Vivere e viaggiare verde si fonda anche sull’evitare gli sprechi e sul riciclo, ovvero dare nuova vita a oggetti vecchi attraverso il reimpiego in altre funzioni. Ma chi ha detto che questo vale solo per la carta e le bottiglie di plastica? Ecco le storie di 5 ferrovie dismesse che sono diventate bellissime greenways, perfette per itinerari in bicicletta!

In Italia le ferrovie dismesse sono tantissime. Sempre di più però negli ultimi anni stanno avendo la possibilità di rinascere: dei circa 7.000 km di binari abbandonati, circa 1.300 sono l’oggetto di iniziative e progetti volti a recuperarli. Le vecchie strade ferrate diventano le mete perfette per turisti green amanti della bicicletta e delle lunghe passeggiate. Sparse lungo tutta la penisola e adatte a tutti, queste sono 5 delle più belle ciclabili lungo le ferrovie dismesse.

Ferrovie dismesse trasformate in greenways sulla costa Ligure

Quando nel 2001 sono stati finalmente terminati i lavori per lo spostamento della linea ferroviaria della Liguria di Ponente, gli abitanti dei paesi un tempo tagliati in due dai binari hanno tirato un sospiro di sollievo. Tra gli altri benefici di questo spostamento, c’è sicuramente stata la creazione di questa pista ciclabile che si affaccia su uno dei mari più belli che la nostra penisola possa offrire. I quasi 24 km interamente dedicati a pedoni e ciclisti, infatti, rendono accessibile a tutti i viaggiatori il litorale e i paesaggi mozzafiato che esso regala.

Se una sola ciclabile in Liguria non è abbastanza, anche nel cuore delle Cinque Terre c’è una stupenda meta per questo tipo di turismo sostenibile. Fra Levanto e Framura infatti, 6 km lungo l’ex percorso ferroviario sono ora interamente dedicate a passeggiate a piedi e in bicicletta.

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Da non perdere: Tra le otto tappe della ciclabile ligure, vi è anche Sanremo. Come rinunciare a una tappa nella città dei fiori, per una visita al centro turistico e ricercato di via Matteotti, al porto antico e a Porto Sole o al Forte di Santa Tecla?

Info: Pista Ciclabile del Ponente Ligure

Scopriamo l’Umbria tra Spoleto e Norcia

Fino al 1968, anno della sua chiusura, i 52 km di questa ferrovia nel cuore dell’Umbria trasportavano i passeggeri in un sorprendente viaggio attraverso la Valnerina. Natura selvaggia e paesaggi mozzafiato accompagnano ancora oggi gli appassionati delle due ruote che decidono di esplorare i vecchi binari convertiti in greenway. Il percorso che si snoda in mezzo ai boschi, tra gli Appennini e il fiume Nera, è adatto a tutti, anche famiglie con bambini. Sarà facile avvistare rapaci diurni volteggiare nel cielo, o incontrare pipistrelli addormentati che hanno trovato la loro nuova casa nelle vecchie gallerie. Dal 2016 viene organizzata la Spoleto-Norcia in Mountain Bike, evento adatto a tutti con 4 percorsi di difficoltà diversi tra cui scegliere.

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Da non perdere: Non si può lasciare Norcia senza aver assaggiato le sue prelibatezze! Il piccolo centro infatti è famosissimo per le tipiche “norcinerie”, ovvero i suoi affettati e insaccati di maiale e cinghiale (consigliamo soprattutto il prosciutto di Norcia). Per vivere al massimo questo viaggio culinario, il tartufo nero e i saporiti pecorini non possono mancare!

Nel cuore del Lazio percorrendo la Fiuggi – Paliano

Smantellata nel 1983 questa ex ferrovia nel mezzo della Ciociaria è forse meno conosciuta, ma non per questo meno sorprendente. La pista ciclabile ricavata sulle vecchie ferrovie dismesse fa parte di una rete europea, EuroVelo, che consente di percorrere quasi 70.000 km in bicicletta alla scoperta del vecchio continente. Il percorso laziale si snoda in bilico tra i monti Prestini e la campagna, corre attraverso ulivi e vigneti e arriva al piccolo centro di Fiuggi, famoso per le sue acque termali. Sparsi per tutta la zona, piccoli paesi e borghi sembrano essersi fermati nel tempo e fanno dimenticare di essere a solo un’ora di macchina dalla vita frenetica della Capitale.

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Da non perdere: È quasi d’obbligo una visita al Castello di Fumone, misteriosa costruzione strategicamente posizionata sull’omonima rocca a 800m d’altezza. La sua storia affonda le radici addirittura nella storia della Roma monarchica, ma l’episodio segnante fu sicuramente la lunga prigionia e la morte di Papa Celestino V, l’Eremita citato anche da Dante, nel 1295.

Natura e cultura siciliana lungo l’ex ferrovia Castelvetrano – Ribera

Dal 1986 i treni non passano più lungo l’ex ferrovia di raccordo passante per Menfi, in provincia di Agrigento. Un progetto del 2009 ha permesso però il recupero di parte di queste ferrovie dismesse, trasformandola in pista ciclabile: due rami che partono da Menfi, uno verso est, fino al fiume Carboj e l’altro verso ovest e Porto Palo, per una lunghezza complessiva di circa 17 km. Una biciclettata di circa un’ora e mezza attraverso i profumi della campagna e del mare siciliani.

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Da non perdere: Il Parco Archeologico di Selinunte, uno dei principali siti archeologici del bacino del Mediterraneo, ricco di templi classici caratterizzati dalla sobrietà dello stile dorico.

Info: www.welcometomenfi.it

Paesaggi dolomitici sulla Dobbiaco – Calalzo di Cadore

Ciclabile tra Dobbiaco e Calalzo di Cadore, sulle ferrovie dismesse del Cadore
Ciclabile tra Dobbiaco e Calalzo di Cadore, foto di Parhotel Ladinia, via Flickr

Ormai dal 1964 sulla vecchia ferrovia delle Dolomiti che collegava le province di Bolzano e Belluno, passando per Cortina d’Ampezzo, i treni non passano più. In compenso i circa 65 km sono riutilizzati come mete di turismo sostenibile: piste da sci di fondo in inverno e ciclabili in estate. Tre o quattro ore in bicicletta lungo il tracciato delle vecchie ferrovie dismesse che vi regaleranno un percorso e un’esperienza indimenticabili: vi troverete immersi nella natura e nei paesaggi, nella storia e nelle leggende, nella cucina e nelle tradizioni di uno dei siti del Patrimonio UNESCO più conosciuti e amati, le Dolomiti.

Pista ciclabile sull'ex ferrovia dismessa Dobbiaco San Candido
foto di Fulvio Ghiringhello, via Flickr

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Da non perdere: Oltre alla Regina delle Dolomiti, la meravigliosa Cortina, il Cadore offre moltissime gemme, una tra queste è proprio Calalzo. Questo paese sulle sponde del Lago Centro Cadore a circa 800 m, offre paesaggi straordinari. A esempio, le Marmarole, uno dei massici più grandi delle Dolomiti, la Val d’Oten, piena di sentieri escursionistici e la zona delle Lagole, zona di valore naturalistico e archeologico dove sono stati ritrovati resti romani e paleoveneti.

Info: www.ciclabiledelledolomiti.com

 

Foto di copertina: foto di Shah Safwan on Unsplash 

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