Si sa, al giorno d’oggi viviamo più velocemente e abbiamo sempre meno tempo per fermarci a guardare il mondo che ci circonda. La rapida urbanizzazione delle città sta causando un progressivo aumento della produzione di rifiuti. Questo mette a dura prova l’ambiente. A tale proposito, il riciclo e la raccolta differenziata svolgono un ruolo fondamentale per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha monitorato la gestione dei rifiuti urbani nei Paesi membri, ed i risultati sono sorprendenti. Partiamo alla scoperta delle buone pratiche di riciclo da diversi paesi del mondo che possono essere adottate a livello locale in modo da modellare delle città rispettose dell’ambiente.

Germania

La Germania si trova al primo posto per la quantità di rifiuti riciclati. Il 68% della popolazione tedesca fa la raccolta differenziata, punto di partenza per il riciclo ed il riutilizzo di un materiale. La nazione ha condotto una campagna per ridurre gli sprechi quotidiani insegnando ai cittadini la differenza tra rifiuti, compost e riciclaggio, e aumentando il prezzo della plastica per ridurne l’utilizzo.

Inoltre, la Germania ha adottato un sistema di riciclaggio delle bottiglie di plastica e vetro (Pfandsystem o vuoto a rendere) che permette ai cittadini di recuperare il deposito che era stato pagato al momento dell’acquisto.

bottiglie di vetro in una borsa di stoffa: buone pratiche di riciclo in Germania
Il “Pfand” è un sistema per il riciclaggio delle bottiglie in plastica e vetro implementato nei supermercati tedeschi (Foto di Wikimedia, via Google Creative Commons licenses)

Il “Grüne Punkt” riveste un ruolo importante: è stato fondato nel 1990 e conosciuto dal 90% della popolazione tedesca. Si tratta di un sistema di recupero di imballaggi plastici leggeri, carta e vetro che collega produttori, rivenditori, consumatori ed industrie di riciclaggio agevolando l’economia circolare. Il sistema ha favorito l’aumento della quantità di plastica riciclata dal 3% nel 1991 al 54% oggi.

Corea del Sud

Al secondo posto per la quantità di rifiuti riciclati c’è la Corea del Sud. La rapida urbanizzazione della capitale, Seoul, ha prodotto un’elevata quantità di rifiuti e la nazione ha adottato un programma di riciclaggio tra i più severi a livello globale, principalmente concentrato sulla riduzione dei rifiuti nelle discariche.

discarica di rifiuti
Minimizzare lo smaltimento dei rifiuti in discarica è fondamentale per ridurre le emissioni di gas serra, salvaguardare l’ambiente e contrastare il cambiamento climatico (Foto via Pexels)

Inoltre, investendo nel progetto “Green Growth”, la Corea del Sud ha portato avanti una strategia di crescita ecosostenibile ed è riuscita a raggiungere la soglia del 59% di rifiuti riciclati.

Slovenia e Austria

Slovenia e Austria si trovano al terzo posto per la quantità di rifiuti riciclati, recuperando il 58% della spazzatura prodotta.

La Slovenia ha adottato un programma di riciclaggio rapido ed efficace attraverso centri di raccolta, contenitori stradali e raccolta rifiuti a domicilio.

raccolta plastica
Le iniziative individuali contribuiscono alla causa e costituiscono una buona pratica per proteggere l’ambiente che ci circonda (Foto via Pixabay)

L’Austria si è concentrata sul raggiungimento degli obiettivi proposti dall’Unione Europea in merito all’economia circolare; infatti, come la Germania, ha adottato un sistema che organizza la raccolta, lo smistamento ed il recupero dei rifiuti di imballaggio (Altstoff Recycling Austria).

In aggiunta, la nazione ha vietato l’utilizzo di prodotti con un tasso di emissione di carbonio organico superiore al 5%, impedendo così che finisca nei campi.

Belgio

Al quarto posto per la quantità di rifiuti riciclati si posiziona il Belgio, con il 55% di materiale riutilizzabile. In Belgio, il sistema di riciclo dei rifiuti è obbligatorio e viene opportunamente controllato. Infatti, il sistema belga è fondato sul principio “chi inquina paga” ed il governo fa pagare i cittadini per la spazzatura prodotta attraverso l’acquisto dei sacchi dell’immondizia. Se gli operatori ecologici notano che i rifiuti non sono stati smistati adeguatamente, attaccano un adesivo rosso sul sacco e lo lasciano davanti alla casa così che tutti i vicini vengono a conoscenza del comportamento scorretto.

Svizzera

In Svizzera ci sono veri e propri “investigatori della spazzatura” il cui compito è quello di rilevare i rifiuti sospetti: ricercano il colpevole e addebitano una sanzione.

Paesi Bassi

I Paesi Bassi sono una nazione molto verde, e ciò si rispecchia anche nella mentalità della popolazione riguardo la protezione dell’ambiente. Ogni casa separa i bidoni della spazzatura con diligenza:

  • Nero per i rifiuti residui (non riciclabili)
  • Verde per i materiali organici (biodegradabili)
  • Blu per la carta
  • Arancione per la plastica e le lattine
differenziazione dei rifiuti
Raccolta differenziata: separare i rifiuti richiede tempo, ma i benefici di questa buona pratica di riciclo superano il discapito (Foto di Pawel Czerwinski, via Unsplash)

Tra le buone pratiche di riciclo, la raccolta differenziata è molto diffusa nel mondo perché semplice e facile da apprendere. Nonostante ciò, la gestione inadeguata dei rifiuti è ancora un problema poiché la raccolta differenziata viene considerata sconveniente da una buona parte della popolazione mondiale.

Egitto

In Egitto, gli Zabbaleen (operatori ecologici informali) hanno dato inizio alla tradizione di guadagnarsi da vivere raccogliendo rifiuti a domicilio a partire dal 1940. Gli Zabbaleen sono una comunità di oltre 70 mila persone e raccolgono 2/3 dei rifiuti di El Cairo, riciclandone l’85%.

L’importanza di un’azione collettiva

Queste buone pratiche di riciclo provenienti da diversi paesi del mondo sono d’esempio per capire l’importanza di agire collettivamente per attenuare il cambiamento climatico.

Le strategie di crescita nel rispetto dell’ambiente possono essere adottate sia localmente sia individualmente. A livello locale, le iniziative si basano sull’interazione di autorità, organizzazioni e cittadini per pianificare una transizione ecologica che rifletta le necessità del territorio.

A livello individuale, serve impegno costante per condurre uno stile di vita ecologico e sostenibile.

Immagine di copertina: foto di mali maeder via Pexels


Autore: Stefania Angeli

Ciao! Sono Stefania, studentessa di "International Tourism and Leisure Industries" presso l'Università di Bologna. La mia passione per i viaggi nasce fin da bambina attraverso vacanze studio ed escursioni in Trentino, dove sono nata e cresciuta. Inoltre, vivere un anno negli Stati Uniti mi ha avvicinato a temi di sostenibilità ambientale, che stavano molto a cuore alla mia famiglia ospitante. Il mio viaggio preferito? Interrail in Scandinavia, perché basta poco per trascorrere un viaggio memorabile e contribuire alla conservazione dell’ambiente che ci circonda!
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