Non è la mia cittadina, non vi abito, ma in qualche misura è diventata casa mia, forse più di quella reale, da quando ho iniziato ad insegnarvi in una scuola elementare. E' un luogo che mi è entrato nel cuore perché riesce a coniugare il mio amore per l'arte, per la natura e per una vita lontana dal caos

Sto parlando di Cingoli, un paese di poco più di 10.000 abitanti situato in provincia di Macerata,  arroccato a quasi 700 metri su di un alto colle a ridosso dell’Appennino Umbro-marchigiano.

Già il suo soprannome ne definisce efficacemente la peculiarità: il Balcone delle Marche.

Nulla che ostacoli la vista verso est, in giornate serene e prive di umidità che come una grazia del cielo ci svelano i particolari più nascosti, lo sguardo riesce facilmente a spaziare sulla distesa di colline poste al di sotto del paese, colline amene, famose per la produzione di un vino che è ormai entrato nella considerazione degli esperti del settore e dei sommeliers: il Verdicchio dei colli di Jesi. 

Da qui poi la vista spazia fino alla costa Adriatica, dal pesarese al maceratese, una linea su cui svetta la cima tondeggiante del monte Conero, unico vero rilievo sull’Adriatico prima del Gargano. Queste limpide giornate possono regalarci a volte anche la visione accennata delle coste dalmate là, oltre la distesa azzurra del mare.

Guardando verso ovest invece, i verdi contrafforti dell’Appennino nascondono appena i monti retrostanti da cui emergono la cima del San Vicino, il rilievo più prossimo, e le vette dei Sibillini un poco più lontane.

sorvolando con una mongolfiera le colline marchigiane gialle e verdi
Foto di castgen via Flickr (copyright)

Per chi vive nella scuola conoscere la storia e la cultura di un luogo, è cosa indispensabile da trasmettere alle nuove generazioni che in quel luogo vivono e crescono. E anche in questo Cingoli può regalare vicende umane e bellezze artistiche davvero interessanti. Prima insediamento piceno, poi municipio romano, nel Medioevo fu libero Comune fin quando non entrò a far parte dello Stato Pontificio. 

Può vantare i natali di un papa, Pio VIII.

In un ideale percorso artistico, merita senz'altro una visita la Chiesa di S. Esuperanzio, una severa costruzione romanico-gotica ingentilita da un bel rosone, da uno straordinario portale del Trecento e, sul lato destro, da un loggiato a due ordini di colonne, quattro grandi sotto e dieci più piccole sopra,  appartenenti all'annesso monastero. L'interno della chiesa a navata unica mostra ancora sulle pareti affreschi di scuola umbro-marchigiana parzialmente conservati, mentre la zona presbiteriale si presenta sopraelevata e divisa in tre spazi da colonne, nella bella cripta sottostante riposa il corpo del santo. 

Nella chiesa di S. Domenico, invece, si può ammirare uno dei capolavori del Cinquecento, la Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto, quasi due quadri in uno: nella parte inferiore compaiono Maria e il Bambino attorniati da Santi e Angeli in una complessa struttura compositiva, mentre in quella superiore quindici medaglioni posti davanti allo sfondo di un roseto, narrano ognuno un episodio della vita della Madonna o di Gesù. 

Suggerisco di visitare anche la Chiesa di S. Filippo Neri che dietro un bel portale romanico nasconde al suo interno il gioiello di una stupenda scenografia seicentesca. Il piccolo spazio di questa chiesa si fa (anche per chi come me non apprezza troppo le forme barocche) sorprendente gioco di volumi, decorazioni a stucco e affreschi, che si fondono con grazia e misura.

Cingoli sa infatti coniugare vari aspetti, bellezza e storia, sport e vita all’aria aperta, cibi sani e genuini, che si possono gustare un po' dappertutto in zona, nei ristorantini immersi nella quiete dei vicoli cittadini o negli numerosi agriturismo inseriti nella cornice dei colli marchigiani.

La vita in questo luogo trascorre senza stress evidente, i rapporti umani sono cordiali, come di chi non deve guardarsi da minacce o ricostruire a fatica una pace perduta.

Uno dei riti a cui la gente di Cingoli è molto legata, sia i giovani che gli anziani, ognuno secondo le proprie capacità, è quello della passeggiata domenicale. 

Non sto parlando della passeggiata lungo il corso principale che molte città vantano, altrimenti definita “struscio”, ma di una salutare passeggiata nel verde lungo la strada, poco trafficata, che va verso S. Severino Marche e che in circa 5 km arriva ad una galleria. 

La maggior parte dei camminatori o podisti che vi arrivano, girano poi le spalle e tornano indietro verso il paese.

Per i più allenati da qui si aprono svariate possibilità con sentieri all’interno del bosco verso il bosco delle Tassinete da una parte o verso Pian de' Conti dall’altra.

Questi luoghi d’inverno si coprono spesso di un buon manto nevoso che a volte regge per qualche settimana. E’ allora che io raggiungo il posto di lavoro con gli sci stretti montati sul tettuccio dell'auto. I bambini lo sanno, oggi il maestro va a sciare e ridono perché trovano la cosa un po' bizzarra. Così, dopo scuola, non torno subito a casa, il tempo di un panino e poi via attraverso i sentieri con i miei sci da fondo.

Nessun rumore molesto, solo il vento e la presenza di qualche ciclista (qui è pieno di ottimi tracciati per mountain bike) o di qualche buon camminatore, magari con il suo cane. 

Sono scivolate comode, anche se non battute, non ci sono salite troppo ardue o discese troppo difficili, su lunghi tratti si può andar via di pattinata, ma gli scorci che si incontrano, credetemi, non hanno molto da invidiare a quelli di località più famose.

E tutto questo a un tiro di schioppo dal paese. 

Data la mia passione, non potrei chiedere di meglio.

Magari mi trasferirò qui, un po’ più in là con gli anni, per respirare il fresco delle serate estive o l'aria corroborante nelle giornate invernali, per immergermi nel silenzio e nella serenità dei luoghi, per vivere a contatto della bellezza e della storia.

Ma non crediate che Cingoli sia una cittadina poco adatta a famiglie con bambini: i giardini pubblici, molto grandi e curati, dispongono di vari giochi e giostre per i più piccoli, pista di pattinaggio, campo di calcetto e bocce e sono molto frequentati nei giorni festivi anche per l'ombra e gli spazi picnic a disposizione. 

Inoltre nel territorio comunale sono presenti alcune vere eccellenze per il divertimento: una pista di motocross omologata per gare internazionali, un Parco Avventura con  percorsi sugli alberi e altri attrezzati lungo le pareti di un canyon, con la chicca, per i più coraggiosi, di una tirolese gigante che va per circa 250 metri dal pendio di una montagna all'altra sfiorando la diga di Castreccioni e per finire uno dei migliori Acquapark del Centro Italia, il VerdeAzzurro, 3000 metri cubi di piscine, scivoli, percorsi su gommoni, spazi relax e centro fitness con villaggio turistico annesso.

Che dite, può bastare per convincervi a una visita?

 

Autore: Mauro Barbetti

Premio letterario "Racconta la tua città"

 

Copertina: foto di Elisa via Flickr

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