Avete mai visitato le Regge Sabaude Piemontesi? Le dimore piemontesi di Casa Savoia sono davvero magnifiche! Oggi vi racconto il mio itinerario di un giorno, però se vuoi organizzare una permanenza un po’ più lunga a Torino le cose da vedere non mancano.

Premesso che da sempre ho adorato le regge Sabaude perché dentro queste mura meravigliose si sono sviluppati grandi passioni, intrighi, storie e lotte dinastiche davvero uniche però, credo, siano indiscutibilmente piene di fascino per tutti quanti.

Le regge Sabaude del Piemonte fanno parte da venticinque anni del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Partiamo alla scoperta di tre dimore sabaude davvero imperdibili!

1. Palazzo Reale di Torino

Palazzo Reale di Torino
Regge Sabaude. Foto via Canva PRO

Tra le Regge Sabaude, il Palazzo Reale di Torino è il complesso che rappresenta meglio di tutti il potere politico e le sue esigenze di rappresentanza da quando la città divenne la capitale del Regno d’Italia. Difatti fu proprio quando Torino divenne la capitale che i Savoia si diedero a un collezionismo raffinato per dare alla corte un sapore internazionale che fino ad allora non aveva avuto. E, perciò, fu per questo motivo che sorsero tutto intorno alla città la “corona di delizie” vale a dire dei castelli fatti proprio per celebrare la grandezza delle imprese della casa regnante. Una volta nel Palazzo incomincio la mia visita dal “Salone delle Guardie Svizzere” e vengo a scoprire che furono proprio queste sale, tra le prime, ad avere l’illuminazione con le lampade a gas. Le pareti, in alto sono affrescate mentre in basso sono rischiarate da una doppia fila di candelabri davvero unici. Merita una menzione anche la “Sala del Trono” in cui c’è un vero e proprio tripudio di oro, di drappeggi meravigliosi con lampadari davvero grandiosi che sono stati messi in basso proprio apposta lontani dai soffitti in legno.

Proseguo con la “Galleria del Daniel” con stupende volte affrescate e le cui porte danno sul bel giardino. Infine “la Sala del Ballo” i cui colori dominanti sono bianco, oro e senza dimenticare i tanti lampadari in cristallo che sono stati disegnati dal Pelagi su commissione di Carlo Alberto, fra il 1835 e il 1842, e sempre il Pelagi per il sovrano fece anche diverse ristrutturazioni di pavimenti, soffitti e interni.

2. Villa della Regina

Villa della Regina
Villa della Regina, foto via Canva PRO

Per arrivare alla Seicentesca Villa della Regina che si trova poco fuori Torino utilizzo il City Sightseeing cittadino (per maggiori informazioni infotorino@citysightseeing.it ) e una volta giunta qui la cosa che mi colpisce subito è il meraviglioso giardino all’italiana con i suoi fantastici padiglioni, balaustre e i giochi d’acqua.

La vigna di corte”,così era detta, è stata voluta da Maurizio di Savoia e dalla moglie Ludovica. All’interno della dimore si possono ammirare dei meravigliosi salotti che sono dei veri e propri capolavori di ebanisteria. I mobili talmente massicci da sembrare quasi di marmo e le trompe-l’oeil (è un genere di pittura che tende a suscitare l’illusione della tridimensionalità e un esempio abbastanza emblematico ne sono le nature morte) che mi mostrano nuovi dettagli a secondo del diverso punto di vista da cui li guardo. Uscendo,infine, do ancora un’occhiata alle siepi e alle tante aiuole e mi diverto ad immaginare le dame e i signori di altri tempi quando qui passeggiavano tra i viali ….

3. Racconigi

Racconigi, Cuneo
Foto via Canva PRO

La mia prossima nonchè ultima meta è Racconigi, Cuneo, e più esattamente la dimora dove Mafalda di Savoia si è sposata con Filippo d’Assia. Mafalda di Savoia era la secondogenita di Vittorio Emanuele III e la donna morì nel 1944 nel campo di concentramento di Buchenwald. Quello che subito noto sono le serre in chiaro stile neogotico in cui Mafalda amava ricevere i suoi ospiti.

Questa era la residenza di campagna, con a fianco il parco romantico, ed è qui dove la famiglia reale soleva trascorrere le sue vacanze. Segnalo che in un bello spiazzo svetta una struttura ben articolata con colonne,lesene,cupole che si alternano in mattoni bianchi e rossi. Entrando in questa meravigliosa dimora non posso non ammirare le cucine con i soffitti a volta per poi proseguire verso le sale con magnifiche tappezzerie e tendaggi. Mentre in una stanza da letto che è in chiaro stile Impero c’è una fantastica culla a dondolo in legno.

Al terzo piano, invece, subito dopo la quadreria (si tratta di una collezione di dipinti, tra le prime in realtà, ad opera di privati per lo più nobili o borghesi e il termine è nato nel Seicento) se si sale per delle scale a chiocciola su progetto del Guarini (ricordo che si deve indossare il caschetto) si arriva in cima al torrione ovest del castello e il panorama che possiamo ammirare è davvero meraviglioso … Anche perché Recconigi è famosa per le cicogne che nidificano numerose in zona perciò magari con un po’ di fortuna si possono anche avvistare …. E la fatica per arrivarci è stata, credo proprio, ampiamente ripagata.

Maggiori informanzioni sulle dimore Sabaude si possono avere sul sito ufficiale e sempre su questo sito si possono trovare le informazioni circa la Torino+PiemonteCard per visitare tutto ( e di più) a prezzi davvero molto interessanti.

La mia gita è terminata … peccato un giorno è volato proprio via velocemente però mi auguro di averti fatto venir la voglia di visitare questi bei palazzi in cui è facile sentirsi Re o Regine almeno per un giorno come è capitato a me…


Autore: Monica Palazzi

Amo molto viaggiare (lavoro permettendo)... Sono diplomata come perito turistico e conosco bene l’inglese, il francese, il tedesco e un giorno vorrei imparare anche lo spagnolo. Adoro sia leggere (in modo particolare i cosiddetti libri gialli) sia scrivere. Mi piace molto cucinare e i miei piatti “forti” sono il risotto, in tutte le sue forme, e i dolci come la torta sia la paradiso sia la marmorizzata. Stravedo per gli animali soprattutto i cani. Vieni a trovarmi anche sul mio blog personale https://monicajollystella.wixsite.com/di-tutto-un-po
Altri articoli di Monica Palazzi →


Questo articolo è stato pubblicato il itinerari ed etichettato , , , . Ecco il permalink.