L’asse tra Torino e Venezia è soffocato dalle polveri che sono generate da traffico veicolare, camini, stufe e non solo. Questo comporta un numero di morti prematuro dovute all’inquinamento atmosferico a medie annuali intorno ai 65 mila casi all’anno.

Il maggior numero di queste morti si localizza proprio nella zona tra Torino e Venezia che è il bacino padano più avvelenato con medie da record.

Da uno studio coordinato dal ricercatore dell’Inail, Gariazzo, si evince la correlazione tra malattie (demenza, Parkinson, infarti, ictus) e aumento del PM10. Uno studio recente pubblicato su neurology mostra che chi vive in aree inquinate ha il 56% di rischio in più di sviluppare il Morbo di Parkinson.

Il tutto è anche confermato dai dati che sono pubblicati dalle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (ARPA) di Piemonte, Lombardia e Veneto. Ma non solo la zona della Val Padana sta così male, seppur in questo post mi concentrò prevalentemente su questa zona.

Cosa dicono i dati sull’inquinamento della Val Padana?

Dal report reso noto da Legambiente una città su cinque di quelle italiane ha superato i limiti normativi per gli sforamenti di PM10. E anche il 2024 non sembra andare tanto meglio dato che da i primi dati che si sono raccolti i possono vedere tutte le città capoluogo della Lombardia con valori ben al di sopra di quelli “consentiti”.

Qualità dell’aria perchè la Val Padana sta male

Mappa globale dell'inquinamento dell'aria, realizzata da ESA
Mappa globale dell’inquinamento dell’aria, realizzata da ESA, via Wikimedia

Ecco qualche dato:

  • Torino lo scorso anno ha superato per 87 giorni il valore limite giornaliero previsto dalla normativa europea per il Pm10 (50 microgrammi per metro cubo);
  • Milano l’ha superata per 84 giorni;
  • Padova per 75 giorni
  • Venezia per 70 giorni
  • Mantova e Rovigo per 65 giorni

Cosa vuol dire tutto questo inquinamento in Val Padana?

Tutto questo vuol dire che per due o tre mesi in un anno i residenti di queste regioni (quasi 20 milioni di persone) hanno respirato un’aria inquinata che non ha pari a livello europeo.

Qualità dell’aria perchè la Val Padana sta male
Foto Fonte Canva Pro

Tanto più che il concetto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di non superare per oltre 3 giorni questo limite.

Val Padana e inquinamento

La Val Padana è, indubbiamente e come già detto, una delle aree più critiche dell’intero continente dal punto di vista della qualità dell’aria.

La situazione qui è così critica per via delle condizioni meteo davvero molto particolari in quanto si trova tra Alpi e Appennini che portano al ristagno degli inquinanti poichè l’aria che circola è davvero molto poca.

Colpa anche del cambiamento climatico e delle poche piogge che ci sono durante il periodo invernale che portano così a far ristagnare le polveri.

Senza contare l’elevata presenza di insediamenti abitativi così come quelli agricoli e industriali con tutto il movimento di merci e persone che la cosa comporta.

Tanto più che il trasporto su strada è sempre e comunque una fonte di inquinamento tra le più rilevanti.

Qualche dato sui livelli di inquinamento

Qualità dell’aria perchè la Val Padana sta male
Foto Fonte Canva Pro

Milano è la città più motorizzata d’Europa. Giornalmente si muovono più di un milione di veicoli. Ne consegue perciò la prima causa di smog pari al 38% delle polveri sottili è proprio costituita dal traffico.

Tuttavia nel bacino padano la maggior parte dell’inquinamento è dovuta alla combustione non industriale vale a dire stufe, caminetti e forni a legna e, difatti, il primo produce il 19% del PM10 totale e il secondo il 56%. L’inquinamento da combustione da legname è, ovviamente, maggiore in montagna o campagna però non scherza nemmeno la città.

Tuttavia ci sono anche altri inquinanti e tra gli altri sono contemplati anche le emissioni agro-zootecniche e, quindi, gli spandimenti di liquami!

Cosa fare per arginare il problema (o almeno provarci?)

Qualità dell’aria perchè la Val Padana sta male
Foto Fonte Canva Pro

Per prima cosa bisogna rinnovare il parco auto in modo tale che si inquini meno con i mezzi di trasporto però questa cosa si è iniziata a fare solo dal 2021.

Poi si dovrebbero integrare delle politiche di elettrificazione della motorizzazione, incentivare l’installazione delle pompe di calore, e le politiche agricole dovrebbero regolamentare in modo più rigoroso le spandimento dei liquami.

Tanto più che non c’è tempo da perdere perchè la Commissione Europea ha appena presentato una proposta di direttiva per fare in modo di avvicinare entro il 2030 i livelli di qualità dell’aria dei paesi europei ai valori che sono raccomandati dall’OMS.

E se i valori dovessero essere ancora una volta superati ci sarà la possibilità per i cittadini europei di chiedere i danni in tribunale.

Foto di copertina fonte Canva Pro


Autore: Monica Palazzi

Amo molto viaggiare (lavoro permettendo)... Sono diplomata come perito turistico e conosco bene l’inglese, il francese, il tedesco e un giorno vorrei imparare anche lo spagnolo. Adoro sia leggere (in modo particolare i cosiddetti libri gialli) sia scrivere. Mi piace molto cucinare e i miei piatti “forti” sono il risotto, in tutte le sue forme, e i dolci come la torta sia la paradiso sia la marmorizzata. Stravedo per gli animali soprattutto i cani. Vieni a trovarmi anche sul mio blog personale https://monicajollystella.wixsite.com/di-tutto-un-po
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