In occasione della ventiseiesima Conferenza delle Nazioni Uniti sui cambiamenti climatici, l’agenzia creativa Art Partner, una delle più influenti nel proprio ambito, ha lanciato il concorso #CreateCOP26. Così, numerosi/e artisti/e under 30, provenienti da tutto il mondo, hanno avuto l’opportunità di creare un progetto artistico per raccontare la crisi climatica. L’obiettivo con questo concorso è quello di creare una forte consapevolezza collettiva sugli effetti dannosi delle azioni degli esseri umani sul Pianeta.

L’iniziativa #CreateCop26 ha riscosso un notevole successo, tanto che l’agenzia ha ricevuto circa 400 lavori da 54 Paesi diversi di 6 Continenti. Il compito di decretare i vincitori è spettato ad una giuria composta da personaggi autorevoli del mondo della moda e dello spettacolo e da Lidia Brito, rappresentante dell’UNESCO, organo che ha supportato il progetto.

Le opere d’arte più belle sono state pubblicate sulla piattaforma Art Partner e premiate in denaro. Vediamole insieme!

Turismo più eco-sostenibile

La venticinquenne messicana Camila Jaber è la vincitrice del concorso #CreateCop26. Ha presentato un cortometraggio poetico intitolato “I am cenote” (io sono cenote), in cui vengono messe in evidenza le conseguenze disastrose del turismo di massa. Durante il video Camila Jaber nuota nelle acque di un cenote, una tipologia di grotta di acqua dolce presente nello Yucatan, e si identifica con esso. Questo cenote alla fine del cortometraggio si presenta inquinato a causa dell’attività umana e tramite la voce di Camila chiede aiuto. Il messaggio arriva molto chiaro: dobbiamo agire ora per salvare le acque contaminate.

Moda Più Sostenibile

Altri lavori hanno rappresentato un nuovo modo di vivere la moda, in una prospettiva circolare. L’industria della moda è tra le più inquinanti al mondo e per questo bisogna urgentemente pensare a delle alternative più sostenibili, sia dal punto di vista economico che sociale.

La designer ghanese Hikima Mahamuda, nel suo cortometraggio “Pure Water Raincoat” (impermeabile di pura acqua), ha presentato il proprio progetto di moda sostenibile. Si tratta di impermeabili realizzati con imballaggi delle bottiglie di plastica, che rappresentano una delle principali cause dell’inquinamento da materie plastiche negli oceani.

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“Pure Water Raincoat” di Hikima Mahamuda

La fashion designer Mingsheng Ni ha realizzato un progetto di moda sostenibile dal titolo “Disposable Biomaterial” (biomateriale usa e getta). incentrato sull’utilizzo di biomateriali per produrre capi di abbigliamento. Ciò che spesso vediamo come un rifiuto può invece diventare qualcosa di nuovo.

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“Disposable Biomaterial” di Mingsheng Ni

In modi diversi, tutti i giovani artisti (di età compresa tra i 14 e i 30 anni) hanno portato il proprio personale punto di vista sugli effetti dei cambiamenti climatici. Quest’iniziativa ha infatti permesso di vedere rappresentate innumerevoli problematiche, ma anche molte soluzioni.

Fonti: repubblica.it, artpartner.com

Immagine di copertina: foto tratta dal video I’m Cenote


Autore: Martina Manzotti

Ciao! Mi chiamo Martina e vivo a Pergolese, un piccolo paesino in provincia di Trento. Frequento l'ultimo anno di Lingue per il Turismo e l'Impresa presso l'Università di Trento. Durante il mio percorso universitario ho scelto di approfondire l'inglese e lo spagnolo. Nel tempo libero mi piace soprattutto fare camminate, ascoltare musica, giocare a carte, passare del tempo con i miei tre gatti e informarmi di attualità. Inoltre mi interessano molto le tematiche riguardanti la sostenibilità ambientale e l'inclusività.
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