Un agrumeto in Sicilia e due ragazze che decidono di prendersene cura, tornando alla terra, abbracciando la la sostenibilità e la tecnologia informatica. Tra i tanti progetti un’esperienza sensoriale tra i profumi e i sapori unici della frutta appena raccolta. Perché la felicità è assaporare i ritmi lenti della terra. Ecco la storia di Nadia e Ilenia, contadine 2.0 che abbiamo intervistato per voi!

I dati parlano da sé: secondo la Coldiretti, nel 2017 i giovani occupati nei campi sono cresciuti del 6% rispetto all’anno precedente. Questo significa che circa 30.000 giovani, tra il 2016 ed il 2017, hanno presentato domanda per l’insediamento in agricoltura.  Come sostiene il Sole 24 ore – Un ritorno favorito anche dalla diffusione delle nuove tecnologie, oltre che dall’opportunità rappresentata dai fondi europei. I giovani di oggi sono agricoltori ad alto tasso di hi-tech: usano il web e la tecnologia informatica. Mostrano una particolare attenzione per la tutela dell’ambiente e per l’attenzione al sociale.

I giovani che tornano alla terra sono sempre più spesso donne. Contadine 2.0, allora, con una laurea in tasca, che hanno girato il mondo e vissuto in grandi città, per poi decidere di tornare alla natura e alla terra. Investire nella campagna in cui sono nate e farlo in modo innovativo. Puntare sul biologico e sui nuovi media per comunicare la propria impresa green.

Avevamo già conosciuto Elisabetta, Cinzia, Arianna e Alice, quattro giovanissime contadine innovative con storie diverse ma accomunate dalla sostenibilità, dall’eco-ospitalità e dall’alto tasso di innovazione.

Oggi andiamo in Sicilia, nella campagna di Sciacca, per conoscere e intervistare Ilenia e Nadia. Qui, tra Selinunte e la maestosa Valle dei templi di Agrigento, le due sorelle sono tornate dopo i loro studi per lavorare nell’agrumeto biologico di famiglia.

Innovano l’azienda agricola implementando nuove strategie web e l’utilizzo delle tecnologie informatiche per commercializzare i prodotti biologici (arance e olio), ideando il progetto “adotta un arancio” e proponendo un’esperienza unica che coinvolge tutti i sensi, tra le piante di agrumi e di ulivo. Un’autentica immersione nei sapori della Sicilia.

Nadia e Ilenia nel loro agrumeto bio nella campagna di Sciacca, Sicilia
Nadia e Ilenia nel loro agrumeto bio nella campagna di Sciacca, Sicilia

Nella loro terra, tra il mare e le colline della Sicilia, ricca di arte barocca con influenze arabe e contemporanee allo stesso tempo, Nadia e Ilenia organizzano passeggiate guidate nel verde della loro Tenuta, tra ulivi e aranci, per scovare tutti i segreti del biologico, per conoscere il ciclo di vita degli aranci e degli ulivi, ma sopratutto per assaporare tantissimi prodotti bio e homemade, come ad esempio il miele di zagara.

Nadia e Ilenia, come è nata la vostra produzione di arance bio?

La storia della nostra azienda mette radici con mio nonno, che decise di acquistare i campi e piantarci limoni ed uva. Successivamente, nostra madre ereditò una parte delle terre e dal 1987 nostro padre, per hobby, cominciò a dedicarsi alle colture. Trasformando, a causa del mercato, i limoneti e i vigneti in agrumeti.

Dopo circa 20 anni, forti della consapevolezza della genuinità delle tecniche di coltivazione, ottenemmo dall’ICEA, istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, l’attestato di azienda Bio. Oggi, Ilenia ed io, possiamo dire di aver ereditato una grande ricchezza: la passione per la terra!

Perché avete scelto di lavorare la terra?

Dopo anni trascorsi fuori dalla Sicilia, incominciavamo ad apprezzare davvero il sapore puro dei frutti freschi a km0. Così, i nostri genitori, ogni settimana ci inviavano il tanto atteso “pacco”: un dono pieno di infinite sensazioni! Con il trascorrere degli anni, abbiamo capito l’importanza che assumeva l’autenticità dei prodotti freschi e l’importanza di riceverlo direttamente a casa propria dunque abbiamo deciso di prendere le redini dell’azienda, scavalcando tutte le barriere geografiche e comportamentali.

Nadia, Ilenia e le loro arance biologiche
Nadia e Ilenia

Vi considerate contadine 2.0? Se si, quale è il bello di esserlo?

Assolutamente sì- con orgoglio e con fierezza! Il modo di coltivare la terra è cambiato: sappiamo che la tecnologia ci sta venendo in aiuto e facciamo di tutto per servircene in tutte le fasi di crescita e poi di commercializzazione del prodotto.

Il bello è che possiamo unire le competenze tramandate da nostro padre e ancora prima da nostro nonno, alle conoscenze che noi abbiamo del web! Noi rappresentiamo l’evoluzione dell’immaginario comune del contadino e con essa cerchiamo di apportare tutte le novità in un mondo interpretato in modo tradizionale e molte volte obsoleto.

Oggi si parla spesso di new economy. Quale è il vostro punto di vista sul tema?

Secondo la teoria economica di Colin Clark, al progredire di un’economia il peso relativo di ciascun settore diminuisce in favore del settore successivo. Ciò significa che con la crescita economica, il settore primario perde importanza a vantaggio del settore secondario. E via dicendo.

E’ stato dimostrato, dunque, che negli ultimi decenni il settore terziario, tipico delle economie avanzate, si sia considerevolmente accresciuto. Tanto da spingere alcuni studiosi a credere che esistesse un sotto-insieme del terziario, definito “terziario avanzato”. Nonché considerato da altri, un nuovo settore: il quartiario.

Si tratta di tutte le imprese che fanno largo uso delle più innovative tecnologie informatiche e telematiche, che si occupano della realizzazione di software, dell’elaborazione di progetti di automazione, ma anche di chi opera nell’e-commerce. Le cosiddette imprese della “new economy”.

In qualche modo stiamo assistendo alla trasformazione del settore “primario” (l’agricoltura) nel settore “terziario avanzato” (le new economy che uniscono agricoltura, turismo e tecnologia).

Quali sono state le principali difficoltà incontrate? E la più grande soddisfazione?

Quando cominci attività nuove, seppur il business esiste da tempo, le difficoltà sono molte. È come se fossimo partite da zero. E a poco a poco “ci stiamo facendo le ossa”, cercando di imparare sempre e puntando ad offrire (oltre ad un prodotto d’élite) un servizio di qualità!

Inoltre, il settore agricolo molte volte è pervaso da ideologie sessiste a tratti discriminanti, però noi non ci scoraggiamo, anzi, siamo convinte che questo sia un nostro punto di forza.

Le soddisfazioni sono molte. La principale è: essere tornate nella nostra Sicilia, dove tutto sembra essere rimasto uguale al giorno in cui eravamo partite.

La soddisfazione più grande è dire no al sistema che porta a piegarci e a renderci sue vittime, la soddisfazione ancor più grande sarebbe stata quella di vedere l’espressione del nonno vederci lavorare, anche da un PC o da uno smartphone, per far crescere l’impresa in modo vigoroso.

agrumeto biologico nella campagna di Sciacca, Sicilia

Quest’anno il vostro agrumeto ha aperto le porte ai visitatori, come è nata l’idea?

L’idea ci accompagnava già da un anno: da un lato i nostri clienti, incuriositi sulle nostre colture e dall’altro la nostra voglia di accogliere chiunque sarebbe voluto evadere dal caos cittadino, come anche noi abbiamo fatto poco tempo fa.

Ilenia è specializzata in nutrizione e sa quanta inconsapevolezza esiste sulla stagionalità, dunque, diventava essenziale far conoscere il ciclo di vita del nostro prodotto. Molte volte ci chiamavano ad agosto chiedendoci delle arance, ma noi non potevamo soddisfare tale richiesta. E sicuramente non a causa nostra… allora abbiamo deciso, l’anno scorso con l’“adozione di un albero di arancio” e quest’anno con il tour, di far conoscere l’effettivo ciclo di vita e l’eviroment del prodotto.

Che esperienza si vive passeggiando tra ulivi e agrumeti?

Sai quando arrivi in un posto e inizi a respirare riempendo i polmoni di aria pulita? Quando quell’aria ti pervade e ti libera dallo stress? Quando inizi a guardarti intorno e l’unica cosa che riesci a pensare è che tipo di pianta sia quella che ti sta vicino? Esattamente questo è il potere delle piante! La scienza ha dimostrato che camminare nel verde delle colture diminuisce i livelli di stress, aumentando la sensazione di felicità! Noi la proviamo ogni volta che arrivammo in azienda.

Qual è il periodo perfetto per provare questo itinerario?

Dal nostro punto di vista il periodo perfetto è da maggio fino ad ottobre, quando il tepore delle giornate siciliane accompagna piacevolmente il cammino per le piante.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Stiamo puntando ad accrescere la nostra tenuta, abbiamo l’ambizione di offrire prodotti freschi a far vivere l’esperienza all’interno dell’agrumeto. Abbiamo tante idee, sogni e desideri e speriamo solamente che l’Europa continui a sostenerci e che si investa sempre di più sul brand ‘Sicilia’.

agrumeto al tramonto

Siete curiosi di camminare nel verde di questo agrumeto biologico in provincia di Agrigento, gustando i sapori unici della frutta appena raccolta, in compagnia di Ilenia e Nadia?

L’esperienza guidata ha un costo di 13 € a persona e sono incluse le varie tappe degustative dei prodotti biologici e la spiegazione puntigliosa delle arance e dell’olio.

Ecco gli indirizzi utili per prenotarlo: Azienda Agricola Chimera, info@arancechimerabio.com – Ilenia: 3200766210.

 

Immagine di copertina: foto di Victoria Chen on Unsplash

 

Ti potrebbero interessare:

Giovani che scommettono nell’agricoltura

Vacanze in Sicilia: 10 templi, 7 Chiese ed un’infinità di dolci

La mappa dell’Italia che cambia

 


Autore: Silvia Ombellini

Sono un architetto con la passione del viaggio. Penso che sia sempre più urgente riuscire a vivere in armonia con l’ecosistema del quale siamo parte. Dopo la nascita del mio secondo bimbo è nato anche Ecobnb, un'avventura intrapresa per cambiare il modo di viaggiare, per renderlo più sostenibile, giusto e buono con l'ambiente, i luoghi e le persone che li abitano.
Altri articoli di Silvia Ombellini →


Questo articolo è stato pubblicato il curiosità ed etichettato , , , . Ecco il permalink.