“It a cà?”, in dialetto bolognese significa “sei a casa?”. Il viaggio infatti inizia dalla propria casa, pensata come l’Itaca di Ulisse, un posto dal quale allontanarsi e al quale fare ritorno, con un bagaglio di conoscenze ed esperienze nuove.

It.a.cà – migranti e viaggiatori, il festival del turismo responsabile, giunge quest’anno alla sua sesta edizione. Si terrà dal 30 maggio all’8 giugno in varie città dell’Emilia-Romagna, fino all’Alta via dei Parchi e al delta del Po. Parma, Rimini e Ferrara formeranno un “triangolo tematico” che troverà il suo fulcro a Bologna, sede del weekend conclusivo del festival.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di ripensare il modo di viaggiare. Oggi infatti gli spostamenti sono sempre più a portata di mano, ma le più diffuse forme di viaggio, quali crociere e viaggi aerei, hanno fatto in modo che il turismo sia diventato non solo un settore economico molto importante, ma anche la quarta fonte di inquinamento mondiale.

Bologna, foto di Terrainagonia, via flickr
Bologna, foto di Terrainagonia, via flickr

 

Dovremmo quindi rinunciare a viaggiare? Naturalmente no, ma possiamo scoprire forme diverse, che siano in qualche modo più lente, ma anche più sincere e stimolanti. E se il viaggio inizia dalla porta di casa, possiamo viaggiare a piedi, in bicicletta, a cavallo, in treno e prenderci il tempo necessario anche a riscoprire gli angoli della nostra città, quelli davanti ai quali passiamo di corsa, senza magari nemmeno guardare.

Come afferma Pierluigi Musarò, direttore artistico del festival e docente di Sviluppo sostenibile, cittadinanza attiva e turismo responsabile all’Università di Bologna, quando si parte “più che la destinazione conta il percorso e il modo in cui ci si mette in cammino”.

Ripensare il viaggio come concetto, dunque, alla scoperta di nuove mete e nuovi mezzi. Ragionare intorno ad argomenti sempre all’ordine del giorno, come l’idea di sviluppo, le migrazioni, le disuguaglianze e l’ospitalità. A partire dalle piccole realtà, che agiscono sul territorio nel tentativo di valorizzarlo, piuttosto che sfruttarlo. In qualche modo It.a.cà si pone l’obiettivo ambizioso di ripensare la xenia, il principio dell’ospitalità che nell’antica Grecia regolava i rapporti tra le persone e si fondava sulla reciprocità dell’accoglienza.

Itaca, Piccola imbarcazione a Vathi, Albe86
Itaca, Piccola imbarcazione a Vathi, foto di Albe86, via flickr

 

Gli appuntamenti del festival sono tanti. Saranno dieci giorni di eventi, laboratori, contest, educational, fumetti, cinema, trekking, biciclettate, enogastronomia e premi, con iniziative che si terranno nelle città, ma anche al di fuori di esse, ovviamente!

ViaggiVerdi si sta occupando della parte parmense del festival, che si sviluppa in varie iniziative e due concorsi aperti a tutti.

Racconta la tua città”, premio letterario e fotografico, e Adotta un turista, che vuole dare spazio a idee di ospitalità originali ed è giunto alla sua seconda edizione.

Il festival inaugura quest’anno il Premio per il turismo sostenibile, un riconoscimento in denaro legato alla valorizzazione e alla salvaguardia del patrimonio culturale, artistico e naturale del bolognese. Un riconoscimento (per persone fisiche e persone giuridiche) in denaro a chi ha deciso di impegnarsi nell’ambito del turismo sostenibile.

Sono aperti anche il concorso “Una gita responsabile”, dedicato alle scuole della provincia di Bologna. Agli studenti della provincia di Ferrara e a tutti quelli che vogliono partecipare, invece, sono dedicati “Orizzonti estensi”, che premia le migliori fotografie, e “Viaggi miranti – sguardi di genere sulla città”, per i racconti brevi. Le iniziative sono legate anche al Festival dei diritti umani.

Per conoscere il programma completo di It.a.cà visita il sito www.festivalitaca.net: trovarai mostre, rassegne cinematografiche, trekking, biciclettate, musica, convegni, workshop e tanto cibo!

Il festival è organizzato dall’associazione Yoda, le ong Cospe, Nexus Emilia-Romagna, insieme all’Associazione italiana turismo responsabile (Aitr), in collaborazione con oltre 100 realtà locali e con il patrocinio di diversi enti, tra cui Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Occidentale, Comune e Provincia di Parma, Comune e Provincia di Bologna, Regione Emilia-Romagna e Università di Bologna.