Il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nel cuore dell’Appennino centrale, è una perla di rara bellezza. Si estende per 50.000 ettari tra le regioni di Abruzzo, Lazio e Molise ed è uno dei parchi nazionali più antichi del territorio italiano. Venne istituito nel 1923 per salvaguardare le specie protette che ospita come l’orso marsicano, il lupo appenninico e le antiche faggete, da poco patrimonio dell’UNESCO. Scopriamo insieme questo magnifico territorio e cosa può offrire per le nostre vacanze green!
Cosa vedere nel parco nazionale
Il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è ricco di habitat diversificati, panorami mozzafiato. Al suo interno, è possibile praticare le attività più disparate per scoprire questa meravigliosa riserva. Il paesaggio è contornato dalle montagne rocciose e dai fenomeni carsici dell’appennino centrale. Le valli sono attraversate da fiumi e bagnate da laghi dove le specie che popolano questa incantevole terra trovano rifugio e ristoro.
La fauna del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è stato istituito principalmente per salvaguardare alcune specie di grandi mammiferi presenti ormai solo in questa zona. Il più conosciuto è il piccolo orso bruno marsicano. Il numero degli individui è diminuito negli anni a causa del bracconaggio, ma attualmente viene protetto con adeguati programmi per il turismo e la riproduzione.
Nel parco è presente anche il lupo appenninico, con circa 50-70 esemplari. È il predatore più importante del parco nazionale e di tutto l’Appennino. Negli anni ‘70 contava solamente una decina di esemplari. Grazie all’estensione del territorio della riserva e all’aumento delle popolazioni di camoscio e alla reintroduzione di cervi e caprioli, la specie ha registrato una costante crescita.
È possibile osservare anche esemplari di camoscio d’Abruzzo. Nel parco rappresenta una specie endemica. È diffuso sulle alture del monte Amaro e del monte Meta e su tutte le pendici più ripide della riserva non più soggette al pascolo. Il cervo e il capriolo sono stati, invece, reintrodotti all’interno del parco. Erano già scomparsi dal territorio al momento della prima istituzione del parco nel 1921, la loro assenza aveva inciso sulla catena alimentare dei predatori appenninici. Entrambe le specie ora sono ben rappresentate all’interno del parco nazionale e contribuiscono alla sopravvivenza del lupo.
I piccoli mammiferi del parco nazionale
Oltre ai grandi mammiferi, all’interno del parco sono presenti molte specie di piccoli mammiferi come la volpe, la martora, la faina, il tasso e la puzzola. Sulle rive del fiume Sangro è stata osservata anche la lontra, più timida e riservata, sembrava essere scomparsa dalla zona, dopo anni senza avvistamenti.
Il parco nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise è un ottimo territorio in cui fare birdwatching: all’interno della riserva sono presenti 230 specie di uccelli diversi. I rapaci sono molti diffusi nella zona, addirittura l’aquila reale ha scelto il parco nazionale come territorio per la nidificazione.
…e la flora del parco nazionale
La vegetazione del parco è ricca e variegata, comprende tre specie protette come l’Astragalo dell’Aquila e la bellissima orchidea Scarpetta di Venere.
Il territorio del parco è molto diversificato dal punto di vista della flora e segue la fitogeografia del paesaggio. Sopra gli 800 metri la vegetazione cambia: da una paesaggio rurale, con alcuni boschi di querce e cerri, si passa a boschi di faggi, aceri e maggiociondoli. Passeggiando nei sentieri del parco nazionale è possibile osservare una specie esclusiva della zona: il pino nero di Villetta Barrea.
Salendo ancora di altitudine il paesaggio muta nuovamente: ed ecco che i boschi lasciano spazio al paesaggio subalpino. La vegetazione è qui caratterizzata dal pino mugo, genziane, primule, ciclamini, gigli, orchidee, ranuncoli e alcune erbe officinali.
Nel 2017 le faggete di 600 anni della regione Abruzzo sono state riconosciute come patrimonio dell’umanità insieme alle foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa.
Gastronomia
All’interno del parco nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise è possibile gustare la cucina di tre regioni italiane, accomunate dalla tradizione agropastorale. I piatti tipici della zona sono semplici e genuini, prodotti con ciò che il pascolo e l’agricoltura offrono nella zona. Alcuni dei piatti tradizionali sono a base di orapi, degli spinaci selvatici molto comuni nella zona. Co gli orapi viene fatta la zuppa e degli gnocchetti a base di farina e acqua. Peculiari sono anche i maccheroni alla chitarra, preparati con un’utensile da cucina tipico abruzzese costituito da fili d’acciaio tesi, accostati parallelamente, su una intelaiatura di legno. Completano le delizie gastronomiche della zona le carni cotte alla brace, la ricotta di pecora, il caciocavallo e la Marzolina, un formaggio di capra.
Dormire green nel parco nazionale
Ecco una piccola selezione di luoghi dove prenotare per le nostre vacanze green nel parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Masseria San Iorio
La Masseria San Iorio è un’azienda agricola biologica incastonata tra le montagne, dove è possibile rilassarsi a contatto con la natura. Si trova a Castel di Sangro a 1.000 m di altitudine. La masseria utilizza energia pulita e arredi eco-sostenibili e coltiva frutti minori ecologici con i quali producono confetture disponibili per la colazione degli ospiti.
Chi lo desidera può partecipare alle attività della fattoria e assaporare i ritmi dei contadini di altri tempi.
Albergo Diffuso Sotto le Stelle
L’albergo diffuso è un’interessante struttura ricettiva che si trova nel borgo medievale di Picinisco, nella Val Comino, sul limitare del Parco Nazionale. Il lusso di un hotel moderno con caratteristiche ecosostenibili!
A Picinisco si consiglia di visitare l’antico castello, scoprire i suggestivi vicoli e le piazzette del borgo, intervallate da chiese, palazzi signorili e antiche case patrizie. Dalla terrazza della piazza centrale, affacciata sulla valle, si gode di un panorama mozzafiato in una atmosfera d’altri tempi, lontana dai ritmi caotici metropolitani.
Valle Scannese da Gregorio
A Scanno, c’è un bio-agriturismo di ultima generazione pur rispettando la natura che la circonda. L’agriturismo è immerso tra le montagne degli appennini abruzzesi regalando magici paesaggi visibili dall’edificio. La sala ristorante è impreziosita dalla presenza di un forno a legna in cui vengono cotti magistralmente pane, carne e formaggi. Poco distante dalla struttura si trovano le stalle con gli allevamenti di animali, visitabili dagli ospiti. Carni e latticini prodotti dall’agriturismo hanno riconoscimenti in ambito nazionale ed internazionale e sono distribuiti presso l’agriturismo e il punto vendita di Scanno. Nel realizzare questa struttura è stata fatta particolare attenzione ai desideri di coloro che desiderano lasciarsi alle spalle gli impegni e lo stress quotidiano e che vogliono mangiare cibi genuini, cucinati in maniera semplice, seguendo la tradizione.
Le escursioni consigliate nel parco nazionale
Nel territorio del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è possibile percorrere molti sentieri per esplorare la natura e le perle nascoste di questo territorio meraviglioso.
La mappa interattiva del sito del parco nazionale vi aiuterà a programmare al meglio le vostre visite per scoprire la vita degli animali che popolano questa zona come l’orso, presso il Centro Visita dell’Orso di Villavallelonga, il camoscio nel centro visita di Opi e il pipistrello a Barrea.
Vi consigliamo due itinerari nel cuore del parco nazionale, selzionali tra gli oltre 750 km di sentieri presenti nel territorio.
Val Fondillo (Opi) – Valico Passaggio dell’Orso
Risalendo la Val Fondillo, lungo l’Alto Sangro, uno degli itinerari turistici più emozionanti del parco nazionale. Lasciando le auto a Opi, si continua su una strada sterrata fino alla Vecchia Segheria. Il sentiero (segnalato con segnavia F2) risale lungo il torrente Fondillo, affluente del Sangro. Lungo il corso d’acqua emergono bellissimi salici e faggi. Nella valle è presente l’orso bruno marsicano, alcune volte avvistato dagli escursionisti.
Verso metà del percorso si incontra la Grotta delle Fate, mentre alla fine incontriamo il Passo dell’Orso. Il valico per secoli è stato utilizzato dai pastori per raggiungere il Lazio ed è anche percorso dai pellegrini che si recano al Santuario della Madonna di Canneto.
Barrea – Lago Vivo
L’escursione al Lago Vivo è consigliata ad escursionisti più esperti, ma assolutamente mozzafiato. L’esplorazione sale fino al Lago Vivo attraverso il sentiero K6 che parte da Barrea. Il nome del lago deriva dal fatto che con la primavera e lo scioglimento dei ghiacciai il lago cambia le sue dimensioni. In autunno, con molta fortuna, è possibile osservare i cervi impegnati nei rituali di accoppiamento.
Curiosità e attualità
In questo periodo, costretti a casa per cause di forza maggiore, gli esseri viventi hanno conquistato nuovi spazi all’interno del parco nazionale. La nevicata eccezionale di inizio Aprile e la mancanza dell’uomo ha creato un spettacolo particolare e irripetibile del momento in cui gli animali si sono risvegliati dal letargo e i cuccioli sono usciti dalle tane. Ad ogni modo speriamo che quando l’uomo tornerà ad intrecciare la sua vita con quella del parco, lo faccia nel modo più dolce, delicata e nel rispetto della natura che lo circonda.
Immagine di copertina: foto di Alex Amariei; Fonte: Wikimedia