Un’iniziativa ideata con gli stakeholder e le associazioni locali per un’esperienza di visita più sostenibile e rispettosa nei confronti dell’ambiente.
Il Lago di Braies, situato in Val Pusteria, è il più vasto lago delle Dolomiti. Da anni a questa parte, è diventata una tra le destinazioni più ambite dagli amanti del turismo montano. Il successo della fiction TV “Un passo dal cielo” e l’efficiente campagna marketing, volta a promuovere la località attraverso contenuti multimediali mozzafiato, hanno fatto sì che il lago diventasse famoso sia a livello nazionale che internazionale, tanto da attirare un alto numero di turisti in qualsiasi stagione dell’anno.
Agli esordi di questo successo, la “perla dei laghi alpini” ha potuto godere di un turismo sostenibile, sano, e proficuo, con un target di riferimento composto soprattutto da appassionati delle attività all’aria aperta, come escursionisti, ciclisti e amanti della natura incontaminata in generale. Tuttavia, il passaparola e la diffusione incontrollata di immagini e video sui social media, hanno contribuito a generare il fenomeno dell’overtourism, che non ha nulla a che vedere con le politiche di sostenibilità e porta troppo spesso alla rovina di una destinazione.
L’immagine del Lago di Braies come un piccolo angolo di paradiso è ormai lontana. Oggi, la località vede come protagonisti turisti in cerca dello scatto perfetto da postare sui social network, disposti anche ad aspettare ore pur di noleggiare la famosa barchetta a remi o trovare la luce perfetta per le fotografie.
Lago di Braies carfree
Per tutelare il delicato ecosistema della zona e ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, la municipalità locale ha ritenuto opportuno prendere delle misure, adottando la decisione di chiudere al traffico veicolare la sola strada che conduce al lago, dal 10 luglio al 10 settembre, tra le ore 10 e le ore 15.
I visitatori hanno potuto raggiungere la località a piedi, in bicicletta, o grazie a mezzi di trasporto pubblici quali i bus della linea 442, in partenza da Dobbiaco, o un servizio shuttle con partenza da Monguelfo.
Questa iniziativa rappresenta sicuramente un passo avanti, ma non è bastata per limitare l’afflusso turistico, in costante crescita anno dopo anno. Gli operatori turistici della zona sono soddisfatti, ma ritengono che, per preservare davvero l’area, sarebbe necessario chiudere in maniera definitiva il traffico ai mezzi privati.
Per una località come il Lago di Braies, ormai al vertice delle classifiche di popolarità nei siti turistici, l’overtourism è un fenomeno affermato che ha sempre più necessità di essere gestito, nella consapevolezza che l’elevato afflusso di visitatori potrebbe causare danni irreversibili all’ecosistema della zona.