Tra gioielli naturali e ville rinascimentali possiamo trovare i Colli Euganei che il poeta britannico Percy Bysshe Shelley definiva “isole in fiore” perché qui troviamo la flora alpina ma anche quella mediterranea.
Queste zone hanno una storia antichissima perché sono emersi dalle acque circa 40 milioni di anni fa per sommovimenti del magma e fu così che il sottosuolo ha prodotto una terra generosa già in epoca romana la zona era coltivata a vite e ulivo. Il parco dei colli Euganei comprende 15 comuni tra cui Montegrotto che è il punto ideale per partire alla scoperta della zona.
Montegrotto
Inizio proprio da qui. La città di Montegrotto è nota per le sue acque termali, già conosciute durante l’epoca romana. La crescita della città è direttamente collegata, da diversi secoli, alle fonti d’acqua termale che circondano questa zona e che hanno portato ad un espansione sempre maggiore del centro e della zona euganea in generale. Oltre a questo, la città ospita il piccolo Museo Internazionale del vetro d’arte, e il Butterfly Arc vale a dire la casa delle farfalle e alcuni importanti siti archeologici di epoca romana che è possibile visitare autonomamente o attraverso dei giri turistici organizzati dal Comune.
Inoltre poi ci sono anche tante passeggiate possibili da fare e, tra le altre, segnalo quella del Monte Cinto fino al “buso dei Briganti” dove i gradini che sono scavati nella roccia mi parlano di persone che nell’Ottocento a causa della povertà non ebbero altra scelta che assaltare i viandanti e a nascondersi poi tra le rocce.
Degna di nota anche la salita al Monte Ceva tra eucalipti, agavi, fichi d’india tra rocce scure laviche e chiare calcaree.
Sulla Cima del Monte Gemola si può vedere la villa Beatrice d’Este che nel secolo XIII è stato convento e oggi è sede di un museo naturalistico. Per maggiori informazioni si può contattare lo 049/8910189.
Valsanzibio
Un altro bel connubio tra natura e arte lo possiamo trovare a Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani a Valsanzibio. Qui si racconta che l’architetto paesaggista André le Notre si ispirò proprio qui per i giardini di Versailles.
Ha 350 anni questa bellezza vegetale che è stata commissionata da Francesco Barbarigo come voto per salvarsi dalla peste. Stiamo parlando di 300 specie arboree, della maggior densità di siepi da bosso al mondo e di un labirinto di 1.600 metri. Tutto questo è stato realizzato dal Bernini che era un architetto pontificio specializzato in idraulica. Il percorso ha un significato religioso – allegorico. Ad esempio, il labirinto ha sette vie come i vizi capitali.
Questo giardino è stato premiato come giardino più bello d’Italia e terzo migliore in Europa … Da non perdere è un’occhiata su quello che nel XVII secolo era l’ingresso principale della villa da cui si arrivava solo via acqua ossia il portale di Diana che era l’inizio del percorso di salvazione. Per maggiori informazioni valsanzibiogiardino.com
Monselice
La natura è predominante anche a Monselice che è sovrastato dal colle della Rocca. Consiglio di salire a piedi così da potersi fermare al Castello di Ezzelino da Romano dei Carraresi e della Repubblica Veneta. Il castello è del XI secolo e oggi è un gioiello ricco di arredi e suppellettili e ciò è stato reso possibile grazie al Conte Cini che attorno agli anni 30 dello scorso secolo lo salvo dal declino.
Villa Nani Mocenigo
La mia gita prosegue per le mura di Villa Nani Mocenigo del XV secolo con la meravigliosa scalinata e le statue dei nani che richiamano al nome di famiglia.
Prendo la via Sacra che è l’unico luogo oltre a Roma in cui si poteva ottenere l’indulgenza plenaria. Il bellissimo percorso che ci conduce alla piccola chiesa di San Giorgio è stato creato dallo Scamozzi che ha fatto le sei cappelle fra i cipressi. Il punto di arrivo a mezza costa è la parte anteriore della Villa Duodo però con la bella stagione è possibile arrivare in cima al colle dove troviamo i resti del Mastio Federiciano che fu torrione difensivo voluto da Federico II di Svezia.
Qui è possibile trovare anche un anfiteatro immerso nella natura. Si tratta dell’anfiteatro del Monte Venda che è un meraviglioso teatro immerso nel verde dei vigneti. E’ nato da un’idea di Franco Zanovello, viticoltore, e qui sono ospitati concerti e spettacoli. Per maggiori informazioni contattare info@anfiteatrodelvenda.it
A nord dei colli si arriva a Villa dei Vescovi del Cinquecento e ora è nel patrimonio del Fai. In posizione elevata sui vigneti, affrescata dal Fiammingo Lambert Sustris. E’ la più importante dimora prepalladiana del Rinascimento. E’ stata frequentata per secoli da artisti e intellettuali.
Abbazia di Praglia
Poco oltre si trova l’Abbazia di Praglia del secolo XI – XII . Si trova nel territorio di Teolo ai piedi del Monte Lonzina. Degno di nota il chiostro pensile, dove possiamo ammirare una dedica dello scrittore Fogazzaro che proprio qui ambientò una parte del suo romanzo “Piccolo Mondo Moderno”. Ospita ancora circa 40 monaci benedettini che producono vino, cosmetici naturali a base di erbe officinali e prodotti di erboristeria. In questo luogo trovò rifugio sia Galileo Galilei sia alcuni ebrei durante i rastrellamenti nazisti.
Arqua Petrarca
Merita un passaggio anche Arqua Petrarca e qui sembra di fare un tuffo nel Medioevo. Si trova alle pendici del Monte Piccolo e del Monte Ventolone. Da vedere la chiesa di Santa Maria Assunta sul cui sagrato possiamo notare la tomba di Petrarca e la sua dimora. Per maggiori informazioni telefonare allo 0429718291.
Battaglia Terme
Infine concludo segnalando il Castello del Catajo a Battaglia Terme. Dimora dei capitani di ventura che ospita 350 stanze alcune affrescate dal Zelotti che fu allievo del Veronese. Merita di essere visitato anche il grande parco con le statue e il cortile dei Giganti che in passato fu utilizzato per rappresentazioni teatrali e tornei di vario genere.
Immagine di copertina: Castello del Catajo, Battaglia Terme, Colli Euganei (Padova), foto di Marcok, via Wikimedia