Un’escursione tra i boschi dei Monti Li Foj per ritrovare il contatto con la natura e scoprire la ricca storia della Basilicata
Perdersi nei boschi, in qualsiasi momento, è un’esperienza sorprendente e memorabile, e insieme preziosa. Con queste parole Henry David Thoreau descrive bene l’effetto benefico che la natura e i boschi possono avere su ciascuno di noi. Senti il bisogno di provare queste emozioni? I Monti Li Foj, nel cuore dell’Appennino Lucano, con i loro bellissimi paesaggi naturali sono il luogo perfetto per farlo!
Immersi nel bosco, con il fruscio delle foglie sotto i piedi, ci siamo sentiti avvolti dalla magia degli alberi, i cui ceppi secolari assomigliavano a personaggi mitici. L’aria era impregnata del profumo del muschio e i ciclamini appena sbocciati illuminavano il sentiero con il loro rosa acceso.
Continua a leggere per unirti a noi in questo affascinante percorso a piedi attraverso i boschi dei Monti Li Foj. Abbiamo avuto la fortuna di esplorarli con la guida esperta di Nicola Masi durante il nostro indimenticabile blog tour in Basilicata, organizzato da Marmo Melandro Viaggi in collaborazione con Viaggi del Milione.
I Monti Li Foj
Con i loro 1355 metri sul livello del mare, i Monti Li Foj rappresentano lo spartiacque tra Tirrenio e Ionio. In questo ampio gruppo montuoso si alternano aree coltivate, pascoli, boschi di faggi altissimi in cui camminare e contemplare la natura, ma anche laghi e ampie aree a prato perfette per un pic-nic.
Un tempo tutta la Basilicata era un enorme bosco fitto e impraticabile, da cui probabilmente ha preso il nome. Infatti, ‘Lucania’ potrebbe derivare dal latino “lucus” ovvero ‘bosco sacro’, oppure ‘radura tra i boschi all’interno della quale si intravede la luce‘.
Il nome dei Monti ‘Li Foj’ – ci ha spiegato la guida – deriva proprio dall’uso che veniva fatto di questi boschi, dai quali ciascuno poteva ricavare la legna per i fuochi di casa, ovvero il focolare domestico.
Le maestose foreste di faggi, abeti bianchi e querce che ricoprono i Monti Li Foj dal 2006 sono tutelate grazie all’individuazione di due siti di interesse comunitario (SIC). La bellezza dei paesaggi e la varietà di animali che abitano questi boschi, dal gufo reale, al picchio, dalla volpe allo scoiattolo, dal cinghiale al lupo o al falco, li rende speciali e ricchi di biodiversità.
Ma c’è di più. I Monti Li Foi custodiscono una serie di tesori nascosti, rivelati solo quando ti immergi con calma tra gli alberi, percorrendo i sentieri tra maestose faggete che ricoprono l’altopiano.
Camminare tra i boschi di faggi fino al Piano della Nevena
L’itinerario a piedi tra i boschi di faggi fino al Piano della Nevena è uno dei percorsi più suggestivi. Il sentiero parte a circa mille metri di quota, a 8 km circa da Picerno, dove si può arrivare a piedi o in auto. Da qui si sale verso al Fonte del Faggio e si raggiunge perciò la linea di crinale vicino a Serra La Croce (1310 metri sul livello del mare). Camminando sul sentiero di crinale si ha una vista magnifica sulle montagne circostanti e sulla Vallata del Marmo Platano.
Una volta raggiunta la quota massima di 1342 metri inizia la discesa verso Piano della Nevena, un’ampia conca circondata da alti boschi di faggi.
Il Piano della Nevena è un luogo unico e suggestivo, caratterizzato da un terreno impermeabile e privo di alberi, che lo rende l’arena naturale perfetta per ascoltare concerti all’aperto. Ogni estate il grande prato si anima con eventi musicali, come ad esempio “fuori piano”, un suggestivo concerto di pianoforte all’aperto. Durante tutto l’anno, questo enorme prato verde è lo spazio ideale per organizzare pic-nic, giochi all’aperto e grigliate nei vari barbecue attrezzati.
Il bosco di faggi e le ceppaie borboniche
Attraversando il bosco di faggi che abbracciano il Piano della Nevena puoi notare i ceppi millenari degli alberi che si alzano fino a due metri circa dal suolo, trasformando gli alberi in figure magiche e vive che animano il bosco con la loro presenza.
Questi ceppi centenari ci raccontano che il bosco ceduo in epoca borbonica veniva tagliato a circa 2 metri da terra, invece che rasoterra come viene fatto oggi. Le direttive di taglio dei Borboni erano mirate a proteggere i nuovi polloni della pianta, affinché non venissero mangiati dagli animali del bosco.
I muschi e i licheni che si trovano sulla base degli alberi sono un elemento particolare dovuto al clima del luogo. Infatti, l’umidità in questi boschi proviene sopratutto da piogge “fantasma” ovvero da nuvole basse di vapore. Il bosco di faggi convive con il pungitopo maggiore, il tasso e altre piante sempreverdi.
Tra gli alberi e sui muschi verdissimi che ricoprono i ceppi brillano coloratissimi dei ciclamini selvatici, detti anche “pan porcini” perché del loro tubero sono golosi i cinghiali.
Il Lago Scuro
Dal Piano della Nevena abbiamo continuato la nostra discesa tra i boschi di faggi arrivando fino al Lago Scuro, un ampio specchio d’acqua di origine naturale, formatosi a causa degli smottamenti del terreno.
La sua forma ricorda quella di un cuore che specchia il cielo e il verde dei boschi circostanti. Qui, ad un’altitudine di 1100 metri sul livello del mare la natura della Basilicata ci ha sorpreso con tutto il suo splendore, la sua rigogliosa e incontaminata bellezza.
Esplorare i boschi dei Monti Li Foj è un’occasione unica per entrare in contatto con la purezza della natura e scoprire le storie che hanno plasmato questi luoghi nel corso dei secoli. Un’esperienza indimenticabile che nutre corpo e mente e che ti lascerà una profonda connessione con la bellezza della nostra Terra.
Immagine di copertina: foto di Simone Riccardi