Si parla spesso della necessità di viaggiare in modo sostenibile, ma quali sono le azioni concrete per contribuire a creare un modello di turismo che lo sia davvero? In questo articolo ne vediamo alcune.

Si parla sempre più frequentemente di “ecoturismo”, “turismo naturalistico” e “turismo etico” in relazione all’idea di sostenibilità. Questi concetti fanno parte di un orizzonte più ampio, nel quale ci si interroga profondamente su questioni legate al nostro modello di sviluppo e consumo e sulla necessità di viaggiare in modo più consapevole e responsabile. Per esempio, la nozione di ecoturismo è collegata ai viaggi verso le aree naturali, mentre il “viaggio rigenerativo” è quello che si propone di abbandonare un certo luogo in condizioni migliori di quello in cui lo si è trovato. Ma quali sono le azioni da compiere per riuscire a viaggiare  davvero in modo sostenibile?

Evitare i percorsi più battuti

Almeno fino alla pandemia, moltissime località hanno pagato il loro successo, subendo un’autentica invasione da parte di enormi folle di visitatori, un fenomeno che viene solitamente definito “sovraffollamento turistico” o “overtourism“. Uno dei primi atti pratici per un turismo sostenibile, quindi, può essere proprio l’abbandono dei percorsi più battuti: per quanto possa sembrare un sacrificio importante, la possibilità di visitare luoghi meno affollati e più tranquilli potrebbe garantire un’esperienza ancora migliore e, senza alcun dubbio, serve proprio per combattere il sovraffollamento turistico. Infatti, mentre i posti più popolati e fotografati tendono a diventare anche meno godibili, scegliere la bassa stagione, città più piccole e meno famose o zone rurali è un buon modo per ridurre il carico sulle destinazioni principali e offrire benefici anche verso tutte le comunità.

civita di bagnoregio, piccolo borgo in Italia
Civita di Bagnoregio, piccolo borgo in Italia, foto via Canva PRO

Imparare a rallentare e a fermarsi

Quando si viaggia, solitamente, si tende a costruire programmi serrati in cui gli spazi vuoti e i momenti di pausa sono rari o inesistenti. Questa prassi, quasi sempre, è figlia del pensiero della probabile unicità del momento, ma correre da un luogo all’altro non è affatto la strategia migliore per conoscere bene un determinato luogo e scoprirne le peculiarità. Questo modello di turismo da “toccata e fuga”, per quanto diffuso, non si sposa bene con la necessità di immergersi nella cultura locale, di creare connessioni con la comunità e le persone, di scoprire i piatti tipici o i piccoli musei che parlano di storia del posto. Rallentare, o magari fermarsi a osservare e riflettere, è un modo per rinsaldare il legame con i luoghi perché consente di scoprire e vivere davvero il posto che si sta visitando.

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Foto via Canva PRO

Presta attenzione ai mezzi di trasporto

Quasi l’8% delle emissioni di carbonio mondiali è causato dai viaggi e dal turismo. In sintesi, questo significa che l’industria del viaggio deve essere considerata, di fatto, un acceleratore del cambiamento climatico, aspetto che impone profonde riflessioni anche su questo tipo di scelte. Per esempio, una buona idea è scegliere mezzi di trasporto che abbiano un’impronta minore e utilizzarli in maniera consapevole e responsabile: non bisogna trascurare la possibilità di usare il trasporto pubblico locale, la bicicletta o semplicemente la passeggiata. Quando l’auto è una necessità, si può preferire un’auto elettrica, ibrida o più piccola, ma è altrettanto opportuno controllarne le condizioni e valutare il mercato dei ricambi usati quando occorre effettuare riparazioni. In questo senso, il web corre in soccorso con portali dedicati alla vendita di parti usate del veicolo, il cui catalogo comprende un’enorme quantità di marchi, fra cui i ricambi Volvo, Fiat, Jeep e dei marchi più importanti in ambito automotive, rappresentando un altro ottimo modo per evitare sprechi.

Vacanza in bici e bici elettrica, Eco-Hotel Mas Pelegri, Spagna

Risparmia acqua ed energia, evita la plastica

Oltre ai trasporti, il turismo di massa comporta una grande pressione sulle risorse idriche e le infrastrutture energetiche. A volte, i turisti consumano più delle comunità locali, per cui anche un utilizzo più consapevole delle risorse fa la differenza per il raggiungimento di una piena sostenibilità. Con alcuni piccoli accorgimenti, come per esempio fare la doccia anziché il bagno o soggiornare in strutture a basso impatto ambientale, l’impatto negativo può diventare significativamente inferiore. Allo stesso modo, un’altra buona idea è quella di evitare la plastica monouso, ancora troppo presente nelle nostre vite e nelle discariche,  nonostante gli sforzi delle autorità e di molti consumatori per ridurne l’utilizzo. Viaggiare con una borraccia da riempire all’occorrenza è un ottimo modo, per esempio, per evitare l’acquisto di bottiglie di plastica.

ruttura ricettiva eco-sostenibile, Villa Asfodeli in Sardegna
Struttura ricettiva eco-sostenibile, Villa Asfodeli in Sardegna

Supporta le economie locali

Il modo migliore per portare benefici alle comunità è supportare imprese e imprenditori locali. Soggiornare in case vacanze o guest house di proprietà di residenti del luogo anziché catene internazionali contribuisce a portare ricchezza anche alle comunità locali. Mangiare nei ristoranti tipici, scegliere piatti tradizionali al di fuori dei posti centrali e iper-turistici, preferire escursioni con guide locali e visitare le piccole botteghe degli artigiani locali è certamente un bel modo per contribuire a rendere il turismo più sostenibile e più vantaggioso per chi riceve. Per riuscire a essere concretamente di supporto, però, bisogna sempre tenere a mente che il turista è ospite a casa di qualcuno: rispettare le leggi, le linee guida, ma anche usi, costumi e cultura dei residenti è fondamentale per creare un modello di sviluppo che sia realmente sostenibile. Inoltre, leggere qualche libro di storia e tradizioni locali è un altro ottimo strumento per immergersi in un altro luogo.

E voi quali altre attenzioni avete adottato per viaggiare sostenibile?