La crisi ecologica è una delle sfide più urgenti del nostro tempo, ma come sta rispondendo la politica internazionale? Purtroppo, la situazione lascia molto a desiderare.

La recente elezione di Donald Trump per un secondo mandato alla presidenza degli Stati Uniti ha riacceso i timori globali sul futuro della lotta al cambiamento climatico. La sua politica, già contraria ai principi della cooperazione internazionale durante il primo mandato, minaccia di rallentare i progressi globali verso la mitigazione della crisi ecologica.

Una Crisi Annunciata: Il Passato e il Presente

Politica internazionale e crisi ecologica: come siamo messi?
Foto Canva Pro

Già sessant’anni fa, Lyndon Johnson, presidente degli Stati Uniti dal 1963 al 1969, aveva dichiarato:

La nostra generazione ha alterato la composizione dell’atmosfera su scala globale bruciando combustibile fossile.

Queste parole, pronunciate decenni fa, evidenziano come l’origine antropica del riscaldamento globale fosse già un argomento di discussione. Tuttavia, oggi ci troviamo in una situazione ancora più critica.

Gli Stati Uniti e la Crisi Ecologica Oggi

Con Trump alla guida per un secondo mandato, gli Stati Uniti hanno annunciato l’uscita dall’Accordo di Parigi, nato per contenere l’aumento delle temperature e ridurre le emissioni di gas serra. Questa decisione potrebbe riportare il Paese a un’estrazione illimitata di combustibili fossili, minando decenni di progressi.

Gli accordi multilaterali, come quelli promossi dall’ONU, rappresentano infatti l’unico strumento efficace per affrontare la crisi climatica. L’abbandono di tali impegni favorisce invece gli interessi a breve termine, ignorando le conseguenze devastanti per il pianeta e le generazioni future.

Le Energie Rinnovabili: Un’Opportunità Ignorata

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Nonostante le scelte di Trump, è importante ricordare che oggi le energie rinnovabili sono oggi il modo più economico per produrre energia. Nel 2023, la maggior parte della nuova capacità energetica installata a livello globale proveniva da fonti rinnovabili, grazie a innovazioni che ne hanno abbassato i costi.

Le Emissioni di CO2: Il Ruolo degli USA

Gli Stati Uniti sono tra i principali responsabili delle emissioni globali di CO2, con una quota del 27%. Nel 2023, le emissioni pro capite annuali erano di 14,3 tonnellate, rispetto alle 5,3 di un italiano e alle 2,1 di un indiano. Questi numeri sottolineano l’urgenza di un cambiamento!

Emissioni di Co2 per paese, 2022
Emissioni di Co2 per paese, 2022, infografica del 2022 via Wikipedia

La Comunità Internazionale: Tra Fallimenti e Speranze

Negli ultimi anni, le conferenze internazionali hanno affrontato temi cruciali come la biodiversità e la plastica. Tuttavia, i risultati sono stati spesso deludenti. Ad esempio, a Busan, in Corea del Sud, non si è riusciti a trovare un accordo per ridurre l’inquinamento da plastica, a causa dell’opposizione dei Paesi produttori di petrolio.

Il riciclo della plastica a livello mondiale è ancora inferiore al 10%, rendendo urgente l’adozione di norme che incentivino un uso responsabile di questo materiale.

Il tema finanziario è stato il discorso centrale all’ultima conferenza internazionale COP29 che si è tenuta a Baku.

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La Via da Seguire: Collaborazione e Impegni Monitorati

L’unica strada per affrontare la crisi climatica è rappresentata da accordi multilaterali tra gli Stati, con impegni permanenti e verificabili. Tornare indietro, come auspicano alcuni Paesi, non giova a nessuno, men che meno all’ambiente.

Investire in soluzioni sostenibili è non solo possibile, ma necessario. Ogni azione intrapresa oggi può fare la differenza per il nostro futuro e per quello delle generazioni a venire.

Foto di copertina Fonte Canva Pro