Negli ultimi anni si parla molto di inquinamento ambientale e climatico. Uno dei problemi più urgenti da affrontate è sicuramente la quantità elevata di plastica nei mari e sulle spiagge. Andando avanti con questo ritmo, infatti, nel 2050 nei mari ci saranno più rifiuti di plastica che pesci.
“Tutti nel nostro piccolo, possiamo fare qualcosa” sottolinea il giovane green influencer Sebastian Colnaghi, un ragazzo di ventuno anni che si è messo in gioco per sensibilizzare attraverso i social ragazzi e ragazze, organizzando attività ecologiche per salvare le spiagge e tutelare i mari.
Attraverso questa breve intervista, conosciamo meglio Sebastian Colnaghi e scopriamo insieme a lui cosa possiamo fare per difendere le nostre spiagge.
1. Ciao Sebastian, quando è nata l’idea delle giornate ecologiche?
Qualche anno fa mi son detto che era indispensabile fare qualcosa per migliorare la nostra situazione ambientale, quindi ho iniziato a lanciare nei miei profili social Instagram e Facebook dei messaggi positivi ai giovani.
In particolare, ho creato eventi per coinvolgere più persone possibili a venire con me per ripulire la nostra costa dalla plastica, affinché questa non potesse tornare in mare e fare danno all’ecosistema.
2. Come hai iniziato a occuparti di pulizia delle spiagge?
Dal momento che le spiagge bellissime della Sicilia sono innondate dalla plastica, ho deciso di parlarne e di invitare le persone all’azione, pubblicando degli eventi ecologici sui socials.
Così, nelle date fissate ci siamo trovati sulle spiagge a abbiamo lavorato insieme per ripulirle. Semplicemente chiedevo ai partecipanti di portare con sé un paio di guanti, mentre io portavo i sacchetti. Grazie all’accordo con il sindaco di Siracusa, arrivava la ditta di smaltimento rifiuti che porta via i sacchi.
Incredibile a dirsi, ma dopo una giornata di raccolta si arrivava a circa cinquanta sacchi di rifiuti, o anche di più.
3. Che tipo di rifiuti trovate? Si riesce a differenziare?
Oltre alla quantità gigantesca di plastica, abbiamo trovato rifiuti di ogni tipo, come ruote di camion, e molto vetro.
Addirittura mi è capitato di trovare una bottiglia di detersivo che aveva come data di scadenza il 1940, ed era in perfette condizioni. Questo mi ha fatto capire come il materiale plastico sia indistruttibile e destinato a rimanere nei nostri fondali, negli abissi del mare per sempre.
Spesso troviamo anche oggetti come siringhe. Infatti, raccomando sempre di stare attenti e mettersi sempre dei guanti resistenti.
Differenziamo sempre la plastica dal vetro, e se ci sono rifiuti particolari li mettiamo in sacchetti appositi.
4. Raccontaci un’esperienza che ti ha particolarmente colpito
Oltre alle giornate ecologiche, la mia passione sono le immersione subacquee. Al diving della provincia di Siracusa, circa tre anni fa un subacqueo aveva trovato adagiato sul fondale una tartaruga marina che aveva un amo da pesca che fuoriusciva dal retto. Questo ci fa capire quanto i pescatori e la plastica possano essere pericolosi per tutto l’ecosistema marino.
Può capitare che un pescatore abbandoni la propria rete, la quale arriva sul fondale, e lì continui ad intrappolare pesci. Quest’estate nella provincia di Siracusa, mentre praticavo snorkeling, ho trovato ben due reti fantasma, cioè reti abbandonate, con tantissimi pesci rimasti intrappolati all’interno.
Negli ultimi anni ho trovato tre tartarughe della specie caretta caretta morte a causa probabilmente dell’ingestione di rifiuti di plastica, e persino delfino deceduto. L’uomo fa più danni di quanto pensiamo!
5. Quante spiagge avete ripulito fino ad adesso?
Almeno una ventina, magari poi sono sempre le stesse perché oggi puliamo una spiaggia poi arriva una mareggiata che riporta di nuovo la plastica. Quindi torniamo al punto di partenza, e ci rendiamo conto che dobbiamo fare qualcosa affinché tutta la plastica che viene tolta non ritorni più in mare.
Ormai esiste il settimo continente, quello della plastica: isole galleggianti letteralmente ricoperte di rifiuti plastici.
6. Cosa si intende per green influencer?
È un termine nuovo, comparso negli ultimi anni. Io penso che con il termine green influencer si possa identificare un personaggio influente sui social nell’ambito green, che manda messaggi positivi alle persone al fine di cercare nel proprio piccolo di migliorare le condizioni del nostro pianeta.
Un green influencer riesce a mostrare alle persone che con piccoli gesti è possibile migliorare lo stato della nostra Terra.
7. In che modo riesci a sensibilizzare i giovani?
Credo che sensibilizzare – soprattutto i giovani – tramite i social sia un obiettivo fondamentale. Facendo vedere in quali condizioni si trova il nostro Pianeta, andando sulle spiagge e mostrando alle persone quanto danno abbiamo fatto, possiamo spronarle a cambiare le cose attraverso piccoli gesti quotidiani.
8. Cosa possiamo fare per combattere l’inquinamento?
Ciascuno di noi, nel suo piccolo, può fare tanto. Ad esempio, se ci troviamo in vacanza al mare o in montagna portiamo sempre con noi un sacchettino e raccogliamo ogni rifiuto che troviamo lungo il nostro percorso. Così possiamo lasciare l’ambiente ancora più pulito di come l’abbiamo trovato.
Il mio consiglio infatti è lasciare sempre più pulito di come lo si trova. Io, da solo, non posso fare la differenza ma tutti insieme magari qualcosa in più potremmo fare!
9. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto scrivendo un libro che racconta la mia storia, da quando sono nato fino ad oggi, in particolare tutte le mie avventure e le mie attività ambientali. Chiaramente il mio obiettivo è continuare a organizzare giornate ecologiche in Sicilia e in Italia.
Tutti insieme nel nostro piccolo possiamo fare la differenza!
Ringraziamo Sebastian Colnaghi per l’intervista. Non vediamo l’ora di leggere il suo libro. Nel frattempo continuiamo a seguire le sue avventure sui socials!