L’Alta Via dei Monti Liguri è una delle tante bellezze della Liguria. L’Alta Via è costituita da migliaia di chilometri di sentieri e mulattiere che collegano i due estremi della Regione, da Ventimiglia a Ceparana e quindi dalla provincia di Imperia a quella di La Spezia.

I sentieri sono percorribili tutto l’anno e da qui è possibile osservare, in diversi punti, le Alpi e l’Appennino, il mare e le vaste praterie, in un paesaggio selvaggio che non può essere scoperto del tutto con l’auto ma solamente a piedi o con altri mezzi come mountain bike. In alcuni punti è addirittura possibile osservare nello stesso momento la Corsica, il Monviso e il Massiccio del Monte Rosa.

L’entroterra ligure è perfetto per chi vuole vivere un’avventura, anche solo di un weekend, o per chi si vuole rilassare nella natura incontaminata. Il tracciato della Via è segnato dalla bandierina rossa e bianca con la scritta “AV”. In questo articolo vi proponiamo quindi l’Alta Via dei Monti Liguri in otto tappe, per otto weekend indimenticabili.

Tappa 1: Val Nervia

Dolceacqua
Dolceacqua, tappa lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, foto di Udo S via flickr.com

La prima tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri che vi proponiamo è quella della Val Nervia. Il percorso parte da Ventimiglia, fino ad arrivare alla foresta Testa d’Alpe, passando per le falesie fossili di Roverino. Il sentiero fu costruito per esigenze belliche  negli anni 30’, al fine di prevenire il fuoco dalle linee francesi. Percorrendo questi sentieri avrete l’opportunità di attraversare terrazzamenti di ulivo e vigneti di Rossese, mentre quando vi dirigerete vero l’alta quota avrete l’opportunità di osservare cespugli di timo e di lavanda dal profumo fresco ed inebriante.

Una volta raggiunta l’alta quota avrete la possibilità di osservare della rara flora di tipo alpino, difficile da trovare in altri luoghi. Se sarete fortunati potreste avere l’opportunità di scovare della fauna selvatica tipica delle zone montuose fra cui aquile, camosci e addirittura lupi, a cui si mischia quella mediterranea come la lucertola ocellata. Il paesaggio più suggestivo lo potrete osservare dal sentiero degli Alpini, un percorso scavato nella roccia a strapiombo che si estende lungo le pendici orientali dei monti Pietravecchia e Toraggio. Da qui avrete potrete godere di una vista mozzafiato sul Mar Ligure.

Tappa 2: Alpi Liguri

Alpi Liguri
Alpi Liguri, foto via wikimedia.com

Il secondo percorso che vi proponiamo si trova nelle Alpi Liguri. Questo tracciato attraversa fitti boschi di conifere e ampie praterie. Grazie a questo ambiente incontaminato e che è stato mantenuto il più possibile al suo stato naturale, è stato possibile conservare una ricca fauna alpina composta da animali quali lepre, camoscio, martora e marmotta oltre che una numerosa avifauna.

Una volta entrati all’interno del Parco delle Alpi Liguri, si raggiunge la cima del monte Saccarello, dalla quale si può godere di un incantevole panorama su mari e monti. Ai piedi del massiccio potrete visitare gli antichi borghi di Realdo e Verdeggia che sono portavoce della cultura e della tradizione ligure. Nei dintorni del Colle di Nava è anche possibile osservare le prime fortificazioni sabaude, costruite a difesa del Regno di Sardegna.

Tappa 3: Melogno

Monte Galero
Monte Galero, via wikimedia.com

Per questa terza tappa ci addentriamo verso il passo del Melogno. Questo tratto di percorso è caratterizzato in particolare da tre monti: il monte Galero, la Rocca Barbena e il monte Carmo di Loano. Nei pressi della cima del monte Galero è possibile osservare delle magnifiche sculture di conglomerato roccioso, chiamate “Giganti di pietra”. Dalla sommità è invece possibile osservare le affascinanti prospettive della Val Tanaro e della Val Pennavaira.

In questo tappa sarà possibile osservare delle specie floristiche tipicamente nordiche come mirtillo, ginepro nano e rododendro, grazie al microclima diverso che caratterizza questa zona. Una volta superato il monte Carmo ci si addentra nella Faggeta del Melogno, foresta di pregio e fonte di ricchezza per la popolazione locale. Oltre ai faggi si possono trovare betulla, abete bianco, pino silvestre, acero di monte e frassino.

Tappa 4: Beigua

Parco del Beigua
Parco del Beigua, foto via wikimedia.com

Questa quarta tappa è particolare in quanto si tratta di una delle aree a più alta densità boschiva d’Italia. Qui infatti, lunghi tratti di strada ombreggiata si addentrano in fitti boschi in cui è possibile scovare fortificazioni ottocentesche e opere militari. Se siete degli amanti dei parchi naturali questa tappa è quella giusta per voi: infatti nella località Meugge l’itinerario costeggia per diversi chilometri la Riserva Naturalistica dell’Adelasia. Una volta raggiunto Colle San Giovo si entra nel Parco del Beigua. In questo punto l’Alta Via si addentra nell’altopiano del massiccio, a pochi chilometri in linea d’aria dalla costa.

Grazie alle caratteristiche climatiche e ambientali di questa zona, nelle zone boscose è possibile osservare dei daini mentre nelle zone rocciose adiacenti è semplice osservare rapaci diurni.

Tappa 5: Praglia

Lapidi a passo della Bocchetta
Lapidi a passo della Bocchetta, foto via wikimedia.com

Questa tappa è caratterizzata dal fatto che si trova in una zona soprelevata, ma niente paura, raggiungerla è molto semplice grazie alla presenza delle linee ferroviarie, in particolare a Masone e Crocetta d’Orero, dove transita il “trenino di Casella”. Dal Bric del Dente si passa davanti alla fortificazione del Bric Geremia per giungere, dopo alcuni chilometri, nei dintorni del Sacrario dei Martiri del Turchino. Il Sacrario è conosciuto per essere stato il luogo in cui avvenne l’eccidio di numerosi partigiani e prigionieri politici. Successivamente il percorso continua verso Piani di Praglia. Qui si possono osservare numerose lapidi, in ricordo degli avvenimenti che coinvolsero i partigiani.

A causa delle caratteristiche del suolo questa zona si presenta quasi spoglia di vegetazione, ma è proprio questa caratteristica a renderla suggestiva e diversa dalle altre.  Particolarmente interessanti sono le zone nei dintorni dei laghi del Gorzente e il Passo della Bocchetta, dove si possono ancora ammirare delle neviere che servivano per l’approvvigionamento dell’acqua nei mesi estivi.

Tappa 6: Scoffera

Appennino ligure con Monte Ramaceto sullo sfondo
Vista dell’Appenino ligure con il Monte Ramaceto sullo sfondo, foto via wikimedia.com

In questa tappa potrete trovare qualcosa di molto interessante. Infatti una antica funicolare dei primi anni del 900’ e una strada ferrata a scartamento ridotto vi condurranno ai borghi di Righi e Casella. In questo modo potrete raggiungere in modo facile ed addirittura ecologico l’antica via del sale che collegava Genova alla Pianura Padana.

Nella Val Noci potrete trovare l’omonimo lago, passerete per borghi contadini, i monti Alpesia e Candelozzo fino agli antichi nuclei di Canate e Scandolaro. Presso il monte Lavagnola si diramano poi alcuni importanti sentieri, uno che conduce al monte Antola e uno che arriva fino al passo della Forcella. Durante questa tappa potrete insomma ammirare delle splendide montagne, come il monte Ramaceto, che si fa notare grazie alla curiosa forma ad anfiteatro.

Tappa 7: Zatta

Passo della Forcella
Passo della Forcella, foto via wikimedia.com

Oltre alla tappa del Beigua, se amate i parchi naturali, non potete perdervi questa tappa. Dal Passo della Forcella si entra nel cuore del Parco Naturale Regionale dell’Aveto. Questa zona vanta un certo prestigio in campo naturalistico e per la continuazione negli anni di attività tipiche, ricche di tradizione. Sono infatti visibili tracce di antichi sentieri medievali, con pavimentazione ancora ben conservata.

Una volta superata la Cappelletta delle Lame si può accedere, grazie ad una breve deviazione, ad un insieme di piccoli laghetti glaciali situati ai piedi del monte Aiona. Superato il bosco di faggi che si trova sul monte Zatta si raggiunge il passo dei Cento Croci, che una volta divideva la Repubblica di Genova dal Ducato di Parma.

Tappa 8: Vara

Bolano
Bolano, foto via wikimedia.com

L’ultima tappa sull’Alta Via dei Monti Liguri che vi proponiamo è quello in Val Vara. Questa zona è caratterizzata da folti boschi e da una fauna e flora alpina poco comune. Qua si trova anche il monte Gottero, la cime più alta della Liguria orientale. Poco lontano dal monte si trova la Foce dei Tre Confini, così chiamata perché una volta qui si trovava il confine fra la Repubblica di Genova, il Ducato di Parma e il Granducato di Toscana. Una volta superati i passi di Calzavitello e Rastello si arriva presso un punto di osservazione dove si possono ammirare le Alpi Apuane e il Golfo dei Poeti. Proseguendo e superando il bosco di betulle a Vallecchia si può anche visitare il centro storico di Bolano.

Dove alloggiare?

Durante il vostro weekend nella natura non può mancare il soggiorno in un alloggio eco sostenibile. Per questo noi di Ecobnb ne abbiamo scelti quattro per voi che vi proponiamo successivamente.

Le Fontane organic oriented farm, B&B vegan, Tir na nog, Le sorgenti del Gromolo
Nella foto in alto a sinistra, fattoria Le Fontane, successivamente a destra B&B Vegan. Nelle foto in basso, a sinistra Tir na nog, a destra Le sorgenti del Gromolo.

Le Fontane

Questa fattoria ecosostenibile si trova a Camporosso, presso quindi la tappa numero 1, quella della Val Nervia. Questo bed & breakfast si trova immerso negli ulivi, vicino al mare e nel mezzo della macchia mediterranea. Da qui è possibile osservare sia il mare che i monti, essendo un ottimo punto di partenza per l’Alta Via dei Monti Liguri.

B&B vegan

Anche questo B&B si trova nella zona della tappa 1, più precisamente a Dolceacqua. Si tratta di un luogo totalmente immerso nella natura, dove a spiccare sono la cucina totalmente vegana, biologica e il più possibilmente a Km 0. Il B&B utilizza energia da fonti rinnovabili, grazie ad un impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica e uno termodinamico per l’acqua calda. Questo luogo è quindi perfetto per la vostra eco-stay.

Tir na nog

Questo chalet nzeb si trova a Pontivrea, presso la tappa numero 4, ovvero Beigua. In questo chalet ogni dettaglio è curato a mano, in equilibrio con Madre Natura. Questo è il giusto posto per un weekend rilassante e a contatto con la natura più selvaggia. Inoltre i proprietari sono sempre disponibili a darvi informazioni sulle escursioni da fare e addirittura talvolta possono accompagnarvi.

Le sorgenti del Gromolo

L’ultima struttura che vi proponiamo è Le Sorgenti del Gromolo, che si trova a Sestri Levante, nella zona della tappa numero 7. Questo agriturismo ecologico è un ottimo punto di partenza per l’Alta Via, ma si può anche raggiungere la costa molto velocemente.

Se quindi dopo aver letto questo articolo siete incuriositi nel passare un weekend avventurandovi in una di queste magnifiche tappe lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, non esitate ulteriormente e prenotate la vostra prossima vacanza!

In copertina foto via Canva Pro


Autore: Beatrice Maffei

Ciao! Mi chiamo Beatrice e sono una studentessa di Management della Sostenibilità e del Turismo presso l’Università di Trento. Mi piace molto viaggiare e scoprire nuovi luoghi vivendoli il più possibile da “local”, immergendomi nelle tradizioni e nella cultura locali. Amo la natura e mi piace fare lunghe passeggiate ed escursioni assieme ad amici e famigliari. Durante i miei studi ho trascorso dei periodi all’estero in Spagna e in Finlandia.
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