Ovidio Marras ha vinto la sua battaglia. Dopo tanti anni passati tra i tribunali, la Cassazione ha dato ragione al pastore sardo che si è impegnato nella difesa della sua terra.

Siamo sulla costa sud-occidentale della Sardegna, in un paradiso incontaminato, tra alcune delle più belle spiagge d’Italia e del mondo come quella di Tuerredda. Proprio qui grandi nomi come quello di Benetton, Silvano Toti, Marcegaglia, Sansedoni del gruppo Montepaschi volevano costruire un resort di lusso di 190 mila metri cubi di cemento, quanto dieci palazzi di dieci piani.

La storia di Ovidio Marras

Ovidio Marras, il pastore sardo cha ha vinto contro i colossi del cemento

Ovidio Marras è un pastore sardo di 85 anni che vive da sempre a Capo Malfatano, e qui, come suo padre prima di lui, ha sempre praticato la pastorizia. Oltre il suo terreno e la sua casa, Ovidio possiede anche una piccola strada davanti alla sua abitazione che sin dall’infanzia ha utilizzato per andare in paese e per portare il bestiame al pascolo. Tutto è iniziato quando i colossi dell’edilizia hanno iniziato a costruire proprio su quella stradina di Ovidio. E mentre gli altri cedevano i loro terreni a peso d’oro, Ovidio ha deciso di fare ricorso. Gli operai costruivano i primi hotel e distruggevano i primi ulivi, ma il caso è arrivato in tribunale. Ad aiutarlo solo Italia Nostra, associazione nazionale per la salvaguardia dell’ambiente. Ma insieme ce l’hanno fatta. Dal Tribunale di Cagliari al Tar e sino alla Cassazione hanno lottato e hanno sempre vinto. Insieme hanno battuto i colossi e protetto l’ambiente. Il 3 febbraio la Cassazione ha confermato le sentenze precedenti e ha dichiarato che non solo il progetto deve essere fermato, ma che tutto quello che finora è stato costruito deve essere demolito.

E così, il pastore sardo ha difeso la sua terra, ma anche la Terra di tutti. Ha dimostrato che è possibile salvare l’ambiente, anche contro i potenti e contro la speculazione edilizia. Tuerredda è salva, grazie a lui.

«Qui mi avevano preso per scemo, ma io non mi sono arreso. Volevano circondarmi di case, volevamo intrappolarmi nel cemento, forse speravano che me ne andassi. Ma adesso saranno costretti a buttar giù tutto. Non era accettabile che noi dovessimo andar via da qui, da casa nostra, per far posto ai ricchi. Questo posto è di tutti e io lo dovevo difendere».

 

La storia di Ovidio Marras, il pastore sardo che ha difeso la sua terra contro la speculazione edilizia e i giganti del mattone.
Foto di Elena Giglia, via Flickr

 

Foto di copertina di Luca Giudicatti (trevis_lu), via wikipedia

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