Aumento delle temperature, scioglimento dei ghiacciai, aumento delle precipitazioni stanno mutando il clima, la flora e la fauna delle Alpi. Ma non solo. Anche il turismo invernale è destinato a cambiare. Parola della scienza.
Per gli amanti del turismo invernale, dello scii, dello snow e della neve, ahimè ecco una cattiva notizia! Secondo il “Rapporto Clima” del Centro di Ricerca Eurac di Bolzano, le montagne sono e saranno sempre più colpite dai cambiamenti climatici. In particolar modo le Alpi. Qui, infatti, il riscaldamento medio misurato negli ultimi cento anni è doppio rispetto alla media europea di circa + 2 gradi.
Turismo invernale in pericolo
La temperatura è (e sarà) in continuo aumento, a causa delle eccessive emissioni di gas serra, con conseguenze disastrose anche per l’ambiente Alpino. Entro il 2050, gli scienziati prospettano un aumento variabile tra +1,2 e +2,7 gradi centigradi, con impatti negativi anche sul turismo invernale.
Se per il turismo estivo tra le Alpi il cambiamento climatico potrebbe rappresentare a un vantaggio competitivo per sfuggire dal caldo delle città – dicono gli studiosi – non è invece la stessa cosa per il turismo invernale.
L’aumento delle temperature e delle precipitazioni piovose provocherà una riduzione dell’innevamento delle montagne con conseguenze dirette sia sul tradizionale paesaggio montano che sul turismo. Le aree innevate potrebbero diminuire dall’84% al 62,5% rispetto alle superfici attuali. Ovviamente le aree sciistiche a minore altitudine sono le più svantaggiate. Diversi studi dimostrano che già dal 2030 non si avranno precipitazioni nevose certe al di sotto dei 1300 metri.
I costi ambientali (ed economici) della neve artificiale
Per risolvere questo problema gli impianti sciistici già da diversi anni utilizzano la neve artificiale. Questa però ha un peso specifico maggiore rispetto a quella naturale, e per questo motivo ha un impatto negativo sul suolo. Infatti, secondo uno studio del WWF, la neve artificiale riduce la permeabilità del suolo, provocandone il congelamento e ostacolando così a sua volta l’assorbimento delle acque piovane e causando cosi inondazioni. Senza dimenticare gli elevati costi economici che la neve artificiale richiede.
Le conseguenze del climate change sul turismo dello sci
Secondo gli scienziati le 3 principali conseguenze del cambiamento climatico sul turismo invernale tra le Alpi saranno:
- una riduzione della stagione invernale con una conseguente diminuzione delle entrate per le destinazioni che vivono di turismo invernale;
- un aumento dei costi di gestione degli impianti per riduzione stagione invernale e un aumento della neve artificiali;
- un notevole aumento dei costi per i turisti che vogliono praticare gli sport invernali.
Verso un turismo invernale Sostenibile
Per non rischiare di portare al declino economico il turismo invernale e centinaia di destinazioni tra le Alpi è fondamentale rivolgersi già da ora verso nuove prospettive turistiche – sottolinea il report altotesino.
Le località turistiche che vivono di turismo scistico dovrebbero già da ora cambiare strategia, per non trovarsi impreparate tra pochi anni. Il consiglio è perciò quello di iniziare a sviluppare nuovi prodotti turistici green che possano, da un lato, mitigare il cambiamento climatico, riducendo le emissioni CO2 e l’impatto negativo del turismo sull’ambiente, e dall’altro, offrire un’alternativa allo sci. Puntare sulle esperienze di benessere, di contatto con la natura, di scoperta culturale o enogastronomica dei territori… qualsiasi proposta che sia sostenibile e autentica.
Sempre senza dimenticare l’obiettivo di riduzione dei gas serra, che è fondamentale sopratutto nelle zone alpine, più fragile e maggiormente colpite dai cambiamenti climatici. Come fare? Si può disincentivare il traffico inquinante, promuovere la mobilità elettrica e l’utilizzo dei mezzi pubblici, migliorare l’efficienza energetica delle strutture turistiche. Sono solo alcuni esempi di buone pratiche, che le Perle Alpine stanno già mettendo in atto da anni.
Non è ancora troppo tardi per fermare il climate chage, e trovare delle alternative sostenibili al turismo dello sci.
3 Letture per chi vuole approfondire:
Alpi e Turismo Ambiente – Dossier WWF
Cambiamenti climatici e processi di adattamento nel turismo, Studio (in tedesco ed inglese) di Rolf Bürki
Rapporto sul Clima tra le Alpi – Centro di Ricerca Eurac, Alto Adige
Immagine di copertina: foto di Michael Niesst via Unsplash