E poi ti fermi all’improvviso. Attorno a te solo verde, altissimo, mentre più oltre, sopra le canne di bambù sprazzi di cielo e nuvole bianche. Ti senti subito perso in questo universo naturale, ed è un’esperienza bellissima! Ecco il nostro viaggio alla scoperta del Labirinto più grande del mondo.

Labirinto della Masone, Parma
Scorcio del Labirinto, foto di Silvia Ombellini

Quando il Labirinto è scacciapensieri

La campagna bassa e verdissima della Pianura Padana a pochi chilometri da Parma ci porta alla scoperta del labirinto più grande nel mondo. Un intrico di percorsi verdi delimitati da bambù in cui i bambini non vedono l’ora di perdersi, correre e rincorrersi.

Noi li seguiamo incantati dai raggi di sole che penetrano tra le pareti naturali del labirinto. Rallentiamo il passo, i pensieri se ne vanno e lasciano posto alle tante sensazioni. Seguiamo le voci gioiose dei bambini e di tanto in tanto ci fermiamo ad ascoltare il soffio lieve del vento tra le canne di bambù.

Siamo a pochi minuti da Fontanellato, borgo famoso per il suo antico castello, e a meno di mezz’ora dalla capitale del cibo, Parma, che dal Parmigiano Reggiano ai salumi incanta con le sue delizie.

Ma il Labirinto ci porta anche verso luoghi lontani. Le tante specie di bambù ci fanno viaggiare con la mente verso il lontano oriente, mentre architetture ispirate ai quadri visionari di Boullée e Ledoux ci riportano nella Francia settecentesca.

Immagine degli edifici all'interno del labirinto, foto di Mauro Davoli
La piramide interna del labirinto, ispirata alle architetture visionare di Boullée e Ledoux e progettata dall’architetto Bontempi, foto di Mauro Davoli

Un viaggio nel viaggio, che inizia con la storia incredibile di questo labirinto, che si intreccia con la vita e le passioni di Franco Maria Ricci, designer, esteta e appassionato d’arte, editore famoso in tutto il mondo.

La storia del Labirinto più grande del mondo

La storia del labirinto più grande del mondo inizia con il sogno ad occhi aperti di un bambino meravigliato dai primi labirinti di specchi scoperti alle giostre. La passione per i labirinti continua in Franco Maria Ricci durante i suoi studi di geologia, quando ama esplorare le grotte, avventurandosi là dove le linee non sono mai rette ed è un attimo perdersi in profondi cunicoli.

Negli anni sessanta Franco Maria Ricci accantona il sogno dei labirinti ed intraprende la professione di grafico e di editore. Sviluppa una sua linea editoriale, che diventerà famosa in tutto il mondo, utilizzando il carattere Bodoniano e il colore nero, che dà un senso di atemporalità ai suoi libri trasformandoli quasi in opere d’arte.

L’incontro con lo scrittore argentino Jorge Louis Borges fa riemergere la sua grande passione. Ricci propone a Borges di venire in Europa e di dirigere una collana editoriale. Nasce così un’amicizia e un profondo sodalizio. Borges, che in tutte le sue opere utilizzava il labirinto come metafora, dirige così la collana “La Biblioteca di Babele”.

Il labirinto più grande del mondo nasce da una promessa fatta nel 1977 da Franco Maria Ricci (a destra nella foto) allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, affascinato da sempre dal simbolo del labirinto
Il labirinto più grande del mondo nasce da una promessa fatta nel 1977 da Franco Maria Ricci (a destra nella foto) allo scrittore
argentino Jorge Luis Borges (a sinistra nella foto), affascinato da sempre dal simbolo del labirinto, foto di Massimo Listri

Quando parlavo con Borges, racconta Ricci, gli argomenti erano tanti, ma tutti legati ad arte, cultura, letteratura e labirinti.

Un giorno, mentre passeggiavo con lui nella campagna a fianco della mia tenuta di famiglia, ho svelato a Borges il mio sogno: voglio costruire il labirinto più grande del mondo. Borges mi ha risposto: il labirinto più grande de mondo esiste già. È il deserto!

Il sogno inizia a prendere forma all’inizio degli anni duemila, quando Franco Maria Ricci cede il marchio FMR e riprende in mano il progetto del labirinto, insieme ad uno studente universitario, Davide Dutto. Insieme fantasticano su progetti enormi per labirinti incredibili. Le idee prendono forma, e il labirinto diventa un’occasione per sistemare ed esporre la collezione d’arte raccolta in diversi anni, che oggi è custodita nel cuore del grande dedalo verde.

Un labirinto di Bambù

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Il bambù è l’elemento dominante nel Labirinto della Masone. Non solo il bambù verde, la specie più comune e diffusa, ma anche il bambù dal fusto nero, o quello dal fusto giallo, quello nano e quello gigante.

Così passeggiata nel labirinto diventa un percorso in un immenso giardino botanico che raccoglie 200.000 piante di 20 specie diverse di questa pianta famosa per la sua capacità di crescita rapidissima. Pensate che può crescere fino a 60 cm al giorno!

Il bambù è anche una pianta ecologica, perché capace di immagazzinare enormi quantità di anidride carbonica (CO2). Tutte le piante lo fanno, ma il bambù è particolarmente efficiente in questi termini. Alcune specie possono addirittura produrre il 35% di ossigeno in più rispetto a quanto ne produrrebbe una stessa superficie coperta con altre specie arboree.

Perdersi e ritrovarsi nel labirinto più grande del mondo

Scorci interni del Labirinto della Masone, Fontanellato (Parma)
Scorci interni del Labirinto della Masone, Fontanellato (Parma), foto di Massimo Listri

L’avventura nel Labirinto inizia senza mappa. Qua e là si trovano punti di informazione e riferimenti che decidiamo di non guardare. Il bello del Labirinto è perdersi e i bambini adottano subito questa “filosofia”.

Tutto diventa per incanto un’avventura strepitosa. I loro piedini si muovono velocemente tra i vialetti, lo sguardo vaga oltre le siepi di bambù, le loro vocine si rincorrono allegre.

Per noi adulti è un momento di vero relax. Ritorniamo piccoli e la tentazione di correre per scoprire per primi l’uscita è troppo forte. Viene voglia di perdersi e di fermarsi un po’ lì per godere del verde che ci avvolge silenzioso.

Trovata l’uscita del labirinto il percorso continua attraverso la scoperta di opere d’arte uniche esposte in spazi fantastici, che riescono ad emozionare anche i bambini. Gli edifici del labirinto ospitano infatti oltre 500 opere fra pitture, sculture e oggetti d’arte: da Bernini a Ligabue da Carracci alla sua preziosissima Jaguar degli anni’60.

La scala a chiocciola del Belvedere ci porta in alto offrendoci una nuova vista sul labirinto. Subito dopo l’ampia corte di mattoni ci accoglie per un momento di relax al sole. Qua e là ritornano ancora le canne di bambù a ricordarci l’esperienza memorabile nel Labirinto.

La corte del labirinto con il belvedere
La corte del Labirinto della Masone, foto di Silvia Ombellini

Miti e leggende nel labirinto più grande del mondo

La pianta del labirinto è a forma di stella, ispirata alle città fortificate rinascimentali, come quella della vicina Sabbioneta (Mantova) o Palmanova (in provincia di Udine), ci spiega Orsola, giovanissima redattrice e addetta stampa, oltre che esperta di Labirinti, che da alcuni anni lavora con Franco Maria Ricci.

I percorsi perpendicolari e paralleli sono avvolti dal verde, interrotti da trappole, bivi e vicoli ciechi.

Nella mitologia greca il Labirinto era simbolo di potere e nascondeva nel suo cuore il terribile Minotauro. Nel medioevo diventa simbolo di fede, e le immagini di labirinti si ripetono spesso sulle cattedrali. Nel Settecento il Labirinto è simbolo di delizie, rappresenta la gioia del perdersi e del ritrovarsi.

Il Labirinto di Franco Maria Ricci racchiude in sé tutte queste idee di Labirinto, creando una versione contemporanea del mito.

E’ un giardino fantastico per i bambini, che possono nascondersi e rincorrersi, oppure partecipare ad una grande caccia al tesoro all’aperto. Un intrico di percorsi di meditazione nella natura per chi li percorre da solo in una giornata di sole. Ma anche un paesaggio romantico da attraversare in due.

Per noi è stato sopratutto un’esperienza tra natura ed arte. Ma anche la piacevole scoperta di una storia che non dimenticheremo: quella del sogno di una vita che diventa realtà.

Altre tappe di delizie a due passi dal Labirinto

Parma è da sempre un luogo di delizie, culla di preziose opere d’arte e di unicità eno-gastronomiche.
Dopo la visita del labirinto ci si può fermare nel vicino ristorante, e poi visitare Fontanellato, con il suo splendido centro storico, la Rocca Sanvitale, con gli affreschi di Parmigianino, o lo staordinario patrimonio artistico di Parma.
All’interno del Labirinto si può gustare la cucina tipica parmigiana nell’elegante Ristorante dei Fratelli Spigaroli, famosi chef “stellati” di Parma.

Non lontano dal Labirinto, a Fidenza, vi aspetta un bellissimo Bed&Breakfast ecosostenibile immerso nel verde. il B&B Frutti Antichi si trova nell’oasi di Siccomonte, all’interno di un’azienda agricola che produce mele, pere e ottime varietà di frutti antichi. La struttura offre un’ottima colazione biologica e camere indipendenti con incredibile vista.

Informazioni utili per organizzare il viaggio e la visita al Labirinto

Il complesso del Labirinto della Masone è aperto ogni giorno (ad esclusione del Martedì) dalle 10.30 alle 19.00.

Il biglietto intero ha un costo di 18 € e offre l’accesso a tutto il complesso e alle collezioni d’arte. Il biglietto è gratuito per i bambini al di sotto dei 6 anni e ridotto (10 €) per i ragazzi dai 6 ai 12 anni.

I cani hanno accesso al Labirinto, mentre solo quelli di piccola taglia possono entrare negli spazi espositivi.

Tutti i percorsi del complesso del labirinto sono privi di barriere architettoniche e perciò accessibili ai diversamente abili.

Il Labirinto si trova in Strada Masone, 121 Fontanellato. Per chi arriva in treno, le stazioni più vicine sono quelle di Fidenza e di Parma. A questi link trovate maggiori dettagli per raggiungere il labirintomaggiori informazioni sulle tariffe e sugli orari di apertura del labirinto.

Info e prenotazioni: tel. 0521 827081 – labirinto@francomariaricci.com

Il Labirinto della Masone in Numeri

  • 200.000 bambù
  • Bambù alti fino a 5 metri
  • 8 ettari di superficie totale
  • 3 chilometri di percorsi interni
  • 500 opere situate nello spazio del museo annesso al Labirinto
  • 15.000 volumi di storia dell’arte presenti nella biblioteca

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