Antichi binari abbandonati che diventano nuove vie di cammino, percorsi che si inoltrano nella natura, lontano dal traffico. Oggi vi parliamo delle Greenway, dalle più famose a quelle italiane.

Greenway in Spagna
Greenway in Spagna, foto di Por los caminos de Málaga via Flickr

Le prime vie ecologiche nate dal recupero di linee ferroviarie dismesse si trovano negli Stati Uniti. È proprio qui che nella prima metà degli anni ’60 nascono le prime greenway, che poi daranno vita nel 1986 alla Rails-to-Trails Conservancy, un’associazione che promuove il recupero dell’immenso patrimonio ferroviario dismesso.

Gli USA sono quindi i pionieri delle greenway, con le loro 1931 rail trail, per un totale di 37750 chilometri. C’è la John Wayne Pioneer Trail, che passa dallo stato di Washington è la più lunga con i suoi 480 chilometri. C’è poi la W&OD Railroad Trail in Virginia che è una delle più frequentate con una media di 3 milioni di utenti all’anno.

John Wayne Pioneer Trail, greenway degli USA
John Wayne Pioneer Trail. Foto di Brian Burger via Flickr

Ci spostiamo in Europa dove le prime greenway nascono alla fine degli anni ’80, nel Regno Unito. Qui infatti è possibile percorrere la Bristol&Bath Railway Path, che fu tra i primi lavori di recupero di una ferrovia dismessa. Anche la Spagna e la Francia hanno negli anni investito nelle greenway: le Via Verdes sono 117, mentre le Vélorail francesi sono 90.

Vía Verde del Plazaola (greenway in Spagna)
Vía Verde del Plazaola (greenway in Spagna). Foto di Celes Pellegrini via Flickr

Caratteristiche e benefici delle Greenway

Le greenway di tutto il mondo si accomunano in diversi aspetti: essendo separati dalle rete stradale ordinaria (sono quasi sempre ferrovie dismesse, ma possono essere anche alzaie dei fiumi o altri sentieri) e dedicati esclusivamente a utenti non motorizzati, sono sicure ed accessibili; grazie alle generali pendenze moderate, è facile fruire dei percorsi in modo dolce e lento; oltre a recuperare le linee ferroviarie si recuperano anche le strutture di servizio lungo il percorso e così, ad esempio, le stazioni diventano punti ristoro.

Greenway, itinerario ciclabile su ex tracciato ferroviario
Foto di Dan Benton via Flickr

E i benefici? Sono tanti, e si parte con la promozione di una nuova forma di turismo, quello attivo, responsabile e sostenibile. Ma le Greenway contribuiscono anche allo sviluppo delle regioni meno note, lontane dal turismo di massa, regalano ai cittadini nuovi spazi per attività all’aria aperta con effetti benefici sulla loro salute.

Vía verde de Olvera,
Vía verde de Olvera, foto di Por los caminos de Málaga via Flickr

Le Greenway in Italia

Se nel mondo le greenway sono ormai una realtà consolidata, qual è la situazione italiana? Le ferrovie non più utilizzate nel territorio italiano sono davvero tante, ma ancora poche sono state rese fruibili in modo sostenibili.

Ci sono alcuni soggetti impegnati nella promozione delle greenway anche in Italia, come l’Associazione Italiana Greenways Onlus, ma manca una visione nazionale che permetterebbe di recuperare gran parte delle ferrovie dismesse e promuovere il turismo sostenibile nel Paese, con enormi benefici economici e ambientali.

Greenway Spoleto-Norcia
Greenway Spoleto-Norcia, foto di Sara Poluzzi via Flickr

Volete viaggiare in bici lungo le greenway? Tra quelle che sono state create, vi consigliamo l’ex tratta ferroviaria Treviso-Ostiglia, trasformata in una bellissima pista ciclabile. È lunga ben 118 chilometri e attraversa tutto il Veneto, per arrivare ai bordi del Po. Ma c’è anche la Spoleto-Norcia in Umbria, la Ospedaletti-Imperia, per 24 chilometri indimenticabili in Liguria.

Foto di copertina via Canva PRO