Artisticamente straordinari, misteriosi e sotterranei. Partiamo alla scoperta dei luoghi più segreti e invisibili di Roma.
Nel corso degli ultimi due decenni, eccezion fatta per questo 2020 sciagurato, Roma ha testato sulla propria pelle gli effetti deleteri dell’overtourism. Nell’ultimo ventennio, migliaia di visitatori si sono riversati nella Città Eterna ogni singolo giorno dell’anno, senza alcuna tradizionale distinzione fra alta e bassa stagione, riempiendo a dismisura i luoghi più iconici della città, trasformati in veri e propri gironi danteschi: i Musei Vaticani trasformati in un flusso umano di individui decisi solo a scattarsi un selfie con la Scuola di Atene di Raffaello, il Colosseo stracolmo di novelli gladiatori intenti a passeggiare sull’arena, il Centro Storico ridotto ad una lunghissima ed interminabile fila, con lo shopping a prevalere sull’arte.
Roma è davvero solo questo, nient’altro che una gita concentrata esclusivamente sulla visita dei soliti tre o quattro luoghi, quasi che al di fuori di essi non fosse possibile incontrare nulla di emozionalmente ed artisticamente straordinario?
Come si è spesso soliti definirla, strappando un sorriso a chiunque ascolti questa metafora, “Roma è una gigantesca lasagna”. La città è stata costruita a strati sovrapposti, e proprio grazie a questi livelli esiste una città visibile ed una invisibile, che si estende sotto i piedi degli inconsci turisti, a disposizione solo degli impavidi avventurieri amanti delle scoperte, dell’arte e dell’archeologia.
Ecco alcuni dei più mirabili luoghi sotterranei di Roma. Si tratterà non solo di illustrarne le peculiarità, ma anche e soprattutto di far comprendere come un turismo sostenibile debba essere, per sua stessa natura, variegato ed eclettico: il ruolo fondamentale di una Guida esperta è pertanto quello di prendere per mano il visitatore, portandolo a conoscere non solo le tappe obbligate, ma anche i segreti della città, i luoghi più misteriosi e quelli più intriganti.
È l’invisibile che diventa visibile, ma è una magia alla portata di tutti.
Le Catacombe di Roma
La zona nel quadrante sud di Roma, in particolare fra la Via Appia e la Via Ardeatina, è ricchissima di catacombe, la visita delle quali rappresenta spesso un’esperienza unica.
Per comprendere di che tipo di ricchezza, archeologica e artista, si stia parlando, si consideri che nel sottosuolo di Roma sono state scoperte circa 40 catacombe, che si estenderebbero per otre 150 chilometri di cunicoli.
Non tutte le catacombe di Roma sono visitabili, ma ce ne sono almeno due che meritano assolutamente l’attenzione dei visitatori: le Catacombe di San Callisto e quelle di San Sebastiano.
Catacombe di San Callisto
Le Catacombe di San Callisto spiccano per la loro valenza storica: in esse furono infatti sepolti ben 16 Papi, oltre ad una imprecisata quantità di martiri cristiani, divenendo così il Cimitero Ufficiale della Chiesa di Roma. Il nostro consiglio è di visitarle senza esitazioni, perché sono certamente le più importanti dal punto di vista strettamente teologico, tutte concentrate attorno alla cosiddetta Cripta dei Papi, talmente rilevante per la sepoltura di ben 8 Pontefici da essere stata soprannominata il “Piccolo Vaticano”.
Catacombe di San Sebastiano
Le Catacombe di San Sebastiano, invece, sono artisticamente più rilevanti. Non si tratta solo degli affreschi e degli stucchi contenuti all’interno dei loculi sotterranei, ma anche della Basilica Superiore, che contiene quella che fu forse l’ultima opera realizzata dal grande scultore barocco Gian Lorenzo Bernini, ossia il Salvator Mundi, che l’artista stesso scrisse di aver scolpito “solo per sua devozione”.
Una visita alle catacombe non rappresenta solo un arricchimento personale dal punto di vista artistico, ma regala soprattutto un forte impatto a livello emotivo e sensoriale. Si ha la sensazione di rivivere l’atmosfera dei primi cristiani che, alla luce di una fioca lucerna, si aggiravano per questi oscuri corridoi scavati nel tufo per rinsaldare la propria fede.
I Sotterranei di Trastevere
Spostandoci in Trastevere, un rione di Roma che viene solitamente frequentato dai turisti solo negli orari di pranzo e di cena, quasi che la sua vocazione sia esclusivamente culinaria, si ha la possibilità di visitare due degli ambienti sotterranei più suggestivi della Capitale.
Sotterranei della Chiesa di San Crisogono
Sotto la bella Chiesa di San Crisogono, che continua a mantenere le sue caratteristiche medievali a dispetto del restauro effettuato nel XVII secolo dal cardinale Scipione Borghese, esiste ancor oggi la chiesa originaria, costruita nel V secolo dopo Cristo. Per visitarla, è sufficiente scendere attraverso la scala di ferro che si trova nella sacrestia: a quel punto, a circa 8 metri sotto il manto stradale, si entrerà nell’antica navata centrale, e si avrà la possibilità di ammirare non solo le varie fasi edilizie dell’edificio, ma anche e soprattutto i resti degli affreschi con immagini di Santi e Storie dell’Antico Testamento.
Sotterranei della Chiesa di Santa Cecilia
Ancor più straordinaria è l’esperienza che si può vivere scendendo al di sotto della Chiesa di Santa Cecilia, uno dei più splendidi edifici sacri di Trastevere.
Al di sotto della chiesa, in un intreccio di costruzioni fra una importante domus nobiliare ed una modesta insula popolare, si potranno non solo raccontare le vicende della Santa conosciuta (erroneamente) per essere la patrona della musica, ma resterete letteralmente basiti di fronte alla stupefacente cripta sotterranea, ricostruita all’inizio del Novecento dall’architetto Giovenale in pieno stile Art Nouveau, un caso praticamente unico a Roma, in una foresta di colonne di granito con grande profusione di mosaici d’oro.
La Basilica di San Clemente
In un’ipotetica lista dei gioielli sotterranei di Roma, San Clemente vincerebbe agevolmente la medaglia d’oro.
Stiamo parlando di una vera e propria esperienza in pieno stile Indiana Jones, scendendo sempre più in profondità nelle viscere di Roma in un letterale balzo all’indietro nel tempo. Dalla chiesa medievale alla chiesa paleocristiana, ricchissima di affreschi di incredibile policromia, e da lì ancora più in basso, fino alla scoperta del Mitreo e di un antico edificio imperiale considerato da molti studiosi come l’antica Zecca di Roma, qui ricostruita dopo il tremendo incendio che colpì il Campidoglio nell’80 dopo Cristo.
San Clemente è un vero regalo per gli occhi, il festival dell’inaspettato. L’impossibilità di scattare foto costringe ad acuire i sensi e la memoria, incamerando le emozioni e facendole scaturire fuori come un fiume in piena al termine della visita. Non esiste altro luogo a Roma che possa comprovare in modo così chiaro l’incredibile stratificazione dell’Urbe.
I Sotterranei e la Tecnologia
Ci sono luoghi, a Roma, che sono obiettivamente difficili da comprendere per un visitatore non esperto della materia: si tratta spesso di luoghi archeologici di complessa struttura, solo parzialmente intatti, che tendono ad apparire solo come resti informi di mura e mattoni, oppure di luoghi solo parzialmente conservatisi, che in nessun modo sono oggi in grado di rievocare l’antico splendore o le originarie decorazioni.
In tal senso, negli ultimi anni, grazie ai passi da gigante fatti dalla tecnologia, è stato possibile ricostruire virtualmente molti di questi luoghi, garantendo al visitatore un’esperienza sensoriale inarrivabile.
I due esempi più fulgidi di questa simbiosi tra archeologia e tecnologia sono le Domus Romane di Palazzo Valentini e la Domus Aurea. Grazie a proiettori multimediali (nel primo caso) e a sofisticati visori individuali (nel secondo caso) è infatti possibile far rinascere gli edifici in tutto il loro splendore, garantendo ad adulti e bambini di vederli rinascere attorno a sé, regalando l’emozione di poter camminare su quei pavimenti, tra quelle mura, con quelle luci.
La Roma sotterranea torna quindi virtualmente alla luce, baciata dal sole, quasi come se il tempo non fosse mai trascorso.
Immagine di copertina: foto via Canva
Autore: Vincenzo Spina, di
Rome Guides, un’Associazione Culturale che organizza visite guidate a Roma e Provincia, allo scopo di valorizzare il patrimonio storico, artistico e archeologico della Capitale.