Si sa, il riscaldamento globale ha ripercussioni negative e irreversibili sul nostro Pianeta. Ma come inciderà sulle nostre vite? Un rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), intitolato “Cambiamento Climatico 2022: Impatti, Adattamento e Vulnerabilità”, ha analizzato nel dettaglio come i cambiamenti climatici cambieranno le nostre vite.
Gli impatti negativi del riscaldamento globale stanno ostacolando gli sforzi compiuti verso lo sviluppo sostenibile. Dunque, è fondamentale aumentare la produzione di energia pulita e limitare l’uso di combustibili fossili per diminuire le emissioni del 45% entro il 2030. Antonello Pasini, climatologo e docente di fisica del clima, commenta:
“Bisogna agire in fretta e studiare azioni di mitigazione e di adattamento strutturale per attenuare gli effetti negativi a lungo termine”.
L’impatto dei cambiamenti climatici in Europa e nell’area Mediterranea
Lo studio analizza le criticità a scala locale, individuando modi per adattarsi e rischi che non possono essere evitati. Per esempio, Piero Lionella, membro del CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), spiega che l’area Mediterranea tende a scaldarsi più della media, e la riduzione delle precipitazioni sta aumentando il rischio dell’aridità. A questo si aggiunge la concentrazione della popolazione in aree urbane, la minaccia dell’innalzamento dei mari, e l’aumento della temperatura che minaccia il turismo e gli ecosistemi marini.
Le città sostenibili potrebbero rappresentare la soluzione. Infatti, edifici green, energia rinnovabile e sistemi di trasporto sostenibili possono ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici nelle città.
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L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute
Uno studio di Lancet ha intervistato 10mila giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni e ha rivelato che la vasta maggioranza è molto preoccupata per i cambiamenti climatici e come cambieranno le nostre vite.
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Il rapporto considera breve termine (oggi-2040), medio termine (2041-2060) e lungo termine (2081-2100). Lo studio anticipa che, entro il 2100, la popolazione esposta a stress da calore aumenterà dal 30% al 76%. La scarsità d’acqua sarà un problema per 3 miliardi di persone, e la fame toccherà a 80 milioni. Inoltre, alcune zone diventeranno inabitabili.
Un piano per la resilienza
Gli scienziati dell’IPCC hanno fornito una possibile soluzione. Il piano per la resilienza è stato chiamato “Climate Resilient Development” e combina azioni di adattamento per mitigare i cambiamenti climatici e le ripercussioni negative che non riguardano solo il Pianeta, ma anche le nostre vite. Nonostante ciò, queste azioni di mitigazione vanno riviste costantemente durante gli anni per essere efficaci.
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Immagine di copertina via Canva Pro