Nel cuore della Basilicata, tra le maestose vette del Parco Nazionale del Pollino, si nasconde un borgo dove il tempo sembra rallentare, invitando a vivere ogni istante con calma e meraviglia. San Severino Lucano non è solo un paese, è un viaggio nell’anima più autentica del sud Italia, dove la natura, la tradizione e l’arte si fondono in un’esperienza unica.
Il Borgo di San Severino Lucano: Porta d’Ingresso al Parco del Pollino
L’atmosfera di San Severino Lucano e’ schietta e genuina, come solo la Basilicata mi sa regalare. Questo caratteristico borgo situato nel parco nazionale del Pollino in provincia di Potenza, è un ottimo punto di partenza per avventurarsi in passeggiate naturalistiche in mezzo a boschi di faggi, abeti e in alta quota di pini loricati che in Italia si possono trovare solo qui.
Nel paese di San Severino Lucano vivono 1.700 persone ci sono 2 chiese e 3 bar. Entro nella chiesa centrale di Santa Maria degli Angeli, più per ammirare la statua lignea della Madonna.
È raffigurata in piedi vestita di rosa, con un mantello dorato, in braccio tiene Gesù bambino, intorno a loro gravitano due angioletti. Mi colpiscono le sue fattezze, tipiche di questa terra, così profonda e tenace.
La Celebrazione della Madonna del Pollino
Il paese di San Severino è famoso per il santuario della Madonna del Pollino, luogo sacro che sorge su uno sperone roccioso a 1537 metri di altezza, in un punto molto panoramico, a cui giungono fedeli di tutta la regione e della vicina Calabria.
A inizio giugno come da tradizione avviene la “salita al monte” della statua della Madonna del Pollino. Una processione religiosa che parte dalla chiesa centrale, dove la statua risiede da settembre a maggio, per portare a spalla la statuta per i 18 km che la separano del santuario, dove rimarrà fino a inizio settembre.
Tra Murales e Tradizioni Locali
Nel paese si trovano diversi dipinti murali, di grosse dimensioni, che rappresentano le principali fasi di questa suggestiva cerimonia. Li osservo e comprendo l’amore e la devozione di un’intera comunità a questa tradizione, in una terra dove il sacro e il pagano convivono ancora serenamente.
La salita al monte avviene rigorosamente a piedi, coinvolge numerosi fedeli, che camminano accompagnati da suoni di tamburelli e zampogne, canti e non mancano i balli, in un clima di festa e sincero folcklore. Visto che il cibo in Basilicata è una prerogativa di ogni incontro, durante il cammino portano generose quantità di prelibatezze da condividere.
Noto che piu’ di un’abitazione del borgo, tutte casette a schiera ordinate e curate, ha le chiavi sulla porta, niente di strano per chi ci vive, anzi, mi spiegano, e’ un’abitudine diffusa, dovuta alla tranquillità del posto, che viene meno solo ad agosto, quando ci sono piu’ turisti in giro.
Vicino al bar e alla chiesa centrale entro in un negozio di prodotti tipici che espone all’esterno ceste fatte a mano, oggetti in legno e una vasta gamma di coltelli a serramanico in una vetrinetta. All’interno del negozio si possono trovare tutti i prodotti a km zero possibili immaginabili, come la salsiccia di cinghiale, i peperoni cruschi, i funghi porcini e degli “ovoli buoni” che – si intuisce dall’aspetto – raccolti da poco.
La giostra più lenta al mondo
Sta tramontando il sole e uscendo dal paese mi affretto a salire sul belvedere Timpa della Guardia a 1125 metri di altezza per conoscere l’opera d’arte a cielo aperto “RB Ride” dell’artista tedesco Carsten Höller di cui tutti mi parlano.
Il vento dispettoso mi spettina e agita, mentre avanzo veloce, per vedere la famosa opera, prima che sia troppo buio. Intorno a me profili montuosi retroilluminati dagli ultimi istanti di sole e intuisco una vista spettacolare.
L’opera che si profila all’orizzonte è una grande giostra, dal sapore retro’, con 12 braccia che reggono altrettante navicelle colorate, soltanto la vista vivacizza e trasforma l’ambiente. Si può salire a bordo, 2 persone per ogni navicella, fino a un massimo di 24 persone, per fare un giro che durerà 15 minuti.
Lo scopo dell’artista è far vivere un’esperienza che permetta di cambiare il punto di vista ma anche la percezione del tempo. Il tempo spropositato e così insolito per una giostra, crea infatti un movimento inaspettato che disorienta lo spettatore che nella lentezza trova tutto il tempo per ammirare la bellezza del paesaggio intorno da una prospettiva insolita.
La giostra più lenta del mondo è attiva durante il periodo estivo, quindi non l’ho potuta provare, ma solo salirci sopra e stando ferma ho potuto assaporare un’esperienza di gioco e spensieratezza in uno spazio inconsueto, lontano dai rumori, dalle luci, dall’affollamento di un normale luna park.
In un mondo che corre sempre più veloce, San Severino Lucano ti invita a rallentare, a riscoprire il valore della lentezza e del contatto profondo con la natura e la tradizione. Che tu stia camminando tra i boschi secolari del Pollino, partecipando ad una festa di paese o ammirando il paesaggio dall’iconica giostra di Carsten Höller, questo piccolo borgo è il luogo perfetto per un viaggio slow!
L’esperienza raccontata in questo articolo è parte dell’Educational Tour Basilicata Slow organizzato da Melandri Viaggi, in collaborazione con Viaggi del Milione e al bando P.A.R.T.I. BASILICATA, un’iniziativa pensata per promuovere le bellezze e le tradizioni della Basilicata attraverso viaggi immersivi e autentici.
Immagine di copertina: foto di Vittorio de Santis