L’invenzione della plastica è stata una vera e propria rivoluzione, ma l’eccessiva produzione di plastica monouso e l’inadeguata gestione dei rifiuti in plastica è una delle principali cause dell’attuale emergenza ambientale. Hai mai pensato che si potesse trovare una soluzione? Il gruppo di ricerca Composites and Hybrid Nanocomposites Group (GCNH) dell’Università statale di San Paolo (UNESP) ha inventato un nuovo tipo di bioplastica più resistente di quella fatta con il petrolio.

Questa scoperta potrebbe non solo ridurre l’impiego di plastica non biodegradabile, ma anche l’uso di combustibili fossili per la produzione della plastica. Scopriamola insieme!

La scoperta della bioplastica

Lo studio condotto ha portato alla realizzazione della bioplastica partendo dalla gelatina di tipo B, una materia prima facilmente reperibile nei negozi al dettaglio. Abbondante ed economica, la gelatina di tipo B, con l’aggiunta di cloisite Na+ nanoclay e una nanoemulsione a base di olio essenziale di pepe nero, potrebbe arrivare a sostituire la plastica fatta con il petrolio. Infatti, la cloisite Na+ nanoclay è necessaria per rendere l’imballaggio più resistente, mentre la nanoemulsione a base di olio essenziale di pepe nero conferisce un odore più piacevole alla confezione.

ragazza che sorride mentre sceglie il contenitore in bioplastica anziché quello in plastica
Foto via Canva Pro

Se venisse diffusa sul mercato, la bioplastica potrebbe non solo ridurre la quantità di plastica non biodegradabile, ma anche proteggere il confezionamento da agenti patogeni. Ciò ridurrebbe anche l’uso dei combustibili fossili per la produzione della plastica.

Immagine di copertina via Canva Pro


Autore: Stefania Angeli

Ciao! Sono Stefania, studentessa di "International Tourism and Leisure Industries" presso l'Università di Bologna. La mia passione per i viaggi nasce fin da bambina attraverso vacanze studio ed escursioni in Trentino, dove sono nata e cresciuta. Inoltre, vivere un anno negli Stati Uniti mi ha avvicinato a temi di sostenibilità ambientale, che stavano molto a cuore alla mia famiglia ospitante. Il mio viaggio preferito? Interrail in Scandinavia, perché basta poco per trascorrere un viaggio memorabile e contribuire alla conservazione dell’ambiente che ci circonda!
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