Non solo mare: in Sicilia, un itinerario in cinque tappe nella zona sud-orientale per scoprire il magnifico patrimonio artistico e culturale di ispirazione Barocca.

La Sicilia è da sempre una delle mete preferite di Italiani e stranieri per trascorrere vacanze lunghe, ponti in occasioni di festività, o un semplice weekend di relax e turismo. Il suo punto di forza? Essere vasta, diversa da un metro all’altro, bellissima. Ma soprattutto, è perfetta da visitare in ogni periodo dell’anno, e non c’è nemmeno il pericolo di decidere di non tornare perché “hai visto tutto”: praticamente impossibile. La meraviglia delle spiagge siciliane (molte delle quali Bandiere Blu anche nel 2019) è più che nota, e infatti vogliamo proporvi un itinerario diverso.

Sapevate che la Sicilia è stata culla di diverse civiltà nella storia antica? Greci, Arabi, Normanni… Ma anche l’età moderna ha lasciato molte tracce, una in particolare predomina nell’area sud-orientale dell’isola: il Barocco. Scopritelo con questo itinerario in cinque tappe di Pura Bellezza.

Piazza Duomo, Ortigia, by night
Foto di Dario Giannobile – Opera propria, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Catania, arte alle pendici del Vulcano

Facciamo una premessa, per spiegare l’origine di questo patrimonio artistico così di valore: nel 1693 la costa sud-orientale della Sicilia fu scossa da un terribile terremoto, che distrusse gran parte delle città. Gli abitanti della zona però non si diedero per vinti: quello che vediamo oggi è frutto della ricostruzione dell’epoca, almeno una parte significativa. Scelsero lo stile Barocco, “personalizzandolo”, rendendolo ancora più ricco di quanto non fosse già: ecco perché il “Barocco Siciliano” rappresenta un episodio artistico quasi a sé stante. Fatta questa parentesi storica, partiamo!

Sia che arrivate in aereo, in macchina e traghetto o in treno, la prima tappa è la città di Catania.

Piazza Duomo, Catania
Piazza Duomo, Catania. Foto via Wikipedia

Da non perdere: tutto concentrato nel centro della città, accessibile con una bella camminata. Iniziate dal Monastero dei Benedettini (conosciuto così, nome originale è “Monastero di S. Nicolò l’Arena), attualmente sede delle facoltà umanistiche dell’Università di Catania. Costruito nel 1558 ma distrutto parzialmente dal terremoto (e ancora prima da una massiccia eruzione lavica), è un gioiello del tardo barocco ma racconta secoli di storia, custodendo al suo interno anche una domus romana. Proseguite il giro con “il salotto della città”, piazza Duomo. Visitate la Cattedrale, la cui magnificenza custodisce le reliquie della patrona Sant’Agata, e il Palazzo degli Elefanti, sede del municipio. A destra di questo, la Fontana dell’Amenano, dal nome dell’antico fiume su cui è stata costruita la città (Katane), è la “porta” di ingresso per uno dei simboli del folklore della città: la Pescheria, mercato del pesce all’aperto. Ammirate poi l’obelisco in pietra lavica al centro della piazza: è un elefante, chiamato dai catanesi “u liotru”, al quale sono legate almeno due diverse leggende. Infine, altro must della città è il Palazzo Biscari, dimora voluta da Ignazio Paternò Castello, quinto principe di Biscari e ancora oggi proprietà della sua famiglia. I suoi magnifici saloni e giardini oggi ospitano su richiesta eventi, serate di gala e meeting aziendali.

Dove dormire green: a pochi passi da piazza Duomo, nel cuore del centro della città, Lavikarooms è un nuovo B&B eco-friendly, da cui iniziare il vostro tour artistico e culturale nella città alle pendici dell’Etna.

Ortigia, isola nell’isola

Potete abbandonare l’auto per qualche giorno, evitando così anche la fatica di trovare parcheggio, impresa non semplicissima da quelle parti. Scegliete di muovervi in treno, visto che le tappe del nostro itinerario sono ben collegate dalle ferrovie. Con un’oretta di regionale da Catania, arrivate a Siracusa. Rinomata capitale della Magna Grecia, ma non solo: la parte più antica della città è l’isola di Ortigia.

Il Duomo di Ortigia
Il Duomo di Ortigia

Da non perdere: Ortigia coniuga perfettamente dettagli della storia greca – come la Fonte Aretusa – con lo stile Barocco che domina l’architettura delle strade. Visitate il Duomo, un tripudio di capitelli decorati, statue e fregi. La piazza che lo ospita vi lascerà senza fiato: tutto è costruito in pietra calcarea color crema, che brilla di giorno per i riflessi del sole e la notte alla luce dei lampioni. Godetevi una passeggiata nell’isoletta, attraverso i vicoli del quartiere ebraico, la Giudecca, in cui al gusto barocco siciliano si aggiungono dettagli architettonici di ispirazione ebraica. E non perdete la sosta nelle botteghe artigiane e in una delle trattorie, in cui gustare un ottimo pasto, possibilmente a base di pescato fresco.

I vicoli colorati di Ortigia
I vicoli di Ortigia. Foto di Alfonso Messina Siracusa, via Wikimedia Commons

Un consiglio green: se vi trovate nella zona in primavera o in autunno, di domenica fate un salto al mercato degli agricoltori, ospitato nell’edificio dell’Antico Mercato, e acquistate prodotti genuini a km zero, come i famosi pomodorini di Pachino. I piccoli contadini e l’economia locale vi saranno grati del contributo!

Noto, culla del Barocco

La città che dà il nome alla Val di Noto, termine usato per indicare tutta l’ampia area distrutta dal terremoto del 1693. Anche Noto è raggiungibile via treno. É qui che il Barocco Siciliano trova la sua espressione suprema, per volere del duca Giuseppe Lanza di Camastra, che seguì la ricostruzione.

Da non perdere: dalla stazione, un cammino di soli 15 minuti vi porta nel cuore della città, Corso Vittorio Emanuele. É qui che ci sono i monumenti più belli di Noto, che dominano le tre piazze principali. La Chiesa di S. Francesco all’Immacolata si incontra per prima, nella nostra direzione: si trova in cima ad una scalinata e fiancheggia un antico monastero benedettino. Proseguendo, si trova la Chiesa di Santa Chiara, particolare per la sua pianta ellittica e per la ricchezza delle decorazioni all’interno.

A sinistra, interno della Chiesa di Santa Chiara. A destra, Municipio di Noto.
A sinistra, interno della Chiesa di Santa Chiara. A destra, Municipio di Noto.

Infine, Piazza del Municipio. Qui, faccia a faccia, si trovano la Cattedrale di San Nicolò e il palazzo del municipio, due magnifici e trionfanti esempi d’arte tardo barocca. É la cornice di moltissime foto scattate in città, perché avvolge il visitatore a 360°, grazie anche alla pietra bianca di Siracusa, che anche qui è protagonista delle costruzioni. Se vi trovate in città a Maggio, non potete assolutamente perdere l’Infiorata, evento per cui Noto si prepara tutto l’anno: centinaia di metri del centro storico ricoperti di opere d’arte create con i fiori da esperti fioristi. Raccontano ogni anno una storia diversa, colorata e meravigliosa.

Cattedrale di Noto
Cattedrale di Noto, foto via Wikipedia.

Un consiglio green: se decidete di usare l’auto, potete scegliere un’elettrica. Infatti a Noto sono state installate sette colonnine di ricarica attive proprio dal mese di Maggio. Inoltre, se siete amanti della natura incontaminata e pura, non potete non visitare la Riserva di Vendicari: un’area naturale protetta, che conta cinque spiagge particolari e diverse per conformazione.

Modica, capolavori al sapore di cioccolato

Ci spostiamo un po’ a ovest, più distanti dalla costa. In treno arriviamo a Modica, una cittadina piccola ma caratteristica. Come anche Noto e Ortigia, è patrimonio Unesco da diversi anni.

Da non perdere: è nota come “la città delle cento chiese”, forse non sono così tante ma l’espressione rende l’idea. Una particolarità legata a questa nomina, è il fatto che Modica possiede ben due Chiese Madre, dualità dovuta a un’antica rivalità tra i due rioni in cui le due parrocchie si trovano. Il primo è il Duomo di San Giorgio, maestoso e imponente: domina il panorama grazie alla cupola alta 36 metri e alla scenografica scalinata ai suoi piedi, che conta ben 164 gradini. Per ammirarlo in tutto il suo splendore, concedetevi una salita al colle di fronte, nel quartiere Cartellone: la vista ripagherà la stanchezza.

Duomo di San Giorgio, Modica.
Duomo di San Giorgio, Modica. Foto di Rosario Gagliardi, via Wikipedia

E a proposito di vista, uno dei punti più alti della città (sì, ci sono tante salite a Modica) è Pizzo Belvedere, terrazza su un paesaggio mozzafiato. Il secondo duomo è quello di San Pietro, anch’esso in cima ad una scalinata più breve, e sicuramente meno spettacolare del precedente, ma comunque una testimonianza di tardo barocco degna di nota. Dall’arte architettonica a quella culinaria: Modica significa prima di tutto “cioccolato“, tra i più buoni del mondo. Assaggiatelo (solo un po’ però) in una delle centinaia di botteghe della città, e fatene una bella scorta da portare a casa!

Un consiglio green: un buon modo per andare in giro a Modica è in bici. Negli ultimi anni, in città sono aumentati i servizi di noleggio di bici e e-bike, per incentivare la mobilità alternativa in tutta la zona. E alcune agenzie organizzano anche tour di visita in bicicletta. Inoltre, anche qui, come a Noto, si trovano colonne di ricarica per auto elettriche.

Ragusa Ibla, nel cuore di un patrimonio dell’umanità

Ultima tappa del nostro itinerario alla scoperta del Barocco Siciliano, è Ragusa Ibla (“inferiore”). Arrivando in treno alla stazione di Ragusa, con una passeggiata di circa mezz’ora attraversate il centro principale della città per arrivare “nell’isola barocca“.

Da non perdere: Ragusa ha 18 monumenti patrimonio dell’umanità. Beh, 14 di questi si trovano a Ibla! Il più conosciuto è il Duomo, anche qui dedicato a San Giorgio. La facciata, imponente e ricca di dettagli decorativi, è particolare perché comprende anche il campanile, che di solito è separato. Le strade in pietra sono costeggiate da palazzi ornati, molti dei quali di antica proprietà nobiliare, ad esempio Palazzo La Rocca e Palazzo Cosentini. Tra le varie piazze, collegate dalle viuzze caratteristiche, potete riconoscere il set di numerose pellicole del cinema, come “Divorzio all’Italiana”, per non parlare della serie del Commissario Montalbano, ambientata e girata in diverse location sparse per tutta la provincia.

A sinistra, dettaglio decorativo barocco di Palazzo Cosentini. A destra, il Duomo di San Giorgio a Ragusa Ibla.
A sinistra, dettaglio decorativo barocco di Palazzo Cosentini. A destra, il Duomo di San Giorgio a Ragusa Ibla.

Dove dormire green: proprio alle porte di Ragusa Ibla, il B&B Casa de Giusti è perfetto sia per ammirare il fascino del barocco ibleo che per proseguire con la visita della città “superiore” e dei suoi dintorni.

Naturalmente lo splendore del Barocco Siciliano non si esaurisce solo in queste cinque tappe, ma sicuramente esse ne rappresentano l’esempio più significativo. Se avete una settimana a disposizione per le vostre ferie, potete arricchire questo itinerario in Sicilia con soste nelle zone marittime di Marina di Ragusa, Marzamemi, Avola e Acitrezza. Oppure con altre cittadine minori che completano il patrimonio di quel periodo storico e artistico, come Acireale, Caltagirone, Palazzolo Acreide e Scicli. Insomma, c’è l’imbarazzo della scelta. Fatevi conquistare dalla bellezza genuina della Trinacria, aggiungendo uno stile di viaggio eco-sostenibile, rinunciando all’auto e scegliendo uno dei tanti Ecobnb nella Sicilia Orientale.

Immagine di copertina: panoramica di Piazza del Municipio, Noto