Qual’è l’impronta ecologica dell’industria alimentare? Scopri l’impatto del cibo sull’ambiente e come ridurlo ogni giorno!

Da diversi anni il nostro pianeta sta vivendo una situazione di equilibrio estremamente precario. Se continuiamo a sfruttare le risorse in modo sconsiderato la fine potrebbe essere più vicina del previsto e il cambiamento climatico ce lo sta dimostrando ogni anno con maggiore frequenza. Dobbiamo iniziare a ponderare ogni nostra scelta e a chiederci quali sono le conseguenze delle nostre azioni a livello ambientale, soprattutto in riferimento alle scelte che compiamo tutti i giorni, a partire dalla nostra alimentazione. Infatti, l’industria che contribuisce per un terzo alle emissioni di gas serra è proprio quella alimentare, non solo nell’ambito dei trasporti ma anche nell’ambito della produzione di cibo. Ma qual’è l’impatto dell’industria alimentare sull’ambiente?

L'impronta ecologica dell'industria alimentare della carne è particolarmente importante
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L’impronta ecologica dell’industria alimentare

Inizialmente valutare il reale impatto del cibo che consumiamo senza avere un indice di riferimento era alquanto difficile, ma grazie a un gruppo di ricercatori britannici ora si è arrivati a misurare il costo ambientale di circa 57.000 prodotti venduti nei supermercati. I parametri considerati sono quattro: la produzione di gas serra, il consumo di terra, il consumo di acqua e il quantitativo di fosfati rilasciati nell’acqua o nell’aria.

l'impronta ecologica dell'industria alimentare
L’impronta ecologica dell’industria alimentare e l’impatto del cibo sull’ambiente, fonte Our World Data

Grazie a questa analisi si è concluso che la produzione di carne, pesce e latticini ha un impatto catastrofico sull’ambiente rispetto ai cereali, alla frutta e alla verdura.

I lati oscuri dell’alimentazione

La nostra alimentazione è basata principalmente sulle proteine animali la cui produzione oltre che causare sofferenze a miliardi di animali, distrugge l’ambiente. Le foreste più ricche di biodiversità, che ci permettono di contrastare il cambiamento climatico, vengono abbattute solamente per aumentare le aree di pascolo e per produrre i mangimi per gli allevamenti intensivi.

Allevamenti ai margini della foresta Amazzonica, che si riduce ogni anno per fare spazio alla produzione di carne
Allevamenti ai margini della foresta Amazzonica. Il polmone verde del pianeta si riduce ogni anno per fare spazio alla produzione di carne. Foto via Canva PRO

Inoltre, la produzione di latte e latticini, secondo l’Institute for agriculture and trade policy, inquina più dei due maggiori produttori di combustibili fossili del mondo. In un anno l’inquinamento dell’industria alimentare dei latticini è paragonabile all’emissione di gas serra di quasi 7 milioni di automobili.

Cosa possiamo fare?

Nelle nostre mani risiede il potere di cambiare e dare al nostro mondo un po’ di sollievo.

É vero, i cambiamenti non sono facili per nessuno ma sono anche fondamentali per migliorare la salute del pianeta e la nostra.

Cibo di stagione, biologico e a km zero.
Cibo di stagione, biologico e a km zero: così possiamo ridure l’impronta ecologica dell’industria alimentare. Foto via Canva PRO

Dobbiamo ridurre o eliminare le proteine animali e sostituirle con legumi, soia e tofu, per esempio, che hanno anche un livello nutrizionale migliore della carne.

Quando facciamo la spesa dobbiamo seguire delle accortezze come comprare solo ciò che ci è necessario al fine di evitare sprechi e privilegiare l’acquisto di cibo di stagione, biologico e a km zero.

Autrice:

Martina Romanin Ciao! Sono Martina, studentessa di Lingue Moderne per L’intermediazione Turistica e d’Impresa presso l’Università di Trento. Mi piace molto viaggiare e immergermi completamente nella cultura locale proprio come se fossi del luogo. Adoro camminare nella natura e ascoltare della buona musica quando voglio rilassarmi. In questo momento mi trovo a Tenerife per svolgere il programma Erasmus+

Immagine di copertina: foto via canva pro