Sabbia e oceano. Niente di più, fin dove lo sguardo riesce a spingersi. Questa è Isola Deserta, nel territorio della città di Faro, Portogallo. Un’esperienza semplice di assoluto contatto con la natura più povera che si possa trovare probabilmente. E senza andare dall’altra parte del mondo. Il bello dei viaggi è che ti sorprendono come e quando non ti aspetti. Sei tu ad aver pensato loro e alla fine sono loro che ti fanno ripensare a te stesso.

Vi racconto un breve viaggio-nel-viaggio. Visitando il Portogallo, ho deciso di fermarmi una notte a Faro, una cittadina balneare nel sud dell’Algarve. Non avevo pianificato cosa fare, e forse per questo è stato così significativo. Mentre camminavo tra la stazione e l’alloggio che avevo prenotato, passando nei pressi dell’area portuale ho comprato il biglietto per un viaggio andata e ritorno per Ilha Deserta (Isola deserta). Avevo letto da qualche parte che fa parte del Parco Naturale del Ria Formosa (area protetta e vagamente assimilabile alla laguna veneziana), ed è il punto più a sud della nazione. All’ora prestabilita, mi trovo sul molo e salgo sulla barca.

Vista aerea sull'isola
Ilha Deserta ha la forma di una freccia che punta a sud. Foto via Wikimedia Commons.

Silenzio e Natura incontaminata, la magia di Ilha Deserta

Il viaggio comincia proprio appena senti il motore del battello che si accende. O almeno, per me è stato così. Forse perché l’inverno rende un po’ diversa la percezione del mare, più magica direi. Complice anche il fatto che eravamo in dieci sulla barca.

Il rumore del traghetto che attraversa l’acqua della laguna accompagna per circa 40 minuti, insieme al profumo della salsedine. E insieme al vento, che ora accarezza, ora schiaffeggia – ma non troppo. Il sole tiepido di un primo pomeriggio di febbraio è un piacevole compagno di viaggio.

Un lembo di terra nel parco del Ria Formosa
Sul battello, attraversando il Parco del Ria Formosa. Foto di Lucia Anastasi

Il traghetto attracca, accostandosi all’unico blocco di cemento che si trova in questo posto. È stato sorprendente rendermi conto che è davvero come si legge nelle guide: non c’è nulla sull’Isola. È davvero Deserta. Semplicemente una struttura in legno che ospita un ristorante e un bar, vuoti in inverno, prevedibilmente. È alimentata ad energia solare, alternative energetiche sarebbero state decisamente fuori contesto.

Comincia l’esplorazione. 7 km di spiaggia, dune di sabbia e flora desertica, oppure l’oceano, fino all’orizzonte. Eppure basta. Finché non lo sperimentiamo, non ci rendiamo conto di quanto abbiamo bisogno di riscoprire l’essenziale, e solo il contatto con una natura così diversa da quella a cui siamo abituati può aiutarci a capire.

Conchiglie
Foto di Lucia Anastasi

Il deserto che non ti aspetti

La spiaggia di Ilha Deserta è completamente ricoperta di conchiglie, che luccicano per il riflesso del sole su di esse, come l’acqua. Qua e là si vede anche qualche stella marina, trascinata dalla marea della notte. Essendo il primo pezzo di terraferma che si vede arrivando da sud, c’è un faro. E un paio di pescatori seduti ai suoi piedi.

Faro
Il faro. Foto di Lucia Anastasi

L’isola, meta di così tanti visitatori, soprattutto in estate, è stata attrezzata con una passerella di legno lunga due km che attraversa le dune interne. All’inizio del percorso, delle casette, simili a cabine degli stabilimenti balneari, vecchie, ospitano un custode solitario e il suo cagnolino. Nessuno dei pochi che era sul mio battello ha fatto il percorso quando l’ho fatto io. Il deserto intorno a me era perciò totale. Il solito suono del vento e decine di cinguettii diversi. Infatti, Ilha Deserta è anche una delle mete preferite dagli appassionati di birdwatching.

La passerella in legno per percorrere l'isola
Foto a sinistra di Lucia Anastasi, foto a destra di Marco Santos via Flickr

La passerella conduce al Capo di Santa Maria, in assoluto il punto più meridionale del Portogallo. Come simbolo di questa particolarità, è segnato da un palo di legno, con attaccate delle assi che indicano in quale direzione si trovano diverse nazioni. Molti di quelli che ci arrivano, lasciano un segno del loro passaggio: un braccialetto, una spilla… Io purtroppo, vincolata dagli orari dei battelli di ritorno a Faro (ed essendomi persa per troppo tempo a contemplare l’oceano dalla spiaggia), non sono riuscita ad arrivare fin lì. Poco male, una scusa in più per tornare!

Capo Santa Maria
Capo Santa Maria, il punto più meridionale del Portogallo. Foto di “Animaris Ilha Deserta”

Come arrivare a Ilha Deserta

Nella piccola area portuale di Faro ci sono diversi enti turistici che forniscono il servizio di trasporto per Ilha Deserta. Si può scegliere tra battello, gommone elettrico (più veloce) o addirittura barca privata. Inoltre, partono anche dei tour organizzati per esplorare tutto il Parco del Ria Formosa, passando quindi anche per le altre tre piccole isole dell’area.

Una volta comprati i biglietti lì, il personale vi indicherà la zona di imbarco, un po’ più distante. In inverno ci sono sicuramente meno partenze, mentre da aprile a settembre la frequenza aumenta. Il servizio che ho usato io, forniva a febbraio sette partenze (e ritorni) al giorno. Quindi non perdete l’opportunità di questa esperienza anche se indossate ancora un cappotto e non un costume da bagno.

Spiaggia e oceano
Foto di Lucia Anastasi

La cosa che mi ha sorpreso di più di Ilha Deserta è quanto sia davvero fedele al suo nome. Ancora una volta, mi sono stupita di quanto vicine a noi siano cose che abbiamo sempre creduto immensamente lontane, come il deserto, in questo caso. E voi, siete mai stati sull’isola? Ne avete avuto la stessa percezione? Oppure vi sono capitate esperienze che vi hanno sorpreso così tanto? Raccontatecelo nei commenti! E se volete pianificare un viaggio in Portogallo, date un’occhiata al nostro Ecobnb nel sud dell’Algarve, a pochi km da Faro.

Immagine di copertina di Lucia Anastasi

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