“Se il clima fosse una grande banca, i governi ricchi l’avrebbero già salvato”. Uno studio dell’IPCC rivela gli effetti sul clima dovuti dalle emissioni di CO2 e conferma l’aumento della temperatura globale di 1,5 gradi. Il limite che, sulla base dell’Accordo di Parigi, 197 Stati si erano impegnati a rispettare è già stato superato, con conseguenze devastanti.
Devastazione e tanta paura. Lo studio, denominato Special Report 15, conferma le conseguenze provocate dall’incessante aumento della temperatura globale. Il limite stabilito è di +1,5 gradi. Ma i fenomeni estremi sul nostro Pianeta sono ormai all’ordine del giorno. Uragani sempre più devastanti, grandinate bibliche, inondazioni.
I cambiamenti climatici provocano lo scioglimento dei ghiacciai. E con esso l’innalzamento del livello dei mari. In certi casi i rischi sono insondabili. La causa è sempre la stessa: l’emissione irresponsabile di gas serra che inquina l’aria ed esaspera l’acidificazione dei mari.
Lo studio rivela: la realtà climatica è ben peggiore del previsto
Tra 2030 e 2050 la temperatura globale sarà aumentata di 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali. A confermarlo è lo Special Report 15, uno studio condotto dall’IPCC, Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico. Il rischio è altissimo. Se si continua con questo ritmo, entro la fine del secolo, la temperatura aumenterà di 3 gradi. A quel punto probabilmente ci estingueremo. Il cambiamento climatico va combattuto altrimenti produrrà eventi apocalittici.
La realtà sembra andare ben oltre le più ottimistiche attese stabilite durante la COP 21 di Parigi. È ormai chiaro a tutti come i detrattori del cambiamento climatico, che forse vivono in una bolla di vetro, non hanno alcuna credibilità. È tardi per rimediare del tutto. Ma se non diminuiamo drasticamente le emissioni di gas serra, tra 12 anni le conseguenze saranno ben più catastrofiche.
Lo studio è altamente attendibile. Infatti, è il risultato dell’analisi condotta da 91 esperti, altamente qualificati, su circa 6 mila studi. Un lavoro enorme, supervisionato in tempo reale da decine di altri scienziati. Nulla è stato lasciato al caso. Tra le varie scoperte una ha dimostrato che dal 1950 ad oggi la temperatura è aumentata di 0,17 ogni dieci anni.
L’IPCC non si è soffermato solo ad analizzare le conseguenze di un aumento delle temperature fino a 1,5 gradi. Gli scienziati hanno fatto luce anche sull’urgenza di ridurre il più possibile la quantità di CO2 presente nell’aria. Poiché l’aiuto fornito dal verde di boschi e foreste potrebbe non bastare, è necessario ricorrere a tecnologie che siano in grado di catturare il biossido di carbonio su larga scala. Queste tecnologie però sono ancora tutte da sviluppare. Ad ogni modo, se si vuole agire in maniera tempestiva, una delle strade da seguire è questa.
Isole, atolli, coste: gli oceani ci sommergeranno
Lo studio, per quanto lasci ancora qualche speranza al nostro Pianeta, conferma purtroppo che un aumento di 1,5 gradi è sufficiente ad accentuare i fenomeni atmosferici rendendoli sempre più estremi. Molte isole ed atolli infatti sono seriamente minacciati dall’innalzamento del livello dei mari dovuto al rapido scioglimento dei ghiacciai.
Se l’aumento delle temperature sarà contenuto entro gli 1,5 gradi, l’innalzamento complessivo sarà inferiore di 10 centimetri rispetto a 2 gradi. Andando oltre i 2 gradi invece, lo scenario è al limite del reale: il ghiaccio presente nell’oceano artico svanirà e sarà lo stesso per il 99% circa delle barriere coralline.
Secondo lo scienziato IPCC Hans-Otto Pörtner «negli oceani numerosi sconvolgimenti causeranno la mortalità delle specie che hanno più difficoltà a spostarsi. E ci vorranno millenni per superare i cambiamenti che si produrranno nella chimica a causa del processo di acidificazione».
Inoltre, l’emisfero boreale sarà colpito sempre con maggiore frequenza da improvvise ondate di calore destinate a scatenare uragani estremamente devastanti, inondazioni e siccità. Anche il rischio di un’Europa desertificata, specialmente a sud, è molto alto. Insomma, una serie di conseguenze tanto pericolose che di fronte a loro la popolazione mondiale potrebbe trovarsi impreparata.
La nostra società ha le ore contate. Possiamo ancora reagire?
Dobbiamo reagire. Gli esperti hanno dimostrato ampiamente di esserne al corrente. Per questo hanno dedicato un intero capitolo ai modi per agire prima che sia troppo tardi. Entro il 2050 le emissioni di gas serra dovranno essere solo un brutto ricordo. Affinché questo divenga possibile, è necessario il coinvolgimento di tutte le forze sociali, politiche, economiche e finanziarie del mondo. L’obiettivo è quello di:
- convertire tutto all’energia pulita, dai trasporti alle industrie fino agli edifici.
- ridurre del 45% le emissioni tossiche tra 2010 e 2030 e annullarle definitivamente entro il 2050
- entro il 2050 l’energia utilizzata dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili per il 70-80%.
La situazione è molto allarmante. Basta analizzare i dati dell’ultimo anno. La temperatura globale è già aumentata di un grado. Secondo gli scienziati dell’IPCC però non è ancora giunta la fine. Con il loro cruciale lavoro hanno indicato quali sono i modi per agire e rendere il cambiamento climatico il meno drammatico possibile. Adesso tocca alle istituzioni politiche prendere le decisioni adeguate e assumersene le responsabilità.
Tutto questo dovrà essere accompagnato da un cambiamento radicale nelle nostre società. Anche nel nostro piccolo ognuno di noi puoi adottare buoni abitudini sostenibili necessarie per salvare l’ambiente. Sinora, buona parte dell’umanità ha scherzato troppo sulle sorti del Pianeta. Adesso però la situazione ci è sfuggita di mano e probabilmente tutti ne subiremo le nefaste conseguenze. Il tempo di rimandare è finito.
Cover image: foto NASA, via unsplash