San Francisco vieta le bottiglie di plastica, ed è la prima città a farlo. I cittadini, anche se incentivati ad utilizzare l’acqua pulita e gratis del rubinetto, potranno ancora acquistare bottiglie di plastica; ma negli edifici pubblici e nelle aree di proprietà del comune le bottiglie di plastica diverranno fra pochi giorni illegali.
Negli Stati Uniti ogni anno vengono utilizzate ben 50 milioni di bottiglie di plastica e, secondo quanto riporta la campagna Ban the bottle, solo il 23% viene riciclato. Sono numeri che spaventano, considerando che la produzione delle bottiglie di plastica richiede circa 17 milioni di barili di petrolio l’anno.
L’industria della plastica è uno dei settori più inquinanti del mondo, consumando tanto petrolio quanto quello utilizzato dal settore del trasporto aereo, secondo il rapporto del 2016 del Forum economico mondiale. E se le previsioni ci dicono che nei prossimi anni utilizzeremo sempre più plastica, è chiara la necessità di fare qualcosa per cambiare le cose e invertire queste tendenze per salvare la nostra terra e i nostri oceani. Ad oggi non siamo in grado di riciclare ogni imballaggio di plastica, ma solo il 5% di essi e solo una volta, al contrario di vetro e alluminio che possono essere riciclati all’infinito.
Quella di San Francisco è una decisione epocale, ma non è la prima volta che la città della California fa parlare di sé per la sua avanguardia nell’ambito della ecosostenibilità. Per raggiungere l’obiettivo rifiuti zero entro il 2020 la città ha da tempo iniziato a migliorare le cose, partendo dalla promozione del compostaggio e del riciclo. Attualmente l’80% dei rifiuti non va più nelle discariche locali, ma essi vengono processati e riciclati dalla società Recology.
Pensate a tutti i supermercati delle nostre città, con gli scaffali sempre colmi di bottiglie di plastica quando la maggior parte di noi può usufruire dell’acqua del rubinetto. Pensate quanta plastica inutile produciamo. Sebbene la decisione di San Francisco di bandire le bottiglie di plastica negli edifici pubblici rappresenti solo un piccolo passo verso una città rifiuti zero, la nostra speranza è quella che tutte le città del mondo seguano l’esempio della città californiana.