Ed eccoci finalmente in primavera e con un enorme desiderio di sole, verde e natura. Non c’é niente di meglio che poter arrivare a casa, in questi tardi pomeriggi in cui la luce del sole resta a lungo, poter chiudersi il caos del mondo alle spalle a doppia mandata e avere un angolo verde tutto per sé.
Ma prima bisogna averlo creato questo angolo verde, prima bisogna seminare, e prima ancora, bisogna pianificare e scegliere bene cosa si vuole per allietare le lunghe sere primaverili.
Ecco 8 semplici passi completi di qualche trucco della nonna (cuocere la terra? Ebbene sì!)

1. Spazio: ad ogni cosa il suo posto e a ogni pianta il suo vaso

Le piante, come la maggior parte di noi uomini, non amano la folla ed essere in posti affollati: se le lasciate in queste condizioni avvizziscono e si spengono. Quindi,ad ogni pianta il giusto vaso: che sia di coccio, di plastica o di pietra, considerate anche lo spazio che le radici della vostra pianta avranno a disposizione: una melanzana ha bisogno di più spazio del basilico, ad esempio.

2. Tempo: ovvero condizioni climatiche

Ogni balcone ha un microclima differente, per cui é perfettamnete inutile che vi ostiniate a competere con i maestosi gerani carminio della vostra vicina il cui balcone é a est. Se il vostro é a nord, la luce e le ore di sole saranno diverse e, forse, non avrete mai cascate di gerani, ma che ne dite delle delicate campanule?
E vogliamo portare questo concetto all’estremo ed essere dei “Mastergardener”? Bene, se miriamo alto allora dobbiamo addirittura riconoscere che non solo ogni balcone é un microclima, ma che nello stesso balcone microclimi diversi coesistono e ci danno l’opportinità di giocare e provare.
Ricordate, ad esempio, che i gerani, le rose, l’ibisco, il profumato mirto e le allegre gerbere sono delle “lucertole”, cioé adorano il sole e non lo patiscono, se ben idratate e concimate. Le begonie e la verbena invece sono meno patite del sole , seppure non ne disdegnano, ma in quantità calibrata. Ed infine, attenzione alle timide e delicate campanule ed ai “Non ti scordar di me” che sono un pò modello “algida lady del Nord” per cui l’ombra é loro amica.

3. Insetti e malattie? Cuocete il vostro terreno a 80°C

Non sto davvero scherzando: se precedentemente idratato correttamente (no al fango) e messo a scaldare alla temperatura di 80°C per circa 30 min, il vapore sterilizzerà blandamente la terra. Ovviamente, lasciate raffreddare prima di cominciare a seminare.

Acquar
Acqua di Ramesh Rasaiyan via Flickr

4. Nutrire: non di solo pane, signora mia!

Così si intitolava un romanzo di qualche anno fa che sottolineava come, oltre a pane ed acqua, fosse necessario qualcos’altro per una vita ricca e soddisfacente.
Anche per le piante é uguale: non solo pane e acqua e neppure solo amore.
Le piante hanno bisogno di nutrimenti specifici e mentre quelle radicate nella terra spesso riescono a trovare tali sostanze allungando le radici nel fertile suolo, le piante da “balcone” non hanno questa possibilità. Che fare?
Fertilizzanti liquidi specifici almeno ogni quindici giorni
Terriccio granulare che trattiene l’acqua ma senza creare ristagni dannosi.
E l’acqua é uno, se non IL, maggior quesito: innaffiare, ma non annegare.
Come giungere alla misura corretta? La regola del dito non sbaglia mai.
Conficcate un dito nel terriccio: se lo strato sotto quello più superficiale é leggermente umido, BINGO!, avete la situazione ottimale.

5. Regole condominiali: donna avvisata, mezza salvata

Ogni condominio ha regole condominiali specifiche ed é meglio sapere subito ”di che morte si deve morire”. Credetemi, dopo che avrete seminato, innaffiato e scrutato con apprensione lo spuntare di ogni fragile virgulto, sarete pronte a difenderlo con i denti. Meglio evitare di arrivare a scontri fisici con bruti che cercano di estirpare il vostro glicine in fiore.

6. A caccia di azoto e calcio con i trucchi della nonna

Una scorta invidiabile e naturale di azoto? Fate un infuso con foglie di pomodoro marce e di ortica e servite a temperatura ambiente, unendolo all’acqua dell’innaffiatura.
Volete garantire alle vostre creature anche il calcio? Bene, preparate almeno una volta ogni due settimane delle uova sode per i vostri cari e usate l’acqua in cui le uova hanno bollito per innaffiare, sempre diluendola, le piante.

7. Ordine e pulizia: i migliori alleati

Per poter dare alle piante lo spazio necessario per stare bene e per far fluire liberamente l’energia, oltre che per poter veramente godere di spazi verdi rilassanti e non avere l’idea di essere in una selva instricabile, ricordatevi di tenere le vostre preziose creature verdi pulite e libere da foglie marce e fiori appassiti.

8. Lo faccio a modo mio

Lo so, é normale. Tranne rari casi, quando si inizia la carriera di “giardiniere” lo si fa per scherzo, per dare uno spazio a quel ficus regalato dalla zia, a quel tronchetto della felicità che la sorella non sopporta più o a quella Santa Paulia che ci è arrivata tra capo e collo.
Il risultato é che il nostro giardino, il nostro rifugio, é un’accozzaglia sgraziata di colori e di verde e il suo destino sarà quello di decimarsi a poco a poco per mancanza di cure e di attenzioni.
Correte subito ai ripari: dopo aver deciso che piante e che colori (potete anche lasciarvi ispirare dalle riviste o addirittura dalle “board” di Pinterest, perché no?), ripassatevi i punti 1, 2 e 5 e date inizio alla vostra opera d’arte.
Ricordate.
1. Chi va piano…ovvero non strafate all’inizio, ma partite con poche piante, magari che già conoscete, e, poi, fate crescere il vostro piccolo Eden lentamente e con amore
2. Verde scuro sul fondo, verde chiaro e colori sul davanti, ma non abbiate paura di sperimentare

Ed ora, arrotolate le maniche della camicia, un bel cappello di paglia e al lavoro.

Sono sicura che dopo poche ore passate con il vostro tesoro verde non potrete che condividere quello che scrisse Frances Hodgson Burnett nel “Giardino segreto”: “Per quanto lunga e ricca di eventi fu la sua vita, Mary non poté mai dimenticare la prima mattina in cui il suo giardino iniziò a vivere”.

 

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Autore: Cristiana Pedrali

"Amare il proprio lavoro è la cosa che si avvicina di più alla felicità sulla terra" (Rita Levi Montalcini) e ".. perchè quando le persone vere cadono nella vita reale si rimettono in piedi e riprendono a camminare" (Carrie Bradshaw "Sex and the city"): questi sono i miei due mantra. Io sono un pò così: mi muovo tra il serio ed il faceto per restare a galla tra mille interessi ed impegni e riuscire a sorridere. Ho lavorato e lavoro nel settore del turismo e del web ed ogni tanto cerco un pò di ossigeno nella scrittura e nei viaggi!
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