Chiamarli “Supereroi” può sembrare esagerato, lo so. Ma dovete credermi, lo sono davvero, ne ho avuto conferma conoscendoli di persona a Milano. Sono persone semplici e colte, papà di 5 figli o imprenditrici agricole super toste, che hanno dedicato la loro vita alla Terra e all’Ospitalità.

Le loro strutture ricettive hanno pareti in paglia e argilla, producono l’energia con pannelli fotovoltaici o con il calore della terra, usano solo materiali naturali e sono circondate da una natura selvaggia e incontaminata. La loro ospitalità green è indissolubilmente legata al buon cibo della tradizione locale, alla permacultura, all’ambiente che li circonda e che tentano di mantenere il più intatto possibile.

Conosciamo insieme i Supereroi dell’Ospitalità Green. Diteci cosa ne pensate, e, se avete tempo, andateli a trovare durante le vostre prossime vacanze.

Pantarei, Passignano sul Trasimeno, Perugia

Intervista a Dino Mengucci

Dino ci accoglie a Pantarei, nel cuore selvaggio dell’Umbria. I suoi occhi brillano e infondono una sensazione di benessere, che si rispecchia nella natura dei boschi, delle colline e del lago Trasimeno. Tutto sembra raccontare come la terra sia forte generosa, capace di offrirci  tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere. Un gruppo di ragazzi giovani stanno allegramente lavorando nell’orto. L’aria ha il sapore di primavera.

“Qui, alla fine degli anni Ottanta, c’erano 4.000 ettari di terreni abbandonati.” Ci racconta Dino. “Nonostante nel 1978 l’Italia avesse fatto una legge sull’uso delle terre incolte abbandonate, come tutte le buone leggi non è mai stata applicata.

Se pensiamo che, all’epoca degli antichi romani, l’imperatore Adriano toglieva le terre ai patrizi che non le coltivavano, per darle a chi se ne poteva prendere cura, quello che accade oggi con gli ettari di terreno incolto italiano sembra ancora più assurdo. Il territorio deve essere vissuto. Si deve dare la possibilità a chi lo vuole utilizzare e coltivare di farlo.”

Al centro dei 4000 ettari di terreno curato da Pantarei in modo naturale e sinergico si trova oggi uno dei primi edifici in terra cruda d’Italia, dedicato all’ospitalità di turisti e gruppi, premiato dalla Comunità Europea come uno dei migliori interventi su edifici danneggiati e abbandonati.

La struttura portante è in pali di castagno, tamponata in paglia e terra cruda, costruita a pezzi e con il contributo di tante persone, anche degli studenti della Villette di Parigi. Gli scarichi dell’edificio vengono depurati grazie ad uno dei primi sistemi di fitodepurazione in Italia, realizzato alla fine degli anni novanta. L’acqua viene così riutilizzata per gli sciacquoni dei water, consentendo un risparmio del 50% delle acque potabili. Non si butta via niente, nemmeno le acque piovane, che vengono raccolte in una cisterna e riutilizzate nell’orto e nel giardino.

Ma quando è nata Pantarei?

Incredibile a dirsi, questo luogo meraviglioso è nato da una disgrazia. “Nel 1993 un incendio che arrivò dalla superstrada distrusse sia il fienile che l’ovile. Da questa disgrazia è nata Pantarei. Dopo quest’incendo incontrammo infatti gli studenti di una scuola di architettura francese e con loro sviluppammo questo progetto di bioedilizia. I capannoni degli anni 70, con coperture in eternit vennero ricostruiti con materiali naturali per essere utilizzati come luoghi didattici. In seguito vennero realizzati anche percorsi per ragazzi con disabilità, percorsi di legno e una casetta sull’albero.”

Oggi Pantarei non rappresenta solo un modello incredibile di ospitalità green. E’ un laboratorio ed un centro di ricerca permanente sulla sostenibilità in genere. Ogni anno ospita corsi di permacultura, autocostruzione, bioarchitettura e materiali naturali (quest’anno ad Aprile si terrà ad esempio l’Assemblaria della Permacultura, ed un corso sull’orto sinergico con Antonio de Falco).

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Casa di  paglia Felcerossa, Permacultura sull’Etna, Sicilia

Intervista a Toti Domina

Dall’Umbria arriviamo in Sicilia, e precisamente sul versante orientale dell’Etna, dove il vulcano più alto d’Europa affascina con la sua presenza imponente e viva. Abbiamo incontrato Toti, che ci ha raccontato come è nata l’avventura della sua ospitalità verde.

La Casa di paglia Felcerossa, situata a circa 900m su un terreno di poco più di 1 ettaro, nasce come progetto consapevole nel 2013, dopo qualche mese che vivevamo finalmente nella nostra nuova casa, costruita totalmente con criteri di bioedilizia: struttura portante in legno, tamponamento in balle di paglia, intonaci interni e pavimento del piano di sotto in argilla, intonaco esterno in calce e cocciopesto, impregnanti e pitture naturali…

I lavori di costruzione sono durati 2 anni: abbiamo ricevuto l’aiuto di molti amici e semplici conoscenti, i nostri bambini sono stati pienamente coinvolti in molte fasi, abbiamo organizzato corsi nei quali imparavamo anche noi, …soprattutto ci siamo abituati a condividere esperienze, ad avere numerosi ospiti, insomma a vivere in un contesto di casa aperta.

Abbiamo sempre operato nel sociale promuovendo tematiche, e cercando di farle coincidere con la nostra vita quotidiana, come l’educazione alla mondialità, all’intercultura, all’educazione ambientale, alla parità di genere, ecc.

La nostra storia con il turismo responsabile comincia molto prima quando Toti accompagna piccoli gruppi di turisti, soprattutto con Planet Viaggi di Verona, in realtà significative della Sicilia Orientale per favorire una maggiore conoscenza del nostro territorio, scegliere strutture ricettive e di ristorazione che avessero una storia di impegno antimafia, contribuire al finanziamento di realtà come il Gapa (www.associazionegapa.org) che operano da anni in quartieri degradati di Catania.

Così tra le attività del nostro progetto, oltre all’agricoltura naturale ed all’uso di energie rinnovabili, sono centrali l’ospitalità di volontari e turisti in un clima di accoglienza familiare, e l’organizzazione di corsi, laboratori, ed eventi culturali. Abbiamo iniziato ad ospitare da circa un anno in casa e in due casette indipendenti di pietra lavica presenti nel nostro terreno, che abbiamo ristrutturato sempre con criteri di bioedilizia e reso accoglienti. I nostri ospiti possono partecipare alle nostre attività quotidiane che a quelle strutturate.

Ci sentiamo comunque parte di un progetto più grande portato avanti dal Gruppo Permacultura Sicilia, una rete informale con l’obiettivo comune di costruire, scambiare e diffondere pratiche di vita sostenibili in ambito urbano e rurale attraverso incontri mensili di mutuo aiuto, rafforzamento della rete, banca dei semi, acquisti solidali, rete di turismo responsabile, miglioramento del suolo, formazione e informazione rivolta ad adulti e bambini/e sui principi della permacultura, circolazione di prodotti e beni a km0.

Gli obiettivi principali che ci siamo posti sono:
• Miglioramento del suolo attraverso l’eliminazione di interventi aggressivi sul terreno, la produzione costante di compost, la produzione di piante locali endogene, l’uso razionale di piccoli animali, la realizzazione di orti sinergici, la creazione di una food forest;
• Riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’uso di energie rinnovabili (pannelli fotovoltaici, pannelli solari, cucine a legna, riscaldamento a legna ed a pellet), la raccolta di acqua piovana, incrementare il riciclo e il recupero delle acque , l’autonomia produttiva, l’uso di bagni a secco (compost toilet);
• La divulgazione di pratiche sostenibili attraverso la realizzazione di attività formative e informative che permettono, anche per noi, l’acquisizione di nuove competenze, la realizzazione di eventi culturali, la promozione del turismo responsabile, la creazione di un ambiente a misura di bambino/a;
• Rafforzamento e creazione di reti solidali e comunitarie attraverso lo scambio di buone pratiche, la realizzazione di incontri di mutuo aiuto, il prestito e la condivisione di attrezzature ed altro.

Quali sono i principali ostacoli che avete superato?

Gli ostacoli principali sono stati nella fase di costruzione della casa, soprattutto la presunzione e le incompetenze di sedicenti bioarchietti … la stanchezza fisica per i tanti lavori realizzati da noi da gestire insieme alle esigenze ed ai bisogni dei nostri bambini, il dover guadagnare per vivere, risolvere problemi per lavori eseguiti male… non vi tediamo oltre!!!

Quali obbiettivi avete raggiunto?

Tra gli obiettivi raggiunti: la casa è praticamente terminata, le casette sono state ristrutturate, l’orto sinergico e il frutteto sono avviati, il pollaio è finito ed ospita 12 galline, dal vigneto ricaviamo il nostro vino, facciamo il compost e il compost tea, abbiamo avviato la coltivazione di alcune piante aromatiche, abbiamo pannelli fotovoltaici e solari, raccogliamo l’acqua piovana in tutte e tre le strutture, abbiamo realizzato due rocketsotve, un piccolo parco giochi con materiali naturali e recuperati, un piccolo campo da basket….

Il riscontro degli ospiti fino a questo momento è molto incoraggiante… questo ci spinge a continuare ed a migliorare la nostra offerta. In termini economici siamo solo all’inizio ma speriamo di incrementare in modo da poter vivere prevalentemente della nostra attività agricola e ricettiva.

Quali progetti per il futuro?

Primo fra tutti vorremmo che il nostro luogo fosse un centro sperimentale di permacultura con la realizzazione di una food forest e un luogo di scambio di esperienze e culture.
Poi diversi progetti come la biopiscina, la sauna, la permapicoltura, impianto di fitodepurazione, …

Viaggi Verdi ha un’idea di turismo responsabile che ci corrisponde, ci siamo incontrati, semplicemente. Ci sentiamo di poter contribuire a quest’idea mettendo a disposizione dei nostri ospiti una struttura sostenibile, la voglia di scambiare esperienze e storie per crescere insieme, il desiderio di mostrarci così come viviamo, senza veli e ipocrisie.

Cascina Santa Brera, San Giuliano Milanese, Milano

Intervista a Irene di Carpegna

Arrivati a Cascina Santa Brera, una fattoria eco-sostenibile immersa nel verde dei Parco Sud di Milano, siamo a meno di mezzora da una metropoli più frenetiche d’Italia, ma sembra di stare fuori dal mondo. Al centro della grande corte un grosso e pigro cagnone alza lo sguardo, mentre l’elegante cavalla scalpita per la sua passeggiata quotidiana. All’interno di uno degli antichi edifici agricoli, recuperato con cura, il camino del grande forno a legna è acceso per cuocere il pane appena impastato dalle mani dei bambini della scuola in fattoria.

Irene ci racconta come è iniziata la sua avventura, quando ha ereditato la grande cascina immersa del parco agrario sud di Milano, avviato un progetto di permacultura, trasformato i vecchi edifici rurali in un agriturismo eco-sostenibile, con vendita di prodotti tipici. “Quando ho ereditato questa cascina era per me imprescindibile recuperarla secondo per rispetto alla terra. La permacultura e la bioarchitettura erano le uniche scelte possibili.”

Le strategie di sostenibilità messe in atto da Irene a Cascina Santa Brera si fondano su una visione collettiva e complessiva dell’ecologia e sull’autosufficienza energetica. “Abbiamo piantato un bosco 12.000 alberi per avere la legna per scaldare tutto il complesso e avere l’acqua calda. Abbiamo organizzato coltivazioni integrate tra loro in modo da migliorare la fertilità dei suoli e il benessere animale. Ad esempio, le galline vivono libere e al contempo concimano il terreno.”

Di ViaggiVerdi mi piace il progetto, la selezione che viene fatta delle strutture, e il modello per promuovere le realtà virtuose. Perché non è giusto che il turismo significhi usa e getta, consumo del territorio o cementificazione delle spiagge.

 

Agriturismo la Fonte, località Guim, Trento

Intervista ad Elisabetta Monti

Il viaggio tra i SuperEroi dell’eco-ospitalità prosegue. Ci spostiamo dalla Lombardia al Trentino, una delle regioni più avanzate d’Italia in termini di ecologia e attenzione all’ambiente. Il bellissimo agriturismo biologico di Elisabetta si trova in Località Gruim, a Mezzomonte (Folgaria, Trento), circondato da prati e paesaggi mozzafiato. Gli accorgimenti che lo rendono uno dei migliori esempi si ospitalità sostenibile in Italia sono diversi: dai pannelli fotovoltaici, al risparmio delle acque, dalla riduzione dei rifiuti, ai prodotti biologici offerti agli ospiti, dai materiali naturali come il legno e la pietra, alla cura dell’orto secondo criteri di permacultura, dai laboratori dedicati ai bambini, alle tante occasioni di scambio e formazione per gli adulti (l’agriturismo aderisce anche al progetto Wwoof).

Come è nato il vostro progetto di ospitalità green?

Il nostro percorso come azienda agricola La Fonte è iniziato nel 1990 dal desiderio di vivere vicini alla natura, poi ha preso forma pochi anni dopo, dall’incentivo di un monaco di un monastero di montagna, mio padre spirituale, che mi ha detto: “vai avanti, c’è bisogno di posti dove la gente impari a mangiare e a curarsi in modo naturale!”

Poi la cosa è proseguita per una serie di eventi concatenati, l’ultimo mia figlia che da l’anno scorso collabora con me in azienda.
Gli ostacoli maggiori sono quelli burocratici, e la situazione sembra più difficile ogni giorno che passa.

Quali traguardi ami ricordare?

Fra gli obiettivi raggiunti e maggiormente apprezzati, l’attività con i bambini, che bevono la natura e crescono con essa.
L’apprezzamento dei genitori conferma ciò che i bambini dimostrano di amare.

Quali progetti per il futuro?

Per il futuro, ma la nostra situazione economica lo vieterebbe, sarebbe di poter costruire circa 4 camere a 6 letti per ospitare scolaresche per più giorni, perché, come ci insegna anche Pantarei, la visita mordi e fuggi di un giorno, è solo un assaggio, lo vediamo dai bambini che l’estate vengono da più anni, per più giorni o anche più settimane, che riescono ad entrare in confidenza, oltre che con noi anche con piante e animali. Purtroppo le attuali norme Trentine di fattorie didattiche e agriturismi impongono le camere a 2 letti con bagno, follia di spesa e lusso non adatto all’attività che si svolge.

Ho fiducia nella filosofia di ViaggiVerdi e nel servizio che intendono portare avanti.

 

Agriturismo Il Cavicchio, Pianoro, Bologna

Intervista a Federico e Raffaella

Dai rilievi maestosi delle Alpi ci spostiamo tra le dolci colline dell’Emilia, esattamente a Pianoro, a pochi chilometri dalla grassa e rossa Bologna. Federico e Raffaella, i proprietari, ci racconta come è nato il suo progetto di ospitalità eco-sostenibile, quali sono stati i principali ostacoli da superare, e gli obiettivi raggiunti.

“L’agriturismo il Cavicchio, fin dalla sua nascita nel 2005, ha sempre avuto come faro la sostenibilità. In effetti il nostro progetto era basato sul rispetto e collaborazione con l’ambiente, in tutti i suoi aspetti.

La parte più difficile per la sostenibilità è stata senz’altro trovare quali fossero le tecnologie più adatte per il nostro scopo, in quanto allora (2003), quando progettavamo la parte edilizia della nostra avventura, c’era ancora molto poco rispetto a adesso. 

In seguito siamo certificati da Legambiente e quest’anno abbiamo pure ricevuto l’attestato Amici del Clima 2013.

L’altra difficoltà è fare capire quello che si fa ai nostri ospiti, in particolare quelli italiani, meno abituati. Il guadagno certo è in una sensibilizzazione degli ospiti, che spero dopo essere stati da noi applichino qualcuna delle pratiche di sostenibilità presso le loro abitazioni.”

Quali progetti avete per il futuro?

“Per il futuro stiamo progettando un giardino di lavanda, e due piccoli appartamenti per famiglie. L’iscrizione a Viaggi Verdi perchè siamo stati contagiati dal loro entusiasmo, e pensiamo sia una iniziativa più che lodevole, di cui si sentiva il bisogno.”

Bio B&B Vivere la Vita, Picedo di Polpenazze del Garda

Intervista a Barbara e Giovanni

Dalle colline emiliane ci spostiamo tra i brillanti riflessi del Lago di Garda. Qui, esattamente a Picedo di Polpenazze del Garda (in provincia di Brescia), incontriamo Barbara e Giovanni. Una giovane coppia che ha fatto della propria casa, costruita con entusiasmo e sacrificio, un B&B biologico e accogliente. Ci raccontano con gioia la loro avventura, e ci sembra di viverla insieme a loro.

Come è iniziata questa avventura?

Il nostro progetto è iniziato nella nostra testa ancora 4 anni fa , quando ci siamo sposati con il sogno di costruire la nostra casa ecologica, e all’interno aprire un B&B. poi in realtà ci è voluto un po’ di tempo, di sacrifici, di impegno e di lavoro e siamo riusciti ad aprire il Bio B&B Vivere la Vita ad agosto dello scorso anno.

La nostra volontà è quella di condividere il nostro pensiero e stile di vita con altra gente , vorremmo trasmettere a tutti i nostri futuri ospiti il messaggio che uno stile di vita consapevole, sostenibile e rispettoso della natura è possibile, basta solo un po’ di attenzione.

Quali ostacoli avete superato?

Nell’arco del nostro progetto abbiamo superato parecchi ostacoli senza però perdere di vista l’obbiettivo, abbiamo cercato in tutti i modi di rispettare le nostre convinzioni, dalla scelta dei materiali per la casa, alla scelta dei prodotti che utilizziamo per la gestione della nostra casa e del B&B, allo stile di vita che seguiamo, tutti i giorni comunque ci troviamo davanti a delle scelte anche banali, ma che possono essere importanti se valutate globalmente, per il futuro della nostra terra.

Il motto che cerchiamo di seguire sempre è “vivi e comportati come vorresti sia il mondo”.

Quali progetti avete per il futuro?

I progetti per il futuro sono tanti, quello di curare sempre di più il nostro B&B e le attività che vorremmo proporre , come per esempio degli incontri /degustazioni formativi per i nostri ospiti con i nostri produttori bio della zona. 

Vorremmo che il nostro B&B diventasse un punto di riferimento dove l’ospite possa informarsi o trovare il prodotto bio della zona, o la marca di detersivi bio. Ci piacerebbe far conoscere ai nostri ospiti uno stile di vita alternativo e più consapevole, sappiamo però che il cammino è lungo.

A proposito, come avete conosciuto ViaggiVerdi?

Viaggi Verdi l’abbiamo conosciuto tramite il nostro G.A.S. , e subito ci è sembrato fantastico trovare delle persone che credevano, condividevano e soprattutto apprezzavano le nostre scelte, ecco perché ci è sembrato importante iscriverci , per essere uniti in questo lungo cammino di cambiamento!

Cosa dire? Grazie di cuore ai nostri Supereroi. Per la loro testimonianza e per il loro entusiasmo. Per i tanti progetti che stanno portando avanti con ottimismo e determinazione.

 Foto di copertina: Agriturismo Cascina Santa Brera, San Giuliano Milanese, foto di Silvia Ombellini

 

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