Data la comodità, la versatilità e la convenienza, la produzione della plastica è salita del 200% in pochi decenni. Il problema principale è che una grande quantità di plastica non viene riciclata adeguatamente, si sgretola in microplastiche, e ciò ha causato l’attuale emergenza ambientale. Infatti, in Italia solo il 30% della plastica viene riciclata, mentre la quantità dispersa nell’ambiente varia dal 2% al 5% ogni anno.

aumento produzione plastica dal 1950 al 2019
Dal video di educazioneambientale Appa

Da gennaio 2020, la “strategia Europea per la plastica nell’economia circolare” ha posto divieti per quanto riguarda la produzione della plastica; infatti, le uniche micro plastiche ancora autorizzate sono quelle contenute nei prodotti per il trucco. Simili divieti sono stati implementati anche negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito.

Le Microplastiche

La plastica si disintegra in piccoli pezzetti di dimensioni comprese tra 1µm e 5mm, chiamati microplastiche (o nano plastiche se minori di 1µm).

Queste piccolissime particelle di plastica si può distinguere in primarie e secondarie.

Microplastica primaria

La microplastica primaria è fabbricata intenzionalmente per essere aggiunta ad alcuni prodotti, come quelli per la cura del corpo, oppure deriva da prodotti plastici come indumenti sintetici e pneumatici. Fanno parte di questa categoria:

    • I prodotti per la cura del corpo, come saponi e dentifrici, contengono microplastiche per le proprietà abrasive, o semplicemente come coloranti.
    • Gli indumenti sintetici liberano microplastiche durante il lavaggio. E’ stato stimato che un lavaggio di 5kg rilascia circa 6000 microplastiche, e ciò può variare a seconda delle caratteristiche del tessuto.
    • L’abrasione degli pneumatici sull’asfalto genera polveri sottili contenenti microplastiche.
tre esempi di plastiche primarie: capi sintetici, prodotti per la cura del corpo e pneumatici
Plastica primaria (Foto via Canva Pro)

Microplastica secondaria

La microplastica secondaria rappresenta la vasta maggioranza. Si tratta di frammenti di plastiche di dimensioni più grandi, come bottiglie e sacchetti di plastica dispersi nell’ambiente. Se non vengono smaltiti correttamente, luce e ossigeno indeboliscono la plastica e ne causano lo sgretolamento in microplastiche.

inquinamento causato dalla dispersione di plastica nell'ambiente, anche conosciuto come fenomeno del plastic litter
Il fenomeno del plastic litter (Foto via Canva Pro)

Gli animali che vivono in oceani, mari e laghi sono i più a rischio poiché possono facilmente ingerire le microplastiche, o scambiarle per alghe. Nonostante ciò, le microplastiche sono presenti anche in posti che normalmente consideriamo incontaminati.

Microplastica Ovunque!

Nel Lago di Garda sono stati svolti dei campionamenti, ed è stata scoperta una densità media di quasi 132.000 particelle di microplastiche per km2.

Uno studio più recente è stato effettuato nei Laghi Subalpini (Lago Maggiore, Lago di Como, Lago d’Iseo, Lago di Garda) per verificare la presenza di microplastiche.

Anche uno studio condotto sul Ghiacciaio dei Forni nelle Alpi Lombarde ha rivelato la presenza di microplastiche.

ghiacciai alpini
Sono state trovate microplastiche persino nei ghiacciai alpini! Foto via Canva PRO

Effetti Sulla Nostra Salute

La nostra esposizione alle microplastiche avviene tramite diverse modalità:

  • Alimentazione: il 15%-20% delle specie marine che mangiamo sono contaminate.
  • Inalazione aerea: esposizione al particolato atmosferico.
  • Assorbimento cutaneo: prodotti per la cura del corpo e per il trucco.

Gli effetti avversi delle microplastiche sono dovuti alla tossicità intrinseca, alla combinazione chimica e alla capacità di assorbimento.

Stop alle Microplastiche!

La lotta per ridurre l’uso della plastica e la conseguente emergenza ambientale può partire direttamente da noi. Ma cosa possiamo fare?

  • Evitare l’acquisto e l’uso di oggetti in plastica;
  • Fare correttamente la raccolta differenziata;
  • Eliminare l’uso di plastica monouso;
  • Evitare di disperdere plastica nell’ambiente;
  • Acquistare capi usati di tessuti sintetici;
  • Utilizzare la lavatrice a pieno carico, con detersivo liquido, e a basse temperature;
  • Raccogliere gli oggetti in plastica dispersi nell’ambiente;
  • Prediligere le fibre naturali rispetto alle fibre sintetiche.
8 comportamenti ideali per ridurre l'uso della plastica e la diffusione delle microplastiche che causano l'emergenza ambientale: evitando l'uso di oggetti in plastica, facendo correttamente la raccolta differenziata, riducendo l'uso della plastica monouso, evitando di disperdere plastica nell'ambiente, acquistando capi usati preferibilmente sintetici, iniziando la lavatrice a pieno carico, raccogliendo oggetti in plastica, prediligendo la scelta di fibre naturali
Comportamenti ideali per ridurre l’uso della plastica (Foto via Canva Pro)

Guarda questo interessante video per scoprirne di più!

Immagine di copertina via Canva Pro


Autore: Stefania Angeli

Ciao! Sono Stefania, studentessa di "International Tourism and Leisure Industries" presso l'Università di Bologna. La mia passione per i viaggi nasce fin da bambina attraverso vacanze studio ed escursioni in Trentino, dove sono nata e cresciuta. Inoltre, vivere un anno negli Stati Uniti mi ha avvicinato a temi di sostenibilità ambientale, che stavano molto a cuore alla mia famiglia ospitante. Il mio viaggio preferito? Interrail in Scandinavia, perché basta poco per trascorrere un viaggio memorabile e contribuire alla conservazione dell’ambiente che ci circonda!
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