La Danimarca è il Paese leader nel mondo per il commercio di prodotti da agricoltura biologica. Ma non basta, il governo sogna un Paese 100% biologico.
La Danimara è stata uno dei primi Paese a sperimentare metodi per l’agricoltura biologica, rinunciando ben presto ai pesticidi. Oltre a essere una delle nazioni storiche in questo senso è diventato in poco tempo uno dei Paesi dove si trovano i principali consumatori di agricoltura biologica d’Europa. Basti pensare che dal 2007 ad oggi, la produzione di cibo biologico in questo paese è aumentata del 200%. E adesso vogliono fare di più, arrivando il prima possibile a un’agricoltura completamente biologica, e per farlo ha ideato un piano molto ambizioso e preciso di 67 punti, che prevedeva un investimento da oltre 53 milioni di euro, solo per il 2015.
Entro il 2020 il primo obiettivo è quello di raddoppiare la terra coltivata biologicamente. Il governo vuole puntare innanzitutto al settore pubblico, che dovrà quindi aprire la strada anche ai privati. Quindi tutti i terreni e i campi di proprietà statale saranno i primi ad essere convertiti completamente biologici, così come tutte le mense pubbliche, delle scuole, degli ospedali e di tutti gli uffici pubblici. Il governo inoltre offriranno sussidi e incentivi a tutti i produttori, agricoltori e anche allevatori che vogliono passare al biologico.
Un punto principale del piano della Danimarca è quello di sensibilizzare i cittadini, partendo naturalmente dalle scuole. “Vogliamo aumentare il livello di consapevolezza che i bambini e i giovani hanno riguardo il cibo biologico e attraverso la riforma scolastica in corso stiamo migliorando la conoscenza dell’agricoltura biologica con l’insegnamento nelle ore di scienze e attraverso corsi dedicati al cibo”, erano state le parole del ministro della Pubblica istruzione Christine Antorini per la presentazione del progetto.
L’Italia e gli altri paesi cosa faranno? Resteranno a guardare o si muoveranno nella stessa direzione della Danimarca?