Tra meraviglia e inquietudine, le fotografie di Salgado raccontano i ghiacciai come non li abbiamo mai visti: splendidi, vulnerabili, in pericolo

Fino al 21 settembre 2025 al Mart di Rovereto, e fino all’11 gennaio 2026 al Muse di Trento, è possibile visitare una mostra fotografica che è molto più di un’esposizione: è un grido d’allarme, una testimonianza visiva potente sulla fragilità dei ghiacciai, una delle risorse più preziose del nostro pianeta che sta pian piano scomparendo.

Ghiacciai: un patrimonio in pericolo

Salgado nel regno dei ghiacciai in mostra
Foto Fonte Canva Pro

La mostra, intitolata “Salgado. Nel regno dei ghiacciai”, è interamente dedicata al lento ma inesorabile scioglimento dei ghiacci. Secondo uno studio del 2021, la criosfera – ovvero la parte della superficie terrestre coperta da acqua in stato solido – ha perso ogni anno una superficie pari a circa 87.000 chilometri quadrati. Per capirci: una superficie grande quanto il Portogallo scompare ogni anno.

Quando un ghiacciaio si riduce troppo, perde la capacità di muoversi, di scorrere, e quindi… muore. Un simbolo drammatico di questo processo è stato il “funerale” del ghiacciaio Okjökull, celebrato in Islanda il 18 agosto 2019. Quale sarà il prossimo?

Perchè una mostra sulla scomparsa dei ghiacciai?

Salgado nel regno dei ghiacciai in mostra
Foto Fonte Canva Pro

E questi argomenti non sono sicuramente nuovi per Salgado che dagli anni ’70 dello scorso secolo ha seguito tramite le fotografie questi temi sociali ed ecologici in più di cento Paesi del Mondo.

Il fotografo brasiliano Sebastião Salgado (1944 – 2025) ha dedicato gran parte della sua vita a raccontare, attraverso l’obiettivo, le trasformazioni della Terra e le sue crisi sociali ed ecologiche. Anche questa mostra nasce con l’obiettivo di documentare la bellezza minacciata del nostro pianeta, e in particolare dei suoi ghiacciai.

La mostra è frutto di un’idea del Trento Film Festival, curata da Lélia Wanick Salgado, e realizzata in collaborazione con Contrasto e Studio Salgado. È ospitata:

  • al Mart di Rovereto (Museo di Arte Moderna e Contemporanea) fino al 21 settembre;
  • al Muse di Trento, nel suggestivo “grande vuoto” progettato da Renzo Piano, fino all’11 gennaio 2026.

Il percorso espositivo

La mostra presenta una selezione di circa sessanta fotografie in bianco e nero, scattate in diverse regioni del mondo: Canada, Patagonia, Himalaya, Russia meridionale, solo per citarne alcune. Le immagini, di grande formato, ci trasportano in paesaggi remoti e incontaminati, catturati con l’occhio attento e paziente di Salgado.

Questa esposizione si inserisce nell’ambito dell’Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai, sottolineando il ruolo cruciale di questi giganti di ghiaccio nel mantenimento degli equilibri climatici globali.

I ghiacciai: sentinelle del clima

Salgado nel regno dei ghiacciai in mostra
Foto Fonte Canva Pro

Perché dedicare un’intera mostra ai ghiacciai, che rappresentano solo il 10% della superficie terrestre? Perché sono fondamentali per il clima terrestre, riflettono la luce solare e regolano le temperature. Sono anche enormi riserve d’acqua dolce, e fungono da vere e proprie sentinelle dei cambiamenti climatici.

Alcuni scatti memorabili

Ci sarebbe tanto da raccontare della mostra tuttavia, ben consapevole che non sia possibile, mi concentro su quelle immagini che, personalmente, mi hanno colpito in particolare:

  • Un gigantesco iceberg alla deriva nel Mare di Weddell (2005), scolpito da cavità e spigoli, dove le sfumature di bianco e nero enfatizzano l’effetto dell’erosione.
  • Il ghiacciaio Grey in Patagonia (2007), che si frantuma lentamente sotto l’azione del clima.
  • Un pinguino che si tuffa da un iceberg nelle Isole Sandwich Australi (2009), simbolo di una vita che resiste.
  • Lo sguardo di un piccione solitario sulla neve dell’Isola Bellingshausen (2009).
  • Il volo di un condor sopra il Perito Moreno (2007), un momento sospeso catturato con pazienza infinita.

Salgado: fotografia come esplorazione del pianeta

Salgado nel regno dei ghiacciai in mostra
Foto Fonte Canva Pro

Salgado ha sempre concepito la fotografia come un modo per scoprire il mondo, più che per documentarlo. Nel suo libro Dalla mia terra alla Terra”, scrive di non aver lavorato come un giornalista o uno scienziato, ma come un esploratore mosso da profondo rispetto.

“Il Pianeta Terra è un qualcosa di vivo, e come tale deve essere pienamente rispettato”

Sebastião Salgado

Invertire la rotta: la lezione del passato

Salgado nel regno dei ghiacciai in mostra
Foto Fonte Canva Pro

Come possiamo invertire la tendenza? Per Salgado, la risposta non è nel futuro, ma nel passato.

Le civiltà antiche vivevano in armonia con la natura, guidate dall’istinto: una capacità che oggi “urbanizzandoci” abbiamo perso.

L’istinto dà la possibilità sia di sentire sia di prevedere molte cose come, ad esempio, un cambiamento di temperatura anche solo osservando il comportamento degli animali.

Riappropriarci di questo rapporto ancestrale con la natura può essere il primo passo per costruire un futuro più sostenibile.

Per maggiori informazioni sulla mostra:

Foto di copertina Fonte Canva Pro


Autore: Monica Palazzi

Amo molto viaggiare (lavoro permettendo)... Sono diplomata come perito turistico e conosco bene l’inglese, il francese, il tedesco e un giorno vorrei imparare anche lo spagnolo. Adoro sia leggere (in modo particolare i cosiddetti libri gialli) sia scrivere. Mi piace molto cucinare e i miei piatti “forti” sono il risotto, in tutte le sue forme, e i dolci come la torta sia la paradiso sia la marmorizzata. Stravedo per gli animali soprattutto i cani. Vieni a trovarmi anche sul mio blog personale https://monicajollystella.wixsite.com/di-tutto-un-po
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