Prendi un angolo del tuo paese e fallo sacro. (Franco Arminio)

Nella bellissima cornice dell’Appennino Tosco Emiliano, in un ambiente rurale e ricco di storia, si nascondono due dei migliori esempi d’Italia di turismo di comunità, un nuovo modo di offrire ospitalità che ne recupera il significato antico e che mira allo sviluppo sostenibile del territorio, rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni. Scopriamole insieme!

Cos’è il turismo di comunità

Il turismo di comunità coinvolge l’intera collettività nell’offerta turistica. Gli abitanti di un borgo o di una valle si impegnano insieme a creare momenti di incontro e condivisione con il turista, accompagnandolo nella scoperta di tradizioni e paesaggi, di cultura e agricoltura. Lì dove commercializzazione è ancora lontana e l’ambiente e i valori tradizionali sono stati preservati, nascono dal basso delle realtà turistiche che offrono la possibilità di vivere vacanze profonde, che si trasformano in viaggi di scoperta. E i nuovi viaggiatori, che fuggono dalle vacanze mordi e fuggi dove le destinazioni si assomigliano e bramano l’autenticità, trovano in questo tipo di ospitalità ciò che cercano.

I Briganti di Cerreto

Nel 2003 un gruppo di giovani, residenti a Cerreto Alpi, fondano la Cooperativa “I Briganti di Cerreto”, con il desiderio di continuare a vivere dove sono cresciuti e riqualificare l’ambiente e la comunità locale. Siamo nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, in un borgo medievale, costruito in pietra d’arenaria e legno di castagno, immerso in uno straordinario paesaggio, che ha conservato inalterato i propri valori e le proprie tradizioni. I servizi che la comunità offre sono tante: proposte didattiche per le scuole, educazione ambientale, visite guidate, escursioni a piedi, a cavolo o in mountain bike, istruttori di Nordic Walking, noleggi di ciaspole e bici. Il tutto soggiornando in un alloggio rurale tra l’antico mulino, la stalla trasformata in grazioso appartamento e il metato.

Info: I Briganti di Cerreto

Valle dei Cavalieri

Succiso è un piccolo paesino a 980 metri sopra il livello del mare di soli 65 abitanti, eppure qui arrivano ricercatori da tutto il mondo, dal Giappone al Canada, per studiare quella che è forse la prima cooperativa di comunità nata in Italia. Tutto è iniziato 25 anni fa, quando chiude l’unico bar del paese. E per non veder morire il proprio paese, la propria casa, 9 amici hanno costituito la Cooperativa Valle dei Cavalieri. Hanno aperto un bar e una bottega di alimentari nella vecchia scuola abbandonata, hanno iniziato vendere il pane che loro stessi producevano, per poi aprire un ristorante con 220 coperti e un agriturismo con venti posti letto e da poco anche un piccolo centro benessere. Ora all’associazione cooperano 33 soci, tutti volontari, che durante una singola giornata cambiano lavoro, si accompagnano i bambini a scuola e poi si fa il pecorino, si taglia la legna e la sera si prepara la pizza. E così i turisti che visitano Succiso sono diventati 14 mila all’anno.

 

Info: Valle dei Cavalieri

 

Immagine di copertina: foto di Giuliano Bianchini, via pagina FB dei Briganti del Cerreto