Il turismo responsabile è un argomento sempre più attuale e importante. Ma cosa significa esattamente viaggiare in modo responsabile? Come fare per essere un turista rispettoso dell’ambiente, dei luoghi e delle comunità locali? Quali principi seguire? Il festival del turismo responsabile IT.A.CÀ, migranti e viaggiatori, risponde a questa domanda con un nuovo interessante Manifesto. Un documento che in 8 punti illustra chiaramente cosa significa “turismo responsabile”. Ma quali sono questi 8 punti? Vediamoli insieme!
1. Guardare in Là, Restando a Cà
Ovvero: guardare lontano (al futuro del pianeta e delle prossime generazioni) scegliendo mete vicine. I viaggiatori responsabili non prendono l’aereo e non scelgono destinazioni dall’altra parte del mondo. Piuttosto, viaggiare responsabile significa scoprire luoghi nella propria regione, vivere il viaggio come vera esperienza, in cui non conta la meta ma il modo in cui ci si mette in cammino. Questo primo punto del Manifesto del Turismo Responsabile, sottolinea perciò l’importanza di sviluppare un turismo di prossimità e più lento. “Guardare in là” significa infatti pensare alle generazioni future, e, perché no, anche allo sviluppo turistico del proprio territorio.
2. Turista, Cittadino (Con)Temporaneo
Il turista diventa a tutti gli effetti un cittadino temporaneo delle località che visita. Per questo il turismo responsabile non prevede un rapporto passivo tra turista e territorio, ma bensì un vero e proprio scambio tra ospite e residente. La vera ricchezza si crea con la voglia di conoscere e rispettare luoghi e scoprire culture diverse.
3. Curare il Viaggiare per Sviluppare l’Umano
Il viaggio deve essere un mezzo per crescere come esseri umani e ogni persona dovrebbe essere libera di spostarsi. Affinchè le comunità si sviluppino non basta però solo muoversi, perché solo un viaggio sostenibile dal punto di vista ambientale, economico, culturale e sociale può valorizzare davvero un territorio.
4. Non c’è Sostenibilità Senza Responsabilità
Il turismo responsabile è un turismo lento, grazie al quale i visitatori vivono e rispettano l’ambiente, il territorio e la comunità locale. Il turista responsabile, infatti, deve possedere gli strumenti per riconoscere e appoggiare la sostenibilità ambientale, economica, sociale e culturale del territorio di cui è ospite.
5. Co-Progettare Collettivamente Agendo Localmente
Il turismo responsabile si deve basare anche su una rete di collaborazioni tra realtà turistiche di varie località. Questa rete, basata su valori comuni, permetterà ai territori di svilupparsi grazie ad iniziative di co-progettazione partite direttamente dalle realtà coinvolte.
6. Diritto all’ospitalità per nuove forme di comunità
Altri temi sui cui porre l’attenzione sono quelli dell’ospitalità, della “restanza“, delle migrazioni, della cittadinanza globale e delle disuguaglianze. Ogni persona dovrebbe avere il diritto di decidere se restare dov’è o se partire, Nessuno dovrebbe essere forzato a rimanere nel luogo in cui si trova o a doverlo lasciare.
7. Turismo strumento di co-abitazione
Il turismo responsabile promuove il rispetto e la co-abitazione tra culture diverse. Per questo è importante creare ambienti democratici di condivisione di valori e progetti comuni.
8. Becoming come superamento dell’Incoming
Il turismo responsabile si focalizza anche sul benessere dei residenti e sul loro contributo attivo allo sviluppo del luogo in cui vivono. L’incoming, ossia il flusso continuo di turisti in arrivo, deve lasciare spazio al becoming, ovvero lo sviluppo dei territori, un percorso in divenire che coinvolga le comunità.
Conclusioni
Il manifesto di IT.A.CÀ descrive un turismo responsabile attento a tutti gli aspetti dello sviluppo sostenibile. I visitatori e le comunità di residenti devono avere un ruolo attivo nella promozione di una sostenibilità, sia ambientale, economica, culturale e sociale. E voi cosa ne pensate? Qual’è il punto del manifesto del turismo responsabile che vi ha colpito di più?