Tra cammini, ciclovie, percorsi panoramici in treno, itinerari a cavallo o in canoa… la parola d’ordine è Slow Travel. Il 2019 è l’anno del Turismo Lento. Scopriamo cosa significa e come viaggiare lentamente nel nostro Paese

Il turismo lento è sempre più apprezzato per le esperienze autentiche che sa regalare. I nuovi viaggiatori dicono no all’aereo, e il turismo del prossimo decennio sarà sempre più esperienziale e sostenibile – come afferma De Masi nel suo bellissimo libro “L’Età dell’Erranza“.

Questo è un anno speciale per gli amanti dei viaggi a passo lento: a piedi, in bicicletta, in treno o a cavallo. Il ministero dei beni culturali ha infatti dichiarato il 2019 come l’Anno del Turismo Lento, nel rispetto dell’ambiente, della cultura e soprattutto del benessere delle persone.

Come il 2016 è stato l’anno nazionale dei cammini, il 2017 l’anno nazionale dei borghi e il 2018 l’anno del cibo italiano, il 2019 sarà l’anno del turismo lento“. Ha affermato l’ex ministro dei Beni culturali e turismo, Dario Franceschini. Aggiungendo poi: “Sarà un ulteriore modo per valorizzare i territori italiani meno conosciuti dal turismo internazionale e rilanciarli in chiave sostenibile favorendo esperienze di viaggio innovative, dai treni storici ad alta panoramicità, agli itinerari culturali, ai cammini, alle ciclovie, ai viaggi a cavallo.”

ciclabile sospesa sul lago con montagne sullo sfondo
Lago di Levico, lungo la ciclabile Valsugana, foto di F. Antonio Chiarotto via Flickr

Prima di approfondire le iniziative di quest’anno, vediamo cos’è il turismo lento e quali sono gli aspetti speciali dello slow travel.

Cos’è il turismo lento?

antica strada romana con cipressi e rovine
Via Appia Antica, foto di Attila2008, via Flickr

Quando si organizza una vacanza, il più delle volte si pensa alla meta e alle cose da vedere, anche a diversi chilometri di distanza. Gli spostamenti occupano una fetta importante di tutte le vacanze. Si finisce così a fare molte ore in auto o in altri mezzi e questi spostamenti sono decisamente stressanti.
Nel turismo lento la prospettiva è diversa. Quello che conta non è tanto la meta ma il modo con cui ci si mette in cammino. Gli spostamenti non sono più motivo di stress, ma sono parte integrante del viaggio, occasione di esperienze ricche e autentiche.

bicicletta nell'antico borgo di matera, basilicata
foto di bogdan dada via unsplash

Si lascia l’auto, si rallenta e ci si allaccia gli scarponi, si prende la bici, il cavallo o si sale in treno.

Se già vi appassiona l’idea di viaggiare a piedi o in bici, sappiate che fate parte di un mondo, molto grande e ben progettato. Perchè il turismo lento non è solo fare un certo percorso a piedi anzichè in auto. Quel tipo di turismo esisteva già da prima, ma purtroppo non gli si dedicava molta attenzione perchè “poco redditizio”.

Ora c’è un inversione di tendenza: ai viaggiatori che hanno scelto l’alternativa all’auto, all’aereo, al turismo di massa, vengono dedicati percorsi autentici, lontani dalle strade principali, tra natura incontaminata e attrazioni culturali incredibili.
Negli ultimi anni il Mipaaft (Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo) è entrato in pompa magna nel panorama del turismo lento impostando una serie di regole e certificando i cammini già presenti, promuovendo anche la creazione di nuovi grandi cammini.

Il turismo lento fa bene a tutti

Qui in Ecobnb siamo molto affezionati al turismo lento perchè fa bene all’ambiente, come è facile intuire. Ma può essere anche molto di più! Quanto è facile che dei paesaggi da favola, delle mete culturali di grande valore siano danneggiati dal turismo di massa? Esempi di questo tipo sono tantissimi nel nostro Paese.

nave da crociera di fronte al canal grande
Nave da Crociera a Venezia, foto di Marcello Colajanni via Flickr

Per fortuna in Italia ci sono ancora molti luoghi unici che non sono stati contaminati dal turismo, spesso perchè lontani dagli aeroporti e difficilmente accessibili in auto. Pensate ai borghi più isolati. Le popolazioni locali faticano a resistere perchè le prospettive di lavoro sono poche e molti se ne vanno. Eppure è proprio in questi borghi che si nasconde un patrimonio culturale immenso che non può essere valorizzato e che viene perso per sempre.

stradina sterrata tra le vigne verso le mura di monteriggioni
Da Gracciano a Monteriggioni, via Francigena, foto di Alessandra— via Flickr

I cammini e i percorsi slow possono raggiungere questi luoghi valorizzando l’identità culturale e regalando ai visitatori esperienze autentiche. Non c’è bisogno che si costruiscano grandi strade, nè grandi hotel con vista panoramica. I turisti possono arrivare a piedi o in bici e immergersi a pieno nella cultura locale.
Il turismo lento porta benessere nel territorio senza danneggiare l’ambiente nè la cultura locale. Il turismo slow può favorire l’economia locale, la restanza degli abitanti, la rinascita di borghi altrimenti abbandonati.

borgo arroccato su un promontorio in lazio
Il ponte pedonale che arriva alla civita di Bagnoregio, foto di Nicola, via Flickr

Quasi dimenticavo, spostarsi slow fa bene anche a voi! Camminare, pedalare fa bene al corpo e alla mente. Per dì più, farlo in paesaggi stupendi regala molte emozioni. Sarà sicuramente stancante fisicamente, ma è una stanchezza appagante, non è la stessa stanchezza che si ha dopo 6 ore di autostrada. Ovviamente quando si dice slow tourism si parla di posti come il Gran Sasso, le Dolomiti, le 5 Terre, la costa pugliese, non della passeggiata nel parco di Milano!

I cammini più belli d’Italia

cammino di sant'antonio tra i colli euganei in fiore
Il Cammino di Sant’Antonio, Veneto, foto via turismo.politicheagricole.it

Come si può intuire da quanto scritto sopra il punto chiave di questa iniziativa sono proprio i grandi cammini. Alcuni erano già noti da anni, come le vie dei pellegrini o i grandi sentieri europei, ma molti altri avevano bisogno di uno slancio. Nel 2017 è stato così inaugurato l’Atlante dei Cammini d’Italia (link al sito ufficiale), un portale del Mipaaft dove c’è una mappa illustrata con tutti gli itinerari che sono stati selezionati.
Il ministero ha scelto 11 criteri da rispettare per entrare nell’Atlante dei Cammini d’Italia, che sono:

  1. Percorsi fisici lineari e fruibili;
  2. Presenza di segnaletica orizzontale e/o verticale per ogni tappa;
  3. Percorso fruibile in sicurezza;
  4. Percentuale di strade asfaltate non superiore al 40%;
  5. Tappe dotate di tutti i servizi di supporto al camminatore;
  6. Descrizione on-line sul Sito di riferimento di ogni tappa;
  7. Servizi di alloggio e ristorazione entro 5 km dal Cammino;
  8. Presenza di un “organo di governo” del Cammino;
  9. Garanzia di vigilanza e manutenzione del percorso;
  10. Georeferenziazione del percorso;
  11. Sito del Cammino costantemente aggiornato

Dei 116 cammini posti al vaglio 40 sono entrati a pieno titolo nell’Atlante e altri potranno entrare nei prossimi anni grazie ai numerosi investimenti che sono stati fatti. Ce ne sono così tanti di belli che sarebbe troppo difficile fare una selezione qui, allora in questo articolo trovate i nostri 10 cammini preferiti in Italia.

Il turismo lento in Italia oltre ai cammini

passerella in legno sospesa sul lago garda
Ciclabile del Garda, tratto sospeso sul lago, foto di MariaCarla F, via Flickr

Le ciclovie

In molte zone in Italia negli ultimi anni il cicloturismo ha fatto passi da gigante e la bicicletta in generale viene riconosciuta come un’ opportunità di crescita economica. Sono stati costruiti migliaia di chilometri di piste ciclabili e tantissimi percorsi per mountain bike. Per non parlare della nuova protagonista, l’ e-bike che ha aperto questa possibilità anche a i meno allenati e a chi ha difficoltà nei movimenti.

Alcune proposte potrebbero essere:

  1. la Ciclabile del Garda, dove è stato da poco inaugurato l’ultimo tratto “sospeso” sul lago.
  2. La Ciclabile delle Dolomiti, che va da Calalzo a Dobbiaco, passando per Cortina.
  3. Le ciclabili della Lombardia tra cui la ciclabile del Mincio e la ciclabile dell’Adda dove passa il Sentiero di Leonardo.

Dove non si arriva con le biciclette da strada si arriva con la mountain bike! Ed ecco 5 percorsi in mountain bike in Italia.

Le ferrovie panoramiche

In alcuni casi non è indispensabile usare solo la forza delle proprie gambe, perchè anche alcuni mezzi motorizzati vengono considerati slow tourism. Primo tra tutti il treno, per il suo basso impatto ambientale e perchè permette di godere il viaggio con la lentezza adeguata. Il piano del ministero per il turismo lento comprende infatti anche alcune ferrovie dette ad alta panoramicità, che sono state mantenute in funzione.

Ecco infatti 5 spettacolari viaggi in treno in Italia, dalla Sicilia al Piemonte e a questi mi permetto di aggiungere la Transiberiana d’Italia, tra l’Abbruzzo e il Molise.

A cavallo in Italia

Poco conosciuto, ma sempre occasione di esperienze autentiche nella natura è il viaggio a cavallo. È sicuramente il più antico mezzo utilizzato dall’uomo per spostarsi e per secoli è stato utilizzato senza avere un impatto pesante sull’ambiente. Qui potrete trovare delle idee di vacanze a cavallo in giro per l’Italia.

Take it Slow, racconta il tuo Viaggio Lento e Riparti

Se hai vissuto un’esperienza di viaggio lento raccontala attraverso un video o un racconto accompagnato da foto e puoi vincere un weekend eco-friendly per due persone. E’ partito il premio Take it Slow: Viaggia Lento Raccontalo e Riparti, organizzato da Ecobnb e IT.A.CÀ festival del turismo responsabile.

Racconta il tuo viaggio lento, e riparti per una vacanza eco-friendly per 2 persone!

E tu dove andrai in vacanza quest’anno?

Condividi con noi le tue avventure a passo lento. I percorsi slow sono tantissimi, ma spesso sono poco noti. Se ne conosci qualcuno che vale la pena provare faccelo sapere nei commenti!

Foto di copertina: Photo by Jack Seeds on Unsplash