Ci sono scelte di vita che nascono da un amore profondo per la montagna. È il caso di Eduardo Santoro e Simonetta De Rosa, che 14 anni fa hanno deciso di trasferirsi stabilmente a quota 1.400 metri, trasformando una vecchia casa cantoniera abbandonata in un accogliente rifugio nel cuore del Parco Nazionale della Sila.
Dal 2011 vivono e gestiscono il Rifugio Casello Margherita, un luogo unico dove il silenzio dei boschi di abete bianco secolari si intreccia con le voci degli escursionisti provenienti da ogni parte del mondo.

Natura, trekking e attività tutto l’anno
La struttura dispone di 12 posti letto distribuiti in tre camere, ed è aperta tutto l’anno con un ricco programma di attività: trekking, ciaspolate invernali, traversate, percorsi tematici e visite guidate alla scoperta dei segreti della Sila.
È un luogo ideale per chi cerca una vacanza sostenibile, lontano dal turismo di massa e vicino alla natura.

Eduardo, guida ambientale ed escursionistica da oltre 25 anni, racconta:
“Amiamo ascoltare le storie dei viaggiatori che raggiungono il nostro rifugio. Per noi accoglierli non è solo un lavoro, ma una scelta di vita. Abbiamo voluto dare vita al primo rifugio del Parco, convinti che le terre alte meritino di essere vissute appieno.”
Un rifugio eco-friendly autentico, non un ristorante

Il Casello Margherita non è un ristorante, ma un vero rifugio. Qui ogni ospite è accolto con calore, a patto che arrivi nel rispetto della filosofia del luogo: vivere la montagna e non consumarla in fretta.
“Se qualcuno vuole venire in auto solo per pranzare, diciamo di no. Il rifugio e la montagna meritano tempo, silenzio e cammino”, spiega Eduardo.
Una scelta controcorrente che mette al centro il rispetto per la montagna e l’esperienza autentica del viaggio lento.
Vita quotidiana a quota 1.400

Oggi il rifugio è diventato anche la casa dei due figli di Eduardo e Simonetta, che hanno 10 e 12 anni e sono cresciuti tra i boschi della Sila.
La vita in quota non è priva di difficoltà: ogni spostamento richiede di scendere a valle, dagli acquisti quotidiani all’accompagnare i bambini a scuola.
Eppure, nonostante le sfide, la coppia non cambierebbe nulla.
“Siamo davvero felici della nostra vita qui. È faticosa, certo, ma non potremmo immaginarci altrove.”
L’intervista originale è stata pubblicata su ildolomiti.it





