Il fiume Po ha sempre reso fertili Ferrara e dintorni e ha, indubbiamente, influenzato lo sviluppo di un ampio territorio, ricco di storia, di natura e di fascino. Se vuoi scoprire tutta la bellezza del Grande Fiume, ecco alcune tappe da non perdere.
Il Parco del Delta del Po
Il Parco del Delta del Po è un luogo è davvero speciale, ideale per fare un viaggio “slow” e immergersi nei ritmi lenti della natura. Puoi scegliere tra vari tipi di visite – dalla bici, al traghetto, dalla barca a vela alla canoa – in base al tempo che hai a disposizione.
Molto bello e suggestivo è il tour sulla motonave Nena. La nave è stata intitolata a Nazzarena (Nena) Casini che è nata nel 1913 a Salvatonica di Bondeno. E’ stata una traghettatrice del Po a cui è stato dedicato anche un film (“La sposa del Fiume”). Questa donna, per l’epoca è stata un caso più unico che raro, risaliva il fiume ogni giorno per trasportare la gente da una parte all’altra del fiume, fino a quando non è morta a poco più di 72 anni, in quanto questo era il mestiere che il padre le aveva insegnato e per lei che non si è mai sposato il Po era tutto.
Bondeno e la Rocca Stellata
Adesso siamo giunti a Bondeno che è un insediamento davvero antico si pensi che ci sono stati dei ritrovamenti che risalgono addirittura all’epoca preistorica. Nel Medioevo è stato feudo di Matilda di Canossa per passare nel 1362 agli Estensi che lo fortificarono per divendersi da Ferrara. Uno dei suoi simboli è la Rocca di Stellata, come dice il nome dalla pianta a stella, che si trova lungo la sponda destra del Po. Quando ci sono stata io era visitabile solo esternamente. Molto particolare è la poszione delle mura che sono di sbieco e questo è stato fatto in modo da fare meglio da divesa alle armi del nemico.
Comacchio
Merita di essere menzionato anche Comacchio (per maggiori informazioni www.visitcomacchio.it) che è denominata anche “piccola Venezia” per via dei canali e dei tanti ponti che risalgono al Settecento. Il più famoso è il ponte “Trepponti” e si pensa che la sua particolare forma fosse dovuta alla berretta cardinalizia del Cardinale Pallotta che ad inizio del 1600 ne ordinò la costruzione.
Altresì merita un passaggio la Manifattura dei Marinati perché è grazie a loro se ha ripreso nella zona l’attività inerente al ciclo di lavorazione delle anguille. Segnalo, inoltre, la possibilità di fare un altro giro in motonave (per maggiori informazioni www.ferrarainfo.com) con delle soste ai casotti di pesca restaurati che sono diventati dei musei in cui poter ammirare gli strumenti della pesca e tanto altro.
Ferrara
E ora, non posso non menzionare Ferrara che è stata signoria Estense nonché, ormai da qualche tempo, Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Questa città è, indubbiamente, il paradiso delle bici con bike sharing e svariati punti di assistenza davvero l’ideale per gli amanti delle due ruote e per maggiori informazioni consulatate www.ferrarainbici.it
Cosa vedere a Ferrara?
1. Inizio dal Castello Estense che è l’unico in tutta Europa ad essere circondato da un fossato. E’ così imponente che non puoi non vederlo. Sai qual è il suo vero nome? Castello di San Michele! E come mai? Semplice! Perché è il nome del santo il cui giorno sono iniziati i lavori.
2. Non troppo lontano c’è la Cattedrale di San Giorgio in chiaro stile romanico gotico e il Municipio ossia il Palazzo Marchionale che è stata la prima Residenza degli Estensi.
3. Proseguo verso via delle Volte che in passato (cioè prima che venisse deviato il corso del Po) era il cuore del commercio e, difatti, in epoca medievale prorio qui c’erano le abitazioni dei commercianti. E le volte avevano lo scopo sia di proteggerli durante il tragitto così da evitare che fossero derubati sia farli arrivare prima ai magazzini senza fare tutta la strada.
4. Due palazzi che meritano di essere menzionati sono:
a. Palazzo Schifanoia,rinascimentale, che è visitabile. Si tratta di 21 sale per 1400 metri quadrati di esposizione con più di 200 opere da ammirare.
b. Palazzo Diamanti altro stupendo esempio di opera Rinascimentale. E il suo nome è dovuto agli oltre 8000 blocchi di marmo sia bianco sia rosato che compongono il bugnato (è la parte esterna di muro di un edificio composto da conci sporgenti e lavorati che sono dette, per l’appunto “bugne”) a forma di diamante. E sai che c’è anche una leggenda? Si dice che Ercole I D’este fece nascondere al capomastro proprio dietro uno di questi piccole bugne un diamente vero e bellissimo e, però, per evitare che l’uomo rivelasse il suo segreto lo fece accecare e gli fece tagliare la lingua. Il diamante non è mai stato trovato.
Sempre per gli amanti delle due ruote segnalo anche un bellissimo itinerario di circa 700 km che da Torino e Venezia attraversa l’intera Pianura Padana lungo tutto il Po. E’ un bellissimo viaggio che ci fa passare per quattro regioni. Si pedala immersi nella natura incontaminata e aree protette con soste apposta per il birdwatching senza dimenticare dei momenti dedicati anche alla buona cucina locale. Si viaggia tra corti e castelli e si possono ammirare dei meravigliosi borghi quali, ad esempio, Pavia, Cremona e Ferrara.