L’economia circolare è un tipo di economia nuova che rivoluziona completamente il modo di pensare al ciclo produttivo, promuovendo una soluzione sostenibile e rispettosa della natura
Si al riciclo, no allo spreco. L’economia circolare, come definita dalla Ellen McArthur Foundation, “è pensata per potersi rigenerare da sola”. Ci sono due tipi di materiali che vengono usati in questo sistema: quelli biologici, che possono integrarsi nell’ambiente in modo armonioso, senza nuocere, e quelli che possono essere scomposti e riutilizzati senza dover intaccare il mondo naturale.
In questo modo, sempre più imprese adottano soluzioni che permettano loro di entrare a far parte di questo sistema, e chissà che sia questo l’inizio per salvare il mondo dai rifiuti.
In che modo le imprese entrano a far parte dell’economia circolare?
Per essere parte dell’economia circolare, un’impresa deve valorizzare il territorio, rispettare i suoi lavoratori e l’ambiente in cui opera, considerare tutte le fasi del processo produttivo e minimizzare sia la materia ed energia in entrata, sia quella in uscita. E se vengono prodotti degli scarti, deve essere possibile riutilizzarli e reinserirli nel processo produttivo.
Inoltre, il design del prodotto deve essere completamente reinventato in modo da creare soluzioni poco impattanti e scomponibili, che permettano di essere trasformati e riutilizzati anche dall’utente finale.
Più precisamente, ecco i 5 principi base di un’impresa nell’ economia circolare, individuati dalla Ellen McArthur Foundation:
1. Ecoprogettazione, cioè progettare i prodotti in modo tale che a fine del loro utilizzo possano essere riutilizzati e reinventati per servire ad altri usi.
2. Modularità e versatilità, cioè rendere il prodotto adattabile il più possibile ai cambiamenti del contesto sociale e ambientale
3. Uso di energie rinnovabili
4. Approccio ecosistemico, cioè produrre avendo sempre un occhio di riguardo per l’ambiente nella sua totalità.
5. Recupero dei materiali, cioè sostituire dove possibile le materie prime con le materie secondarie, ovvero quelle recuperate, reintroducendo ciò che viene scartato. Questo trova una fonte particolarmente importante nella raccolta differenziata, che ci rende quindi un po’ protagonisti di questo sistema economico sostenibile.
Cosa possiamo fare per non sprecare?
Comprare e consumare consapevolmente, acquistare prodotti che prediligono l’economia circolare e che sono fatti da materiali riciclabili e, infine, riciclare. Che sia raccolta differenziata o riciclo creativo, ad ognuno di noi spetta una parte attiva nel sistema. Tutti noi possiamo fare qualcosa per sostenere questa nuova economia!
Molto interessanti sono anche i centri di recupero rifiuti, dove questi vengono reinventati e trasformati in nuovi oggetti pronti alla vendita, da parte di artigiani e artisti. Alcuni esempi sono il centro di Ri-Uso di Capannori, il C.R.E.A., il Centro Riuso ed Educazione Ambientale di Pergine Valsugana, in Trentino ed Ecopneus.
Inoltre, quando si rompe qualcosa, invece di buttarla immediatamente proviamo a capire se è possibile ripararlo. In questo modo eviteremmo un rifiuto e l’acquisto di un ulteriore prodotto che potrebbe avere la stessa fine di quello precedente.
Per evitare di comprare prodotti che useremmo solo poche volte per poi accantonarle o buttarle, prova infine la soluzione della condivisione di prodotti e servizi, come il tool-sharing.
Qualche esempio di economia circolare
Un primo esempio viene dalla bioarchitettura: dagli scarti del riso, infatti, si possono ricavare materiali isolanti per le case. L’azienda italiana RiceHouse, specializzata in questo, rappresenta l’esempio perfetto di un’economia circolare in cui dalla natura si passa direttamente all’edilizia a emissioni zero, in totale armonia con l’ambiente ed efficientissimo: gli interni delle case costruite con la paglia di riso godono di temperature stabili, portando al consumo di pochissima energia per il riscaldamento e portando quindi ad un ulteriore vantaggio in termini di consumi!
Altri esempi virtuosi vengono da Orange Fiber, una start-up che crea tessuti eco-sostenibili dagli scarti delle bucce d’arancia, e da Eco-sistemi, azienda di Rovereto che vede nei tappi delle bottiglie di plastica uno strumento chiave per gli impianti di depurazione dell’acqua, e anche da un nuovo tipo di plastica biologica, prodotta direttamente dai gusci delle uova.
Anche Ecobnb è un esempio di economia circolare: in questo bell’articolo il Sole24Ore ci ha citato tra i campioni dell’economia circolare.