Nel sud della Francia si trova la Camargue che è una regione selvaggia, paludosa ma anche ricca di saline e di molte specie animali tra cui il meraviglioso fenicottero rosa. Per visitare questa zona servono almeno due o, meglio ancora, tre giorni.
La Camargue fa parte sia dell’Occitania sia della Provenza anche se a livello geografico può essere anche vista come una regione a sé stante.
Si estende dal sud di Arles e, almeno secondo me, l’ideale per raggiungere la zona di Camargue dall’Italia è in auto oppure bus via aeroporto Marsiglia seppur, in questa seconda ipotesi, poi una volta lì per visitarla si debba noleggiare sicuramente una vettura per gli spostamenti.
Quando andare in Camargue
Il periodo migliore per andarci è settembre/ottobre oppure tra maggio e giugno. Meglio evitare l’estate perché la Camargue è una regione umida e calda con davvero poche zone d’ombra (scarseggiano gli alberi ad alto fusto). In piena stagione estiva si arriva senza problemi a 30° gradi con punte d’umidità che arrivano fino al 100%. Tra marzo e fine aprile soffia forte in Mistral (si tratta di un vento con forti raffiche da nord ovest) mentre in inverno seppur le nevicate siano rare però le temperature si abbassano parecchio e c’è sempre il vento forte e fastidioso.
Cosa vedere in Camargue
Arles
Io inizio da Arles, seppur si trovi in Provenza, però è considerato da molti la capitale seppur non ufficiosa della Camargue. Si trova sul delta del fiume Rodano e la città fu davvero molto importante in epoca romana tanto che conserva tuttora diversi monumenti di quel periodo. Altresì non si dimentichi che dal 1888 al 1890 qui abito anche Van Gogh e proprio qui fece circa 300 opere.
Un piccolo excursus su cosa vedere:
- l’Arena Romana che ancora oggi ospita diversi spettacoli, il Teatro Romano del 40 a.C. che arrivava ad ospitare fino a 10.000 spettatori seppur in epoca Medievale però fu quasi totalmente smantellato perché le sue pietre furono usate per costruire chiese e case.
- i luoghi legati alla vita di Van Gogh,
- la piazza de la Republique che è il fulcro di Arles con tanti bei negozietti e bar ma soprattutto qui si trova sia il Municipio sia la Cattedrale di Saint Trophime così come un obelisco egizio in granito
- le terme di Costantino che sono le più grandi della Provenza seppur siano in pessimo stato sia per la necropoli romana.
- un fiore all’occhiello è sicuramente il Museo della Camargue che si trova sempre ad Arles ed esattamente a Pont de Rousty. Il museo è stato aperto al pubblico nel 1979 ed è stato ricavato in un vecchio ovile. Ripercorre le tappe più importanti della vita agricola, contadina e dell’estrazione del sale che è una delle principali attività della popolazione della zona. Per avere un’idea migliore di quella che era la realtà locale sono presenti molti pannelli informativi, mappe e c’è anche la ricostruzione di una fattoria che risale al diciannovesimo secolo che illustra alla perfezione tutto quanto. Per maggiori informazioni visitare il sito internet del museo.
Pont de Gau
Proseguo la mia gita e vado al Parco Ornitologico di Pont de Gau che è famoso per i suoi fenicotteri rosa. Lungo i suoi sentieri (ve ne sono di due tipi uno di 2,5 km e un altro di poco più di 4 km) si possono avvistare pure altri volatili come, ad esempio, cicogne o aironi oppure falchi. L’ingresso è a pagamento e ci vogliono tra le due e le quattro ore a secondo che si voglia fare un tragitto oppure entrambi. Il primo percorso è adatto a famiglie con bambini perché è ricco di animali che sicuramente sono la passione dei più piccini mentre il secondo è più selvaggio e con paludi ma anche canneti in cui sferza forte il Mistral. Per maggiori informazioni questo è il sito web del parco.
Aigus Mortes
Arrivo poi a Aigus Mortes che è ricordata per essere una delle città da cui sono partite ben due Crociate per la Terra Santa. La cittadina ha una grande cinta muraria, di origine Medievale, con un perimetro di ben 1.600 metri quadrati. È possibile girare per i camminamenti e visitare anche la più alta torre di guardia. Nel centro storico con un’interessante pianta a scacchiera si trova la chiesa in stile gotico di Notre Dame des Sablon che è la chiesa principale di Augus Mortes che però è stata più volte ristrutturata.
L’attività più importante de Aigues Mortes è l’estrazione del sale e le sue Saline du Midì sono le più grandi d’Europa e si trovano poco lontano dal centro, sono facilmente raggiungibili in auto, e sono poi visitabili o in bici o a piedi o anche con trenino turistico. È un paesaggio che definirei quasi lunare perché si gira tra dune bianchissime e vasche di raccolta di una bella tonalità sul rosa con una vista meravigliosa sulla città. Per maggiori informazioni visitare il sito internet.
Saint Meries de la Mer
Una tappa la merita anche la località di Saint Meries de la Mer che è sia un luogo di pellegrinaggio sia stazione balneare. Sapete quale sono “le Marie” che danno il nome alla città?! Sono Maria Maddalena, Maria Salome e Maria Jacobè che stando a quanto si dice sarebbero arrivate sulle sue coste nel 48 d. C. perché erano in fuga dalla Palestina insieme alla loro serva.
La chiesa che porta il loro nome è di origine medievale ed è fortificata in quanto fu anche fortezza difensiva contro gli attacchi dei saraceni. Nel 1448 proprio qui si sono trovate le reliquie di Maria Jacobè e Maria Salomè e nella loro cripta si trova la statua di Santa Sara, la Vergine Nera, che è patrona dei Gitani. Tanto è vero che ogni maggio qui si ritrovano tutti i gitani d’Europa per fare grandi festeggiamenti e feste.
Faro della Gacholle
Molto bello da fare in bicicletta, infine, è la visita al Faro della Gacholle che è una fantastica riserva naturale della Camargue. Si tratta di un percorso che tra andata e ritorno si compone di 26 km e duranti i quali si può ammirare il meraviglioso spettacolo che la Camargue certamente ci offre.
Ci sono ancora tante cose da vedere e da fare però la mia vacanza che si compone di un week end lungo è terminata e ora non mi resta altro da fare che rientrare.
Immagine di copertina: Camargue, foto via Canva PRO