Boschi incontaminati dove incontrare gli animali selvatici, valli da attraversare pedalando, montagne da scoprire di rifugio in rifugio. Di cosa stiamo parlando? Del Parco Adamello Brenta, la più vasta area protetta del Trentino!

Avete voglia di un break a contatto con la natura? Il Parco Adamello Brenta Geopark, nel cuore del Trentino, è il posto giusto. Foreste incontaminate, pascoli verdissimi, cascate e aria pura. E’ la meta ideale per chi vuole ricaricare le energie di verde. Il paesaggio delle Dolomiti Brenta con il caratteristico spacco tra “nuovo” e antico. Sopra le giovani vette dolomitiche, roccia ruvida e cruda. Sotto un panorama liscio, levigato dal tempo e dal passaggio dei ghiacciai, lungo la Val Rendena che divide in due il parco Adamello Brenta.

Parco Adamello Brenta
Parco Adamello Brenta, foto di Roberto Valentini, via flikcr

Cosa fare nel Parco Adamello Brenta? La lista delle bellezze da non perdere è davvero vasta. Non solo camminate ma anche borghi fantasma, spettacolari cascate, percorsi storici e vie ferrate, itinerari in mountain bike e parchi per bambini. Il patrimonio geologico unico ha valso al parco il riconoscimento europeo di “geopark”. E poi, tanti animali selvatici da osservare. Tra questi, il simbolo del parco, l‘orso bruno. Il Parco Adamello Brenta ha infatti una delle faune più ricche in Italia.

Siete pronti per scoprire l’area naturale più vasta del Trentino? Ecco le 10 cose da non perdere:

1. Il Lago di Tovel, il lago rosso

 Lago di Tovel, parco Adamello Brenta
Lago di Tovel, foto di Michele Zeni

Un gioiello naturalistico incastonato tra alcune delle vette più alte del Parco. Le sfumature delle sue acque tra azzurro e verde smeraldo lo rendono spettacolare sia d’estate che d’inverno. Le spiaggiette basse e il panorama dolomitico fanno sì che sia apprezzato sia dai bambini che dagli appassionati di escursionismo.  Le vette tutt’intorno fanno parte delle Dolomiti di Brenta, patrimonio UNESCO dal 2009. Tra Cima Pietra Grande e Cima Grostè si sfiorano i 3000 metri.

Nonostante l’altitudine elevata (1178m s.l.m.), è il lago più grande del parco, con una superficie di 360000 m². Era noto in tutta Europa come il lago rosso, per la colorazione rosso sangue che assumeva ogni estate grazie alla fioritura di un’alga particolare, la Tovellia sanguinea. Tuttavia restano solo delle foto di questo fenomeno che non si ripresenta dal 1964.

È possibile fare il giro del lago a piedi o in bicicletta, un percorso di 4,5 km adatto a tutti perchè ha poco dislivello e ricco di sorprese. Sarà facile infatti, imbattersi in qualche rana o pesce e dentro al bosco  e vedere le sculture in legno realizzate del Brenta Wood Art.

Il lago fa parte della Val di Tovel (Val di Non), è possibile raggiungerlo dal comune di Tuenno, in auto per poi fare l’ultimo pezzo a piedi. Durante tutta la stagione estiva però, da giugno a settembre, il traffico è controllato e si può raggiungere soltanto con un bus navetta, a piedi o in bicicletta. Un’ottima idea per incentivare la mobilità green!

2.Val Genova, la valle delle cascate

Spettacolari cascate Nardis, 130 m di salto tra la roccia vulcanica
Le cascate Nardis, Wikimedia Commons

È la valle simbolo del parco Adamello Brenta, ricca di sorgenti e corsi d’acqua, è stata modellata nella roccia granitica dai ghiacciai. Nota anche come valle delle cascate ospita infatti diverse cascate tra cui le cascate Nardis, le più alte del Trentino. Il ghiacciaio che ricopriva la valle è anche la causa della presenza delle cascate. Infatti durante lo scioglimento il ghiaccio erodeva il terreno più rapidamente dei corsi d’acqua e con la sua scomparsa sono rimasti dei gradoni che costringono i torrenti a fare un salto per raggiungere la valle.

In bici, in e-bike o a piedi è possibile raggiungere le cascate tramite il “sentiero delle Cascate“, che costeggia il fiume ed è separato dalla strada. Partendo da Ponte Verde, l’itinerario a piedi dura circa un’ora e mezza. Il primo incontro sarà quello della cascata Nardis e poi a seguire Cascata di Lares, Cascata Casina Muta e Cascata del Pedruc. Per il ritorno potrai riprendere il percorso, o prendere il bus navetta che è presente durante tutto il periodo estivo. Qui potrai trovare maggiori informazioni.

3. Il Sentiero dei Fiori

Passerella sospesa tra le cime del passo del Tonale con le dolomiti sullo sfondo
La passerella lunga (75m) del Sentiero dei Fiori

Importante itinerario di interesse storico e naturalistico, consigliato per chi non soffre di vertigini! Per gli amanti delle escursioni in alta quota, questa è un’esperienza da provare assolutamente. Il sentiero si snoda tra quota 2900 e 3100 da cima Payer a Punta Pisgana, tra le creste del Passo del Tonale, che segna il confine tra Lombardia e Trentino. Queste creste rappresentavano il confine tra l’impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia. Infatti ripercorre i trinceramenti, le gallerie e gli impervi camminamenti della prima linea italiana durante la Grande Guerra. Tutto il sentiero è accompagnato da un panorama maestoso tra le vette dell’Adamello e quelle dell’Ortles-Cevedale.

Il percorso presenta un breve, ma intenso tratto in via ferrata, per cui sono assolutamente necessari imbrago e moschettoni. Per chi non abbia esperienza in alta quota si consiglia di farsi accompagnare da una guida alpina. Inoltre si consiglia di controllare le condizioni meteorologiche prima di intraprendere il sentiero.

Per raggiungere il Sentiero dei Fiori, si può arrivare dal parco dell’Adamello, passando per Val Genova, raggiungendo loc. malga Bedole. Da lì passando per il rifugio Città di Trento si arriva al passo Payer e si incontra la ferrata. Il trekking dura dalle 6 alle 7 ore, per cui impegnerà un’intera giornata, partendo il mattino presto.

In alternativa, potete raggiungere il Passo del Tonale, passando per Trento o per Bergamo. Nel comune di Ponte di Legno si trova la Cabinovia Paradiso, che porta all’omonimo passo (quota 2.585 m). Da lì dopo circa 1.15 h di camminata si raggiunge la ferrata.

4. Il Villaggio delle Marmotte

marmotta su una roccia, nelle Alpi
Una marmotta in “allerta”, di Emanuele Citterio, via Flickr

Il parco Adamello Brenta offre tantissime attività dedicate ai bambini, che potranno provare esperienze uniche a contatto con la natura, e conoscere da vicino gli animali che vivono nel parco.
Uno di questi è il Villaggio delle Marmotte, situato nel passo del Tonale.

Come si può intuire dal nome, gli abitanti di questo “villaggio” non sono persone, ma sono le marmotte che vi ospiteranno nel loro territorio! Parchi giochi, scivoli, casette e punti di avvistamento. Basterà aspettare in silenzio pochi minuti e gli abitanti del villaggio non mancheranno di farsi vedere! Il villaggio è raggiungibile con la seggiovia Valbiolo, a Ponte di Legno o dopo un’ora di cammino tra i verdi prati del passo del Tonale, raggiungendo malga Valbiolo (2244 m).

5. Il Sentiero della Pace

Una chiesetta alpina e sullo sfondo il rifugio Carè Alto, via Wikipedia commons
Una chiesetta alpina e sullo sfondo il rifugio Carè Alto, via Wikipedia commons

Si tratta di un percorso che collega i luoghi e le memorie della Grande Guerra sul fronte Trentino. Vi sentite un po’ curiosi di conoscere la storia del nostro territorio? Cosa c’è di meglio che vederla e provare in prima persona. Il sentiero della pace si snoda su quella che rappresentava la linea del fronte italiano durante la Prima Guerra Mondiale, attraverso trincee, grotte, ripidi camminamenti, si ha la possibilità di ripercorrere la strada che veniva fatta anche più volte al giorno dai soldati e dai i ragazzi e ragazze che portavano i rifornimenti. Il sentiero passa per anche per il Forte Corno e Forte Larino, entrambi ristrutturati e con all’interno un museo visitabile. Come è facile aspettarsi qui siamo sempre all’interno del parco Adamello Brenta, non solo storia, ma anche anche un paesaggio mozzafiato.

L’intero percorso è lungo 604km e presenta varie tappe nei rifugi in alta quota o in alloggi nelle valli sottostanti. Il tratto del percorso che passa per il parco Adamello Brenta, richiede un escursione di 2 o 3 giorni, ma ogni tappa presenta la possibilità di tornare a valle. Tutto questo tratto si sviluppa in alta quota intorno ai 2500 metri di altitudine, non si tratta infatti di un’escursione “leggera”, ma richiede un minimo di preparazione, un equipaggiamento adeguato e una pianificazione adeguata. Per la prima tappa sarà necessario raggiungere il Rifugio Carè Alto (2459 m), che prende il nome dall’omonima vetta a cui si affaccia, tra le più alte del parco, seconda solo all’ Adamello, e con uno splendido panorama sulla Val Rendena. A seguire ci si sposterà verso il Rifugio Trivena (1650m), che rappresenta la seconda tappa. Infine si scende nel comune di Lardaro, nella Val del Chiese. Si può pensare ad un uscita più lunga di questa e il sentiero della pace da qui continua verso l’Alto Garda.

6. Il Borgo Irone, Valli Giudicarie

Villaggio abbandonato, visto da lontano, con tipiche case medievali trentine
Borgo Irone, con il particolare accesso costeggiato da lastroni di porfido, foto di kebnekaise, via Flickr

Non si tratta del tipico esempio di uscita in un parco naturale, ma piuttosto di una curiosa escursione per fare un piccolo viaggio nel tempo. Irone è un villaggio fantasma, abbandonato nel 1630 a causa del flagello della peste, la stessa che incombe sui protagonisti de I Promessi Sposi. Il villaggio è stato in parte restaurato e d’estate torna a rivivere per la presenza di alcuni villeggianti. In questo periodo infatti,  vengono organizzati numerosi eventi con lo scopo di promuovere le tradizioni locali.

Tra gli scorci di questo borgo medievale, che attirano molti amanti della fotografia, questa può essere l’occasione per una silenziosa uscita per riscoprire mondi antichi. Il tutto immerso nella natura, perchè ci troviamo ai piedi del Parco dell’Adamello e isolati dal comune di Tre Ville.

Un’escursione potrebbe partire da località Coltura, poco distante da Casa di Natura Villa Santi, dove si trova una palestra di roccia (consiglio di chiedere ai locali per trovare il sentiero, perché poco segnalato). Si raggiunge il borgo di Irone, passando per la chiesa di S. Giacomo e il ritorno lungo il sentiero San Vili. Una passeggiata leggera e agevole, adatta anche a famiglie con bambini al seguito.

7. Vallesinella

ampia serie di cascate in mezzo agli abeti, cascate Vallesinella
La cascata bassa, in Vallesinella, di Nicola Bianchini, via Flickr

Si tratta di una piccola valle, tra Pinzolo e Madonna di Campiglio, dove la presenza umana  è quasi assente, se non per gli spettacolari sentieri e gli escursionisti che vi si addentrano. Cos’ha di speciale? Uno spettacolare bacino idrografico, che non si presenta sotto forma di laghi ma di numerose cascate, che si sviluppano nella roccia carsica che caratterizza la valle. Gli incontri tra roccia e acqua nel tempo hanno solcato dei paesaggi fiabeschi, tra grotte e spettacolari salti d’acqua. Il torrente attore di questo paesaggio è il Sarca di Vallesinella. Questi corsi d’acqua scendendo dal monte Spinale saltano i pendii, formando le Cascate Alte, di Mezzo e le Cascate Basse. Le prime scendono per uno stretto groviglio di rivi e si sviluppano per arrivare alle più ampie e imponenti Cascate Basse. Nella valle sono anche presenti due profonde grotte 400-500 m.

Cascata a spruzzo vista da dentro la montagna, Vallesinella
Dettaglio cascata di mezzo, di Agostino Pellegrino, via Flickr

Il percorso consigliato per godere appieno questa valle parte dal comune di Madonna di Campiglio, in loc. Palù. Da qui si prende il “Sentiero dell’orso” e si procede lungo una tranquilla salita fino al Rifugio Vallesinella. È qui che inizia il Sentiero delle sorgenti, che segue il corso dell’acqua e tutti i suoi salti passando anche per ponti di roccia naturali e ponticelli in legno. Il ritorno sarà poi lungo il sentiero immerso tra i pini e i faggi che riporta alla loc. Palù.

8. Il Giro dei 5 Laghi

Lago Nambino in autunno, prima tappa del Giro dei 5 laghi, di Elisa, via Flickr
Lago Nambino in autunno, prima tappa del Giro dei 5 laghi, di Elisa, via Flickr

Sicuramente tra le attività più suggestive di tutto il parco Adamello Brenta, questo percorso si è guadagnato la sua fama per la quantità di panorami pittoreschi al suo interno, degni delle migliori cartoline del parco. Si sviluppa lungo le pendici della Presanella a quote piuttosto elevate arrivando a raggiungere i 2400 m.  Certamente i traguardi più emozionanti vanno un po’ conquistati e questo percorso non offre le sue bellezze se non a chi è disposto a faticare un po’ per raggiungerle. Si tratta di un anello con un tempo di percorrenza stimato di 6.00 h. Sarà quindi necessaria una discreta preparazione fisica per affrontarlo.

Acque trasperenti e paesaggio roccioso in alta quota
Lago Serodoli, di Mattia Panciroli, via Flickr

Il percorso inizia nel comune di Madonna di Campiglio in località Patascross, che si può raggiungere anche con il bus navetta, attivo da giugno a settembre. Qui inizia il sentiero che poco più avanti raggiunge lago Nambino, già questo primo incontro sarà sicuramente piacevole, immerso nei boschi di conifere e con una vista su Madonna di Campiglio e alle sue spalle le Dolomiti di Brenta. Il giro prosegue lasciando indietro la vegetazione rimane solo un po’ di erba, ci si ritrova nel paesaggio roccioso che caratterizza le cime dell’Adamello. Si passa per Lago Nero, Lago Serodoli (il più alto), Lago Lambin e Lago Ritort. È consigliato portare una buona riserva di acqua perchè non sono presenti punti di ristoro oltre al Rifugio Nambino all’inizio e il Rifugio 5 laghi alla fine dell’anello.

9. Bike tour nel Parco Adamello Brenta

scendendo in Mountain bike nel parco Adamello Brenta
Dolomiti di Brenta bike, via dolomitibrentabike.it

Il parco Adamello Brenta è una meta nota per tutti gli appassionati di mountain bike, non solo per i paesaggi mozzafiato, ma anche per la grande offerta di percorsi, segnalati e con punti strategici dove fermarsi a dormire. Lungo tutto il parco si estende il Dolomiti Brenta Bike tour, un anello che si estende tra le vette del parco. È diviso in 2 livelli, l’EXPERT e il COUNTRY, il primo con 171 km compie un dislivello di 7700m, mentre il secondo 134 km per un dislivello di 4800 m.

Al suo interno sono presenti varie tappe e la possibilità di fare un giro in giornata, tornando al punto di partenza. Non tutti i percorsi sono impegnativi, ma ce ne sono alcuni più piani adatti a gruppi di amici e famiglie. Nel sito dedicato del parco, si possono trovare tutti i percorsi, la mappa e info dettagliate su tutto il percorso.

10. I sapori del parco

Per concludere in dolcezza, sono presenti nel territorio dei prodotti certificati dal parco Adamello Brenta. Tramite i “prodotti Qualità Parco“, il parco supporta i produttori che si impegnano a proporre prodotti di qualità e soprattutto nel rispetto dell’ambiente.

formaggi di malga del parco adamello brenta
Photo by Alexander Maasch on Unsplash

Per adesso i prodotti certificati sono il miele, i formaggi di malga e l’acqua minerale. Inoltre in altri “Sapori di Pregio”, sono stati raccolti tutti i prodotti tradizionali del parco riconosciuti tramite certificati IGP,DOP, con presidi Slow Food o altri riconoscimenti. Alcuni esempi sono la Noce del Bleggio, la ciuìga del Banale (un insaccato), il  casolét della Val di Sole, il vino Kerner. Tutti prodotti che troverai a tavola o nei negozi delle strutture Qualità Parco. Perchè per conoscere a fondo un territorio bisogna anche assaporarlo, come cita il sito del parco.

Dormire eco-friendly nel Parco Adamello Brenta

Sono molti gli alloggi che grazie a un amichevole collaborazione con l’ente parco, hanno aderito alle politiche eco-friendly di turismo sostenibile. Anche noi collaboriamo alla realizzazione di questo progetto e potete trovare tutte le strutture che hanno aderito in Ecobnb. Di seguito alcune strutture selezionate dalla redazione.

Casa Natura Villa Santi, una struttura dedicata a gruppi, per bambini, ma anche adulti, isolata e immersa nella natura. Insieme all’alloggio sono incluse anche le attività didattiche con gli operatori del parco. Dalle escursioni sulle tracce del cervo al laboratorio per fare il formaggio!

Agriturismo ai piedi del Carè Alto in una posizione strategica nel cuore del parco Adamello Brenta, ma soprattutto caldo e accogliente e con un ristorante specializzato in piatti tipici dei monti trentini. Può essere un punto di partenza per delle bellissime escursioni, perchè si trova appunto sotto il Carè Alto, la vetta più imponente dell’Adamello.

Agriturismo tra montagna e laghi una proposta insolita. Sarete circondati dal verde del parco, ma non solo: mucche, cani da slitta, alpaca e altri animali non potranno che strapparvi un sorriso la mattina appena uscite all’aperto.

 

Foto di Copertina: Lago Nero di Cornisello e Dolomiti di Brenta, Michele Zeni