di gesso. Per finire, vi troverete nell’antico borgo di Tossignano, che si trova su una rupe gessosa.

    Borgo Tossignano
    Borgo di Tossignano – foto di FugZu via Flickr
  16. Da Tossignano a Carnè: è la tappa più singolare del percorso. Infatti, essa permette di percorrere quasi per intero la cresta della Vena del Gesso. Al termine di questa tappa, si risale fra boschetti, frutteti e vigne fino ad arrivare all’ingresso del Parco Carnè.
  17. Da Carnè a Marradi: Dal Parco Carnè si risale alla soprastante strada asfaltata. Da qui si prosegue seguendo il paesaggio collinare caratterizzato da pini e dalle macchie argentee degli oliveti.
  18. Da Marradi a Lago di Ponte: facile tappa per dirigersi verso il Parco delle Foreste Casentinesi.
  19. Da Lago di Ponte a San Benedetto in Alpe / Eremo dei Toschi: Giornata di riposo, che vi porterà a San Benedetto, dove si trova l’omonima abbazia benedettina del XI secolo, fondata da San Romunaldo.

    Castagno
    Castagno d’Andrea – photo by Maximilian Lanz, via Wikimedia
  20. Da San Benedetto in Alpe / Eremo dei Toschi a Castagno d’Andrea: si segue il sentiero che sale la valle del Fosso dell’Acquacheta. le viste sul corso d’acqua saranno incantevoli.
  21. Da Castagno d’Andrea a Campiglia: Superando le montagne più alte dell’Appennino tosco-romagnolo, attraverserete distese di boschi. Esse, infatti, vi anticiperanno la richezza forestale delle tappe successive.
  22. Da Campiglia a Camaldoli: Bella camminata che percorre la cresta che sovrasta la Riserva di Sassofratino, colui che custodisce le più belle foreste del parco.

    Montagne
    Badia Prataglia – Foto di Giordano Giacomini via Wikimedia
  23. Da Camaldoli a Badia Prataglia: Qui sono rare le aperture panoramiche ma camminerete interamente tra le foreste. Al termine si giunge al rifugio Cotozzo, in caso si fosse stanchi o si avesse bisogno di qualcosa
  24. Da Badia Prataglia a La Verna: Al termine di questo percorso si incrocia l’antica via che sale da La Beccia,  accesso pedonale primario alla città monastica: lungo questa via San Francesco salì al monte per la prima volta.
  25. Da La Verna a Rifugio Biancaneve al Fumaiolo: Tappa lunga ma molto suggestiva. Infatti, prima si percorrono tratti forestali per arrivare poi ad ammirare paesaggi incantevoli.

    la verna
    Photo by Jur Wiersema on Unsplash
  26. Da Rifugio Biancaneve al Fumaiolo a Bascio: 8 ore di cammino attraverso luoghi incantevoli, natura inconraminata e antichi borghi. Si può decidere di spezzare l’itinerario in due tappe più brevi pernottando nel bellissimo borgo di Gattara.
  27. Da Bascio all’Eremo Madonna del Faggio: Una meravigliosa vista sui Sassi Simone e Simoncello vi aspetta. Da questo ambiente di forte suggestione, inoltre, si può vedere il Monte Carpegna.

Non resta che entrare in rifugio e gustare la tavola emiliana per non perdersi nemmeno un’aspetto di questo territorio!

Non perdere la possibilità di rigenerarti e di riscoprire bellezze naturali come quelle che ti abbiamo proposto. E tu? Da che tappa comincerai questo cammino? Faccelo sapere nei commenti.

Maggiori informazioni sul sito ufficiale dell’Alta Via dei Parchi

 

Immagine di copertina: San Pellegrino in Alpe – sul sentiero del GEA 00 (panoramica sferica), foto via ЭЯMДИИФ БIFFI, Wikimedia