Alberi contorti che si intrecciano, muschi che ricoprono i sentieri e orme di animali selvatici: il bosco di Sasseto è un luogo fatato che subito ci riporta alle fiabe della nostra infanzia. Non a caso questo suggestivo paradiso naturale della Tuscia è conosciuto anche come il Bosco di Biancaneve.

I grandi tronchi degli alberi secolari ci mostrano la potenza e la bellezza della natura e a tratti, per la loro rigogliosità, ci dimentichiamo di essere nel Lazio e pensiamo di essere immersi in una foresta tropicale.
Lo stupore ci accompagna ad ogni nostro passo, per lasciarci senza fiato quando ci troviamo davanti alla tomba in stile gotico del marchese Cahen, antico proprietario del bosco e dei terreni circostanti.

Il bosco di Sasseto si sviluppa su un antico apparato vulcanico che ora è ricoperto da verdi felci. Molti degli alberi che abitano il bosco, per lo più cerri, tigli faggi e castagni, superano il metro di diametro e raggiungono i 25 metri di altezza. Il sottobosco si colora in primavera, con il bianco e il giallo dei fiori.

Come arrivare al bosco di Sasseto

Questo luogo così meraviglioso è raggiungibile dal Castello di Torre Alfina. Poco sotto dal castello parte infatti un piccolo sentiero che, costeggiando un pollaio, permette di raggiungere il bosco senza alcuna difficoltà. Invece non è semplice raggiungere la frazione di Acquapendente con i mezzi pubblici, ma è comunque possibile farlo attraverso, ad esempio, gli autobus che partono da Roma.

Dove dormire

Proprio a Torre Alfina, ti aspetta l’Agriturismo Pulicaro, avvolto dalle colline della Tuscia. Marco e Chiara si occupano dell’azienda agricola, dell’ospitalità e della cucina. È possibile soggiornare in bellissimi appartamenti o confortevoli camere, vivere la quotidianità della fattoria, partecipare alle lezioni di cucina.

In alternativa, puoi dormire a Proceno, lungo la Via Francigena, all’interno del Castello trasformato in Albergo Diffuso o verso Grosseto all’agriturismo biologico Il Ducheso.

 

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