Stiamo sentendo gli effetti dei cambiamenti climatici e un recente studio americano prova che la colpa è dell’uomo. Il nuovo report lancia l’allarme

Negli ultimi 40 anni si è registrato un aumento della frequenza delle ondate di caldo, sono aumentate le piogge devastanti e altri eventi di maltempo estremi. Un nuovo studio prodotto dagli scienziati di 13 agenzie federali americane dimostra chiaramente le relazioni tra cambiamenti climatici e aumento di CO2 prodotto dall’uomo.

I dati di questa recente ricerca contraddicono le affermazioni del presidente Trump, che ancora non crede che il riscaldamento globale sia causato dall’uomo e dall’aumento di CO2. Forse per questo il recente studio americano non è ancora stato approvato dal governo di Trump.

Le prove del cambiamento climatico sono abbondanti, dall’alto dell’atmosfera alla profondità degli oceani” si legge nel report, che si inserisce nel National Climate Assessment richiesto dal congresso ogni quattro anni (la precedente valutazione climatica nazionale statunitense era stata pubblicata nel maggio 2014).

Anche se la copia di quest’ultimo rapporto è disponibile dal gennaio 2017 sulla biblioteca digitale internet, ed è stata recentemente pubblicata anche dal New York Times (potete leggere il report a questo link), ha avuto poca attenzione.

Le temperature continuano a crescere

Cambiamenti climatici, riscaldamento globale
Cambiamenti climatici, riscaldamento globale, foto di 彳亍 天下 via Flickr

Lo studio di 673 pagine afferma più volte la connessione tra riscaldamento globale (dell’atmosfera e dell’oceano) e attività umane. Gli studi condotti sugli ultimi anni mostrano inoltre delle condizioni climatiche preoccupanti. Sono stati i tre anni più caldi in assoluto, accompagnati da un costante scioglimemento dei ghiacci artici.

Nel rapporto, che non è ancora stato approvato da Trump, si legge:

Dal 1880 al 2015 le temperature sono aumentate di 1,6 gradi Fahrenheit e le cause sono da considerarsi legate al comportamento degli esseri umani. La situazione è addirittura precipitata con un drammatico aumento delle temperature che ha portato al clima più caldo degli ultimi 1500 anni.

Il trend di riscaldamento globale si è impennato negli ultimi tre anni. Il 2014 è diventato l’anno più caldo a livello globale, il 2015 ha superato il 2014 con un ampio margine e il 2016 ha superato il 2015. Gli ultimi 17 anni sono gli anni più caldi registrati per il globo“.

Entro il 18 agosto, il governo statunitense dovrà approvare lo studio scientifico. Tuttavia, uno dei responsabili, Scott Pruitt, amministratore di una delle agenzie incaricate all’approvazione, come Trump non crede ancora che l’anidride carbonica sia una delle cause principali del riscaldamento globale.

Nel frattempo, negli Stati Uniti la temperatura media annuale è aumentata di 1°C per il periodo 1901-2016 e sta continuando ad aumentare. Anche se fermassimo le emissioni di gas ad effetto serra in atmosfera le temperature continuerebbero comunque a crescere di almeno 0,3°C. Secondo le proiezioni scientifiche l’aumento effettivo di temperatura sarà di circa 2°C.

Il fatto è che un aumento di 2°C della temperatura annuale ha degli effetti già molto preoccupanti: ondate di caldo più lunghe di quelle attuali, inondazioni più frequenti, un maggior numero di incendi, e una distruzione più veloce delle barriere coralline.

Cambiamenti climatici: gli oceani non fanno eccezione

Ghiacciaio che si scioglie
Ghiacciaio che si scioglie, foto via pixnio.com

Due terzi del nostro Pianeta sono coperti da oceani, i quali assorbono circa il 93% del caldo in eccesso causato dal riscaldamento climatico sulla terra dalla metà del XX secolo.

Per questo la temperatura dell’oceano è aumentata in tutte le profondità dal 1960 ad oggi e l’acqua superficiale si è scaldata di 0,7°C dal 1900 al 2016. Si prevede che l’aumento globale della temperatura media del mare salirà di 2,7°C nel prossimo secolo.

Il livello medio del mare è aumentato di 16-21 cm dal 1900 ad oggi. E sorprendentemente, dal 1993 ad oggi, in meno di 30 anni, l’altezza delle acque è aumentata di 7 centimetri. È molto probabile che il livello della superficie degli oceani salirà ancora di 30-130 cm entro il 2100.

Ma non solo, gli oceani assorbono più di un quarto della CO2 emessa dall’atmosfera dalle attività umane ogni anno. Questo rende gli oceani più acidi, con potenziali effetti negativi per gli ecosistemi marini.

Le temperature dell’aria in superficie in Alaska e nell’Artico sono aumentate negli ultimi 50 anni più del doppio della temperatura media globale. Così, dal 1980 ad oggi il ghiaccio artico è diminuito costantemente, con una perdita del 3,5% – 4,1% per decennio.

Insomma, lo studio americano mostra chiaramente che l’attività umana è la prima responsabile dei cambiamenti climatici. Gli scienziati avvertono che l’aumento annuo di oltre 2°C delle temperature può diventare catastrofico.

Per ridurre i cambiamenti climatici in atto (fermarli è impossibile) è necessaria una significativa riduzione del livello globale di emissioni di anidride carbonica. L’accordo di Parigi è un buon passo verso il mantenimento del riscaldamento globale a livelli gestibili. 200 paesi hanno firmato l’accordo per limitare o ridurre le emissioni di combustibili fossili.

Nonostante ciò, il presidente americano Donald Trump lo scorso giugno ha deciso di ritirarsi dall’accordo di Parigi, perché – sue parole – non è vantaggioso per l’economia americana. Questo per il mondo intero è davvero inaccettabile. Il presidente degli stati Uniti dovrebbe leggere attentamente le oltre seicento pagine di quest’ultimo rapporto scientifico prima di parlare, twittare e prendere decisioni così importanti.

Ma noi siamo convinti che un uomo solo non potrà fermare la rivoluzione verde che è già in atto. E voi cosa ne pensate?

Potrebbero interessarvi anche:

Hawaii, il primo stato USA a sottoscrivere l’accordo di Parigi

100 Siti Unesco che stanno scomparendo (a causa dei cambiamenti climatici)

10 soluzioni al cambiamento climatico + 5 azioni per i vostri viaggi verdi

 


Autore: Silvia Ombellini

Sono un architetto con la passione del viaggio. Penso che sia sempre più urgente riuscire a vivere in armonia con l’ecosistema del quale siamo parte. Dopo la nascita del mio secondo bimbo è nato anche Ecobnb, un'avventura intrapresa per cambiare il modo di viaggiare, per renderlo più sostenibile, giusto e buono con l'ambiente, i luoghi e le persone che li abitano.
Altri articoli di Silvia Ombellini →


Questo articolo è stato pubblicato il vivere e viaggiare verde ed etichettato , , , . Ecco il permalink.