Data la comodità, la versatilità e la convenienza, la produzione della plastica è salita del 200% in pochi decenni. Il problema principale è che una grande quantità di plastica non viene riciclata adeguatamente, si sgretola in microplastiche, e ciò ha causato l’attuale emergenza ambientale. Infatti, in Italia solo il 30% della plastica viene riciclata, mentre la quantità dispersa nell’ambiente varia dal 2% al 5% ogni anno.
Da gennaio 2020, la “strategia Europea per la plastica nell’economia circolare” ha posto divieti per quanto riguarda la produzione della plastica; infatti, le uniche micro plastiche ancora autorizzate sono quelle contenute nei prodotti per il trucco. Simili divieti sono stati implementati anche negli Stati Uniti, Canada e Regno Unito.
Le Microplastiche
La plastica si disintegra in piccoli pezzetti di dimensioni comprese tra 1µm e 5mm, chiamati microplastiche (o nano plastiche se minori di 1µm).
Queste piccolissime particelle di plastica si può distinguere in primarie e secondarie.
Microplastica primaria
La microplastica primaria è fabbricata intenzionalmente per essere aggiunta ad alcuni prodotti, come quelli per la cura del corpo, oppure deriva da prodotti plastici come indumenti sintetici e pneumatici. Fanno parte di questa categoria:
- I prodotti per la cura del corpo, come saponi e dentifrici, contengono microplastiche per le proprietà abrasive, o semplicemente come coloranti.
- Gli indumenti sintetici liberano microplastiche durante il lavaggio. E’ stato stimato che un lavaggio di 5kg rilascia circa 6000 microplastiche, e ciò può variare a seconda delle caratteristiche del tessuto.
- L’abrasione degli pneumatici sull’asfalto genera polveri sottili contenenti microplastiche.
Microplastica secondaria
La microplastica secondaria rappresenta la vasta maggioranza. Si tratta di frammenti di plastiche di dimensioni più grandi, come bottiglie e sacchetti di plastica dispersi nell’ambiente. Se non vengono smaltiti correttamente, luce e ossigeno indeboliscono la plastica e ne causano lo sgretolamento in microplastiche.
Gli animali che vivono in oceani, mari e laghi sono i più a rischio poiché possono facilmente ingerire le microplastiche, o scambiarle per alghe. Nonostante ciò, le microplastiche sono presenti anche in posti che normalmente consideriamo incontaminati.
Microplastica Ovunque!
Nel Lago di Garda sono stati svolti dei campionamenti, ed è stata scoperta una densità media di quasi 132.000 particelle di microplastiche per km2.
Uno studio più recente è stato effettuato nei Laghi Subalpini (Lago Maggiore, Lago di Como, Lago d’Iseo, Lago di Garda) per verificare la presenza di microplastiche.
Anche uno studio condotto sul Ghiacciaio dei Forni nelle Alpi Lombarde ha rivelato la presenza di microplastiche.
Effetti Sulla Nostra Salute
La nostra esposizione alle microplastiche avviene tramite diverse modalità:
- Alimentazione: il 15%-20% delle specie marine che mangiamo sono contaminate.
- Inalazione aerea: esposizione al particolato atmosferico.
- Assorbimento cutaneo: prodotti per la cura del corpo e per il trucco.
Gli effetti avversi delle microplastiche sono dovuti alla tossicità intrinseca, alla combinazione chimica e alla capacità di assorbimento.
Stop alle Microplastiche!
La lotta per ridurre l’uso della plastica e la conseguente emergenza ambientale può partire direttamente da noi. Ma cosa possiamo fare?
- Evitare l’acquisto e l’uso di oggetti in plastica;
- Fare correttamente la raccolta differenziata;
- Eliminare l’uso di plastica monouso;
- Evitare di disperdere plastica nell’ambiente;
- Acquistare capi usati di tessuti sintetici;
- Utilizzare la lavatrice a pieno carico, con detersivo liquido, e a basse temperature;
- Raccogliere gli oggetti in plastica dispersi nell’ambiente;
- Prediligere le fibre naturali rispetto alle fibre sintetiche.
Guarda questo interessante video per scoprirne di più!
Immagine di copertina via Canva Pro